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La risposta del Governo alle richieste degli agricoltori

LA PROTESTA DEI “TRATTORI”

 

di Alessandra Cori

Mentre sono ormai più di quindici giorni che la protesta dei “trattori” imperversa in Italia e in Europa con gli agricoltori che portano nelle piazze il disagio di un settore che vede aumentare i costi di produzione e diminuire i redditi, anche a fronte di una politica agricola europea che impone obblighi  ambientali che fanno aumentare gli oneri per l’agricoltura, il Governo italiano ha convocato, lo scorso 9 febbraio, un Tavolo di confronto con le organizzazioni agricole maggiormente rappresentative per la presentazione di un nutrito pacchetto di proposte in grado di offrire risposte alle richieste del mondo agricolo. L’importanza del Tavolo è stata testimoniata non solo dalla sua convocazione a Palazzo Chigi ma anche dalla presenza oltre che del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida anche del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e di un nutrito gruppo di Ministri.

Le proposte dell’Esecutivo a tutela del settore vanno dalla difesa degli agricoltori in Europa, al contrasto alle pratiche sleali nella filiera, da un intervento sull’Irpef sui terreni al sostegno al credito, dalla gestione delle emergenze alla riforma del sistema assicurativo.

Per quanto riguarda la difesa degli agricoltori in Europa, il Governo ha ricordato di aver contestato dal primo momento alcune scelte sbagliate imposte dalla Commissione Ue. “Serve ora un cambio di passo- si legge nel documento del Governo- sulla Politica Agricola Comunitaria (PAC). Più semplificazione nell’erogazione degli aiuti, no a tagli finanziari, stop aiuti per non produrre, maggiore sostegno ai giovani“. “A difesa del settore serve anche un blocco europeo al cibo a base cellulare prodotto in laboratorio”, ha sottolineato lo stesso Presidente del Consiglio.

Al Tavolo a Palazzo Chigi, l’Esecutivo ha anche ricordato come “l’Italia è la prima nazione al mondo a vietare il cibo coltivato con l’approvazione della prima legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione di cibo sintetico, senza vietarne la ricerca. L’Italia ha fatto anche da capofila in Europa animando una maggioranza di 17 Paesi per tutelare la salute dei cittadini. Ci batteremo per una moratoria europea”, conclude il documento.

Tra le misure adottate dall’Esecutivo c’è anche la legge che impone la massima trasparenza e tutela sull’etichettatura e messa in commercio dei prodotti a base di farine di insetti.

 

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Un ampio capitolo delle proposte presentate dal Governo agli agricoltori riguarda poi il contrasto alle pratiche sleali. In Italia è già in vigore una legge che vieta la vendita dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione e il riconoscimento del giusto prezzo per gli agricoltori. “Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali, il Governo rafforzerà i controlli dell’Autorità di contrasto”, ha ricordato il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Tra le misure al vaglio del Governo anche, come richiesto dagli agricoltori, un’Irpef più giusta. “L’esenzione Irpef generalizzata degli anni passati -afferma il documento governativo- rischia di essere una misura iniqua e che favorisce soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo, diventata legge mentre scriviamo, è quella di sostenere gli agricoltori con i redditi più bassi, limitando l’esenzione totale Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di 10mila euro e al 50% per quelli compresi tra 10mila e 15mila euro”.

Importante anche il capitolo del sostegno al reddito con 80 milioni di euro aggiuntivi per le garanzie a favore delle imprese agricole nell’accesso al credito. Il pacchetto di aiuti non dimentica poi le emergenze agricole sempre più frequenti con i cambiamenti climatici. Un fondo da 300 milioni di euro sosterrà gli agricoltori contro i danni da calamità e le crisi settoriali. Sarà poi avviata la riforma del sistema assicurativo per la gestione dei rischi in agricoltura che si è rivelato finora inadeguato e ha prodotto un buco di 190milioni nel bilancio dello Stato. “Riteniamo -si legge ancora nel documento- non più rinviabile una riforma radicale del sistema orientata ad abbassare i costi delle polizze assicurative per gli agricoltori, ad ampliare la platea degli assicurati e a sostenere gli agricoltori contro i rischi catastrofali”. Infine a chiudere il pacchetto di misure proposte dal Governo, per venire incontro alle difficoltà denunciate dal mondo agricolo, il sostegno alle filiere 100% italiane nell’ambito degli aiuti agli indigenti con un aumento delle risorse a disposizione già stanziato con l’ultima legge di bilancio.

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