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La Luna. Le quattro Lune, gigantismo, giganti e glaciazioni

Nel 1903 apparve in India un libro che avrebbe determinato una particolare corrente di pensiero. Si tratta de: “La dimora artica nelle Veda”. L’autore era Lokamanya Bal Gangadhar Tilak, abbreviato in Tilak (1856-1920), profondo studioso e conoscitore delle Veda indù, del zoroastrismo, delle Avesta, nonché prestigiosa figura storica dell’India moderna che ebbe una forte ascendenza su Gandhi.

Nel libro l’autore analizza e paragona i testi antichi e le varie tradizioni, confrontandole con le vicende astronomiche e geologiche subite dalla Terra, fino ad arrivare a localizzare nel Polo Nord la culla di un’antichissima civilizzazione, quella dei popoli Ari (la mitica Iperborea dei classici), prima che drastici cambiamenti climatici li spingessero verso sud, verso l’odierna Europa, l’India e Iran.

Più vicino a noi, sulla scìa della sua affascinante e originale interpretazione storica della terra, dell’umanità e della presenza lunare, un’altra figura straordinaria ha continuato la ricerca, generando un’originalissima corrente di pensiero, fino a determinare dottrine e correnti politiche che hanno inciso in maniera altrettanto straordinaria sul destino dell’umanità. Questi è stato Hans Hoerbiger (1860- 1931), un ingegnere austriaco viennese. Nel 1913 Hoerbiger pubblicò “Glazial Kosmologie” (Cosmologia dei ghiacci), in collaborazione con Philipp Fauth.

Secondo Hoerbiger, lo spazio tra le stelle e i pianeti non è vuoto, ma è pieno di infimi cristalli di ghiaccio. Questi ghiacci costituiscono ostacoli minori al moto dei pianeti, influendo sul loro movimento e, quindi, rallentandoli. Secondo lo studioso viennese, nella storia della Terra si sono susseguite almeno mezza dozzina di piccoli pianeti in orbita tra la Terra e Marte. Fra questi, poiché il moto diventava sempre più lento, la più prossima alla Terra fu catturata dall’orbita terrestre, diventando Luna.

Dopo milioni di anni, sempre a causa dei minuscoli cristalli di ghiaccio, la Luna in orbita attorno alla terra, rallentando la sua corsa, si avvicinò sempre più alla Terra, fino ad essere fatalmente attratta da quest’ultima, schiantandosi catastroficamente in un immane maremoto e terremoto. Dopo altri milioni di anni, un altro pianeta veniva “catturato” dalla Terra… Altri milioni di anni, un altro “abbraccio fatale”, altra catastrofe a segnare le fasi storiche del pianeta Terra. Di qui la deduzione di Hoerbiger: se un corpo celeste si avvicina sempre più alla Terra, in questo caso la Luna, il satellite genera delle modificazioni geomagnetiche, gravitazionali e, di conseguenza, anche genetiche. Hans Hoerbiger non esita ad affermare:

“È dunque certo: la Luna finirà per fracassarsi sulla Terra. C’è un momento, alcune decine di millenni, in cui la distanza da un pianeta all’altro sembra fissa, ma la spirale si restringe. A poco a poco, nel corso del tempo, la Luna si avvicinerà. La forza gravitazionale che essa esercita sulla Terra andrà aumentando. Allora le acque dei nostri oceani si uniranno in una marea permanente e saliranno, coprendo le terre, sommergendo i tropici e circondando le più alte montagne. Gli esseri viventi si troveranno progressivamente alleggeriti di peso. Diventeranno più grandi. I raggi cosmici diventeranno più potenti e, agendo sui geni e sui cromosomi, determineranno mutazioni. Si vedranno apparire nuove razze, animali, piante e uomini giganteschi. Poi, avvicinandosi, la Luna scoppierà, girando alla massima velocità e diventerà un immenso anello di pietre, ghiaccio, acqua e gas, girando sempre più veloce. Infine l’anello si abbatterà sulla Terra, e sarà la caduta, l’apocalisse annunciata”.

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Nella prima immagine il celebre libro: “The artic home in the Vedas”, di Lokmanya B. G. Tilak. Nella seconda: “L’Atlandide et le règne des géants”, di Denis Saurat. Infine, l’inquietante e misterioso “cosmologo-astronomo veggente”: Hans Hoebiger

Così, secondo Hörbiger, la Luna, quella che noi vediamo, non sarebbe che l’ultimo satellite captato dalla Terra, il quarto. Il nostro globo, nel corso della sua storia, ne avrebbe già captato tre. Tre masse cosmiche erranti nello spazio, sarebbero entrate, una dopo l’altra, nella nostra orbita. Esse avrebbero cominciato a descrivere delle spirali intorno alla Terra, avvicinandosi, per poi abbattersi su di essa. Anche la nostra attuale Luna precipiterà sulla Terra. Ma questa volta la catastrofe sarà maggiore, perché quest’ultimo satellite è più grande dei precedenti. Tutta la storia del globo, l’estinzione subitanea dei dinosauri, l’evoluzione delle specie e tutta la storia umana trovano la loro spiegazione in questa successione di lune nel nostro cielo.

Ci sono state tre epoche geologiche, perché ci sono state tre lune. Noi siamo nel quaternario. Quando una luna cade è già scoppiata, e, girando sempre più veloce, si è trasformata in un anello di pietre, di ghiaccio e di gas. Questo anello cade sulla Terra, avvolgendo la crosta terrestre e fossilizzando tutto ciò che si trova sotto di esso. Hörbiger fa notare che: “In periodi normali gli organismi sepolti non si fossilizzano, si putrefanno.

Si fossilizzano solo a seguito di un impatto. Ecco perché abbiamo potuto distinguere un’epoca primaria, una secondaria ed una terziaria”. Louis Pawels e Jacques Bergier, nel loro celebre “Il mattino dei maghi”, parte II, cap. VI, scrivono: “Ghiaccio e fuoco, repulsione e attrazione, lottano eternamente nell’Universo. Questa lotta determina la vita, la morte e la rinascita perpetua del cosmo”.

Uno scrittore tedesco, Elmar Brugg, a proposito di Hörbiger, nel 1952 ha scritto: “Nessuna delle dottrine che spiegano l’Universo faceva entrare in gioco il principio di contraddizione, della lotta di due forze contrarie, di cui tuttavia l’anima dell’uomo si alimenta da millenni. Il merito imperituro di Hörbiger è di aver risuscitato potentemente la conoscenza intuitiva dei nostri antenati attraverso il conflitto eterno del fuoco e del ghiaccio, cantato dall’Edda. Egli ha esposto questo conflitto agli occhi dei suoi contemporanei. Egli ha dato base scientifica a questa immagine grandiosa del mondo legata al dualismo della materia e della forza, della repulsione che disperde e dell’attrazione che riunisce”.

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