30 anni di carriera E 11 dischi di platino

MONTRÉAL – Cantautrice e polistrumentista, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, Carmen Consoli (Catania, 1974) ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1996 con ‘Amore di plastica’, nel 1997 con ‘Confusa e felice’ e nel 2000 con ‘In bianco e nero’, ha vinto due Italian Music Awards, come miglior artista donna e due candidature agli MTV Europe Music Awards come artista italiana dell’anno. Sta per arrivare a Montréal, portando la sua tournée ‘Terra ca nun senti’ dentro il ‘Festival au galop’ di Marco Calliari alla Casa d’Italia, venerdì 24 maggio. Per l’occasione, Il Cittadino Canadese l’ha incontrata. Non hai mai avuto un atteggiamento da prima donna, eppure sei stata la prima donna a fare un sacco di cose: prima artista femminile italiana a calcare il palco dello Stadio Olimpico di Roma, prima donna a vincere la Targa Tenco come miglior album, l’album Confusa e felice è stato inserito nella lista dei 100 migliori album italiani secondo Rolling Stone, seconda donna presente in classifica, l’album ‘Stato di Necessità’ – poi prodotto anche in versione francese ‘État de necessité’ – è stato inserito tra i 10 migliori album italiani del decennio, come unica donna solista, prima artista italiana a partecipare al ‘South By Southwest Festival’ ad Austin, in Texas, prima donna a essere scelta come maestra concertatrice della Notte della Taranta… “Sono ancora confusa, ma sono molto felice, le due cose non sono in contrasto, possono procedere insieme, ho fatto tutto quello che avrei voluto e molto di più”. Eppure, non sei schizzinosa. Un’alternativa come te, di genere cantautoriale, folk, si è ritrovata nel vortice del mainstream con il brano ‘L’Ultimo bacio’ divenuto la colonna sonora di un film molto commerciale di Gabriele Muccino. Il videoclip del singolo verrà girata sul set del film, con Stefano Accorsi, Martina Stella e Giovanna Mezzogiorno.

Tournée ‘Terra ca nun senti’ per
il Festival au galop di Marco Calliari

E tu appari in una scena del lungometraggio con un breve cameo… “No, grazie a questo film si è conosciuta la mia musica senza però cambiarla. Quello che io non farò mai è cambiare per accontentare il pubblico e i gusti commerciali del momento, deturpare il mio senso e il mio messaggio per il successo. Se un film fa conoscere il mio prodotto originale senza snaturarlo ben venga, quello che non farò mai è snaturarmi. Ho sempre pensato che non dovevo per forza avere successo. Se funziona quello che amo fare bene, altrimenti io posso fare altro. Mio padre ha lasciato a me e mia madre delle attività di famiglia da gestire, abbiamo terreni che producono olio, devo seguire gli agricoltori, proprietà immobiliari affittate… adesso stavo ripitturando le pareti di una casa, perché trovare un imbianchino disponibile è più complicato che imparare a fare tutto da sola…”. A questo punto della tua gigante carriera qual è il tuo principale obiettivo? “Mio figlio [Carlo Giuseppe, 11 anni, nato a Londra tramite fecondazione assistita da donatore selezionato], mi ha stravolto la vita. Voglio dargli amore, attenzione, importanza, ascolto. Con lui si è completata la mia vita. Ora voglio mantenere quello che ho nel miglior modo possibile… io suono con le stesse persone da quasi 30 anni [Massimo Roccaforte per chitarra e mandolino, Adriano Murania al violino], è bello crescere insieme…per me la musica è sempre uno scudo, un’arma, un asso nella manica, una terapia”. Il tuo profondo rapporto con la tua città natale Catania, dove tutt’ora vivi, e le tue radici siciliane, è chiaro. Sei la versione femminile di Franco Battiato… “Magari!”…. Ma in realtà tu sei anche mezza veneta, tua madre è di Treviso… hai vissuto 10 anni a Roma… sei artisticamente affacciata anche alla francofonia… che ne pensi delle comunità italiane all’estero? E di Montreal? “Sì, mio figlio è l’unico tifoso romanista in Sicilia, parla pure romanaccio! Ad un certo momento della mia carriera avevo un manager parigino e mi sono divertita molto a sperimentare, far suonare la voce in lingue diverse, si sfruttano sfumature vocali differenti, mi piace il suono della voce in francese.

E io amo gli italiani fuori, nei loro occhi vedi la nostalgia di un’Italia che non esiste, l’hanno magnificata… impari ad amare il tuo paese da chi se lo immagina come in realtà non è… una malinconia che non corrisponde la realtà… l’hanno idealizzata. Adoro Montreal, modernissima e nordamericana, ma poi con dei quartierini a misura d’uomo… sono già venuta 15 anni fa, accolta in casa da mamma Franca Calliari”. Che ci dici di questa tournée che porti a Montreal? “ ‘Terra ca nun senti’ è una canzone di Rosa Balistreri su questa nostra terra, la Sicilia, che spinge via i suoi figli perché non offre niente e non fa nulla per farli tornare. Dopo l’Unità d’Italia, il sud si è impoverito e noi non dobbiamo sentirci in colpa per questo peccato originale, ma si tende anche al lamento come modo di vivere senza fare niente per cambiare. Giovanni Verga parlava dell’ideale dell’ostrica, la convinzione che per coloro che appartengono alla fascia dei deboli è necessario rimanere legati ai valori del lavoro, alle tradizioni ataviche, per evitare che il mondo li divori. Con una rassegnazione ad una vita di stenti, una religione della famiglia. Come l’ostrica che vive sicura finché resta avvinghiata allo scoglio dov’è nata, così l’uomo di Verga vive sicuro finché non comincia ad avere smanie di miglioramento”. Il ‘Festival au galop’ delle ‘Productions Casa Nostra’ e ‘Marco Calliari presenta direttamente dall’Italia’ portano oltreoceano a Montréal la tournée di Carmen Consoli ‘Terra ca nun senti’, venerdì 24 maggio, alla Casa d’Italia (505 Rue Jean-Talon Est, Montréal, QC H2R 1T6). Porte aperte alle 19, apertura spettacolo con Marco Calliari alle 20, Carmen Consoli alle 20.45. Prezzo: 30 $ più tasse in pre-vendita; 40 $ più tasse all’ingresso. https://www.eventbrite.ca/e/billets-carmen-consoli-24-mai-2024-montreal-861298445837.