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La seconda età elisabettiana si è conclusa…

8 settembre 2022: un giorno che probabilmente non dimenticherò mai. Mi trovavo a Berlino alla 25sima Conferenza Internazionale di Metropolis sulle migrazioni e la mobilità, quando ho appreso la notizia: Sua Maestà la Regina Elisabetta II è morta, circondata dalla sua famiglia, nel suo amato castello di Balmoral, in Scozia.

Eravamo tutti a conoscenza che la regina stava invecchiando e che forse negli ultimi mesi era particolarmente fragile, ma la sua scomparsa sembra ancora irreale. È stata una presenza costante nella vita della maggior parte dei Canadesi. Naturalmente, è presente sulle nostre banconote, sulle monete, sui francobolli e su molte altre cose. L’abbiamo vista praticamente ogni giorno…, senza pretese, eppure sempre lì.

Dalla mia nomina al Senato, sono diventato sempre più consapevole del ruolo rivestito dalla Monarchia nella nostra Democrazia parlamentare. In Canada, il potere di governare spetta alla Corona, ma è affidato al governo che lo esercita per conto e nell’interesse del popolo. Pertanto, la Regina o il Re – chiunque regni in un determinato momento – non guida o governa il Paese, ma resta un ingranaggio fondamentale della nostra Democrazia parlamentare, incarna i nostri valori collettivi come popolo e ci conferisce un senso di identità, appartenenza e orgoglio.

Indipendentemente dalla vostra opinione sulla Monarchia o sulla Regina, tutti possiamo apprezzare e simpatizzare col fatto che una famiglia abbia perso una persona cara. Il dolore, il dispiacere e la tristezza sono ugualmente devastanti, che la persona scomparsa sia stata una Regina oppure no. Al nostro nuovo Re, alla sua famiglia così come a tutta la Famiglia Reale porgo le mie più sentite condoglianze per la scomparsa della loro amata matriarca.

Elisabetta II è stata la Regina del Canada e non era un segreto che si fosse sentita “a casa” tutte le volte che ha visitato la nostra grande nazione. Delle sue oltre 20 visite ufficiali, quella che ricordo con più affetto risale al 1976. Ricordo ancora la sua partecipazione ai Giochi della XXI Olimpiade a Montréal. Avevo solo 14 anni. Forse all’epoca ero troppo giovane per comprendere appieno il significato della sua presenza, ma quando ha dichiarato ufficialmente aperti i Giochi, in francese, ho provato un profondo senso di orgoglio per ciò che rappresentava e per il suo incrollabile impegno per il bene del nostro popolo.

Per settant’anni, infatti, Sua Maestà la Regina Elisabetta II è stata una presenza costante e rassicurante nelle nostre vite, ed un esempio di ragionevolezza, forza e determinazione. Il suo regno è stato caratterizzato dalla grazia, dalla dignità e dalla dedizione al servizio pubblico. Credo fermamente che abbia servito bene il Canada e La ringrazio per la sua profonda ammirazione e grande dedizione alla nostra nazione.

Rimarrà una fonte d’ispirazione per me e per molti altri che hanno condiviso i suoi valori ed hanno apprezzato il suo impegno per il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi cittadini. Un esempio, come ha sottolineato il Primo Ministro Mulroney durante la cerimonia commemorativa a cui ho partecipato a Ottawa la scorsa settimana, è stato il ruolo che ha svolto nella liberazione di Nelson Mandela e nella distruzione di un sistema malvagio come quello dell’apartheid. Il Canada e la Corona sono stati fortemente allineati su questa questione e quel “trionfo” non avrebbe mai avuto luogo, secondo Mulroney, se non fosse stato per la “guida discreta, brillante e generosa di Sua Maestà e per il suo istinto infallibile” verso la vittoria a cui tutte le nazioni del Commonwealth aspiravano.

Quando i miei genitori immigrarono nel 1962, il Canada era visto come una terra di speranza e opportunità. Era un paese giovane e vivace, una prospera democrazia modellata sul sistema britannico di Westminster. Ringrazio i miei genitori per aver scelto il Canada ed aver giurato tanti anni fa di essere leali e fedeli a Sua Maestà come cittadini del Canada. La Regina ha incarnato tutto ciò che la mia famiglia stava cercando quando ha lasciato la madrepatria. Quasi sessant’anni dopo, anch’io avrei giurato di essere fedele e leale verso Sua Maestà la Regina Elisabetta quando sono stato chiamato a far parte del Senato del Canada. È stato un onore servire sotto il regno di Sua Maestà e continuerò a servire umilmente la Corona e Sua Maestà Re Carlo III a nome di tutti i Canadesi. So che il mondo sentirà molto la sua mancanza, ma sono anche sicuro che il nostro nuovo Re porterà avanti la sua eredità.

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