Tra i grandi artisti della moda spicca come un gigante Armani che nel 1974 presentò una collezione che rivoluzionò il modo di vestire degli uomini. L’anno successivo applicò lo stesso stile casuale alla moda femminile, “Le donne non hanno ancora un modo di vestire semplice, moderno, in certo qual modo simile a quello degli uomini”. Dopo vent’anni, Versace lo accusò di vestire le madri. La loro rivalità è leggendaria. Durante uno scambio tra i due, Versace disse all’anziano Armani.”Tu vesti donne eleganti e sofisticate, io vesto invece delle zoccole”. Entrambi i marchi sono ancora tra i più rinomati di oggi.
Parigi ha dominato la moda durante il 19mo e l’inizio del 20mo secolo. La manifattura di tessuti di alta qualità mise l’Italia al primo posto in Europa; c’erano più sarti della Francia e dell’Inghilterra messe assieme. Gucci si specializzò in articoli in cuoio e assieme a Ferragamo produsse più di venti mila stili di scarpe. Pucci disegnò il logo della missione Apollo 15.
Ricordiamo alcuni dei grandi stilisti che hanno dato un contributo essenziale al successo della moda italiana: Valentino, Dolce e Gabbana, Capucci, Cavalli, Laura Biagiotti…
Qual è il futuro di questa arte in un mondo sempre più legato alla tecnologia e alla produzione robotica? Per questo, sono andato a Milano dove ho scoperto una piccola gemma che comincia a conquistare un posto importante nella diversità degli accessori: LEU LOCATI E DANIELE AMATO.
Daniele ha debuttato giovanissimo (15 anni), il più giovane creatore di modelli esclusivi di borse e scarpe, lavorando per la Locati, le cui creazioni hanno affascinato le più grandi personalità del secolo scorso (la regina Elisabetta, Diana, Hillary Clinton, l’imperatrice del Giappone, Elizabeth Taylor). Adesso, con l’utilizzo sapiente dei “Social” attira un sempre maggior numero di ragazze della sua età mostrando direttamente il passaggio da materia prima a prodotto finito.
Ecco un frammento dell’intervista con Mirella Milani:
– Daniele, hai avuto molto successo grazie ai social anche se a guardarle bene queste borse sono solo oggetto di bellezza che dentro non contengono niente. Qual è il tuo segreto?
– La gente compra oggi per una questione di concetto. Le giovani sono alla ricerca di un oggetto che sia bello, fatto bene e allo stesso tempo racconti una storia. I social sono diventati importanti perché permettono di mettere in contatto il compratore con la manifattura. Nelle mie presentazioni racconto non solo il modo di costruire una borsa ma anche la storia e l’evoluzione che ha subito la nostra azienda durante i centoquindici anni della sua esistenza.
È chiaro da questo concetto come l’insegnamento dei grandi stilisti italiani sia stato raccolto dai giovani imprenditori che fanno onore al “Made in Italy” e che con il loro impegno tramandano una tradizione antica adattandosi al modo moderno di comunicazione. Daniele Amato ha accettato la sfida di competere con i grandi produttori in serie con le sue borse e scarpe artigianali di altissima qualità.
In conclusione, il genio italiano si è manifestato in tutte le attività artistiche e scientifiche: nell’arte, la poesia, l’Opera, l’architettura, la scultura, i viaggi, e anche nella moda. Giorgio Armani diceva:” La cosa più difficile da fare è la più semplice.”