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La freccia del tempo

Chanquillo è una località del Perù poco conosciuta. È stata sede di una civiltà molto avanzata 2.500 anni fa. Resta solo una muraglia che, a prima vista, sembra un lungo muro di pietre. Osservandola da un punto preciso di una collina vicina, si notano 13 torri in una straordinaria fila che si staglia nel cielo in modo netto. Il 21 dicembre, giorno del solstizio d’estate nell’emisfero meridionale,  si può osservare il sorgere del sole a destra dell’ultima torre, mentre il 21 giugno, giorno del solstizio d’inverno, il sole sorge a sinistra dell’ultima torre. Osservando il sorgere del sole nei vari interstizi tra le torri, si può determinare il giorno dell’anno con un’approssimazione di 2-3 giorni. Il sito è stato definito un “capolavoro del genio umano”, costruito con una precisione incredibile ad intervalli di 4.7 e 5.1 m, con una larghezza di 70-130 m e altezza di 6 m. Chanquillo è come un calendario; un metodo davvero geniale per calcolare il tempo.

 

 

I megaliti di Stonehenge, nel sud dell’Inghilterra, furono eretti nel 3.300 A.C. La struttura serviva non solo per la celebrazione dei riti religiosi, ma anche per calcolare il tempo osservando la posizione delle stelle attraverso le colonne. Lo studio di Darvill mostra che la struttura dei megaliti è in realtà un sofisticato metodo di calcolo del tempo che rivaleggia con i più moderni strumenti, includendo anche gli anni bisestili.

 

L’uomo ha sempre desiderato conoscere il tempo per la semina, la caccia, i riti, e da questo desiderio è nata la moderna astronomia, una scienza che ci mostra la connessione tra la nostra vita e quella del cosmo. Il destino  dell’Universo è determinato dal passaggio del tempo. La terra gira attorno al sole in 365 giorni (e ¼), il sistema solare per fare un intero giro attorno al centro della nostra galassia impiega 225-250 milioni di anni.

 

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La “freccia del tempo” si muove inesorabilmente in una sola direzione, impossibile tornare indietro: gioia e tragedia delle nostre vite. L’esplorazione e lo studio delle stelle ci hanno mostrato che l’oggetto più vecchio dell’universo è una stella la cui luce ha viaggiato 13 miliardi di anni e che forse non esiste più.

 

Il secondo principio della termodinamica indica che tutto tende a passare da ordine a disordine, e più il disordine aumenta, più l’ENTROPIA aumenta. Questo termine indica in quanti modi si possono arrangiare gli oggetti, per esempio i granelli di un cumulo di sabbia. Per capire meglio il concetto, se prendiamo un nuovo mazzo di carte, l’entropia è uguale a zero,  se cominciamo a mescolarle, l’entropia, o disordine, aumenta. Ciò spiega la differenza tra passato e futuro: nel passato c’era più ordine. Questa particolarità dell’universo esiste da più di 13 miliardi di anni, da quando il Big Bang diede origine al tempo. I corpi celesti non dureranno in eterno e pian piano la loro luce scomparirà e si arriverà alla fine dell’età delle stelle. L’Entropia diventerà così grande che il disordine non potrà più aumentare. Resteranno particelle di luce e buchi neri (Black Holes). Allora il tempo non esisterà più e l’intero universo morirà.

 

Davanti a tanta grandezza, la nostra vita è solo un battito di ciglia. E come dice Brian Cox: “Noi siamo il cosmo fatto cosciente, l’universo che capisce se stesso”.

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