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La dolce tradizione delle Cabanes à Sucre in Québec

Pasqua tra gli aceri

 

MONTRÉAL – Con l’arrivo della Pasqua e i primi timidi segnali di primavera che si fanno largo tra le ultime nevicate, in Québec torna puntuale uno degli appuntamenti più attesi e amati della stagione: la visita alla Cabane à Sucre. Più che una semplice esperienza gastronomica, è un rito collettivo, un momento di convivialità che unisce famiglia, amici e natura. Un’occasione per riscoprire le radici del territorio, tra i profumi degli aceri, i sapori autentici della tradizione e il calore semplice della tavola condivisa. E quale modo migliore per celebrare la Pasqua, se non seduti a un lungo tavolo di legno, circondati dal bosco ancora addormentato, con un piatto fumante davanti e una generosa colata di sciroppo d’acero pronta a impreziosire ogni boccone?

 

Origini e trasformazione delle Cabanes à Sucre.

Prima di diventare un’icona gastronomica e turistica del Québec, la Cabane à Sucre era un luogo semplice, legato alla vita quotidiana delle famiglie rurali. La raccolta della linfa d’acero affonda le sue radici nelle tradizioni delle Prime Nazioni, che già secoli fa conoscevano le proprietà di questo liquido prezioso, bollito a lungo per ricavarne uno sciroppo denso, usato per nutrirsi, curarsi e celebrare riti. Con l’arrivo dei coloni francesi nel XVII secolo, questa pratica viene adottata e trasformata: nascono le prime capanne nei boschi d’acero, costruite in legno e scaldate da un grande fuoco centrale. Qui la linfa veniva bollita per ore, in grandi vasche di metallo, fino a diventare sciroppo, riserva dolce per tutto l’anno. Era un lavoro comunitario, che coinvolgeva intere famiglie e spesso anche i vicini. Col tempo, queste capanne si sono evolute: da luoghi di lavoro sono diventate spazi di festa e condivisione. Dalla metà del Novecento, con l’urbanizzazione e l’avvento del turismo rurale, molte érablières hanno iniziato ad accogliere visitatori, trasformando la produzione in un’esperienza conviviale fatta di cibo, natura e tradizioni. Oggi, nonostante i cambiamenti, la Cabane à Sucre conserva lo spirito delle origini: celebrare la primavera, il territorio e il gusto autentico della convivialità.

 

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La stagione dello zucchero.

La stagione delle Cabanes à Sucre si concentra tra metà marzo e la fine di aprile, quando le giornate, ancora fresche, iniziano però a scaldarsi quanto basta per far scorrere la linfa dagli alberi. È in questo breve e speciale periodo che i sentieri delle campagne quebecchesi si riempiono di visitatori in cerca di una giornata all’aria aperta, all’insegna della semplicità: una tavola imbandita, musica folk in sottofondo, un giro in carrozza tra gli aceri e il profumo inconfondibile del legno umido e dello zucchero che cuoce a fuoco lento. Non a caso, il periodo delle cabanes coincide spesso con la Pasqua, rendendo questa esperienza perfetta per celebrare la festa in modo originale e radicato nel territorio. Se altrove ci si ritrova per il classico brunch pasquale, in Québec si può scegliere di festeggiare tra gli aceri, con un pranzo ricco, festoso e immerso nella natura.

 

Un’esperienza gastronomica tradizionale e abbondante.

La parte gastronomica è, naturalmente, quella più attesa. Il pasto tipico della cabane è un vero inno all’abbondanza e alla cucina della tradizione: uova, prosciutto affumicato, fagioli al forno, crêpes, pane fresco, patate saltate e l’immancabile pouding chômeur, un dolce semplice ma irresistibile, servito con generose dosi di sciroppo d’acero. A completare il tutto, il rito della tire sur la neige: lo sciroppo bollente versato sulla neve fresca e arrotolato su un bastoncino, per un momento di dolcezza capace di far felici grandi e piccini.

 

Destinazioni consigliate

Le destinazioni tra cui scegliere sono tante e variegate. Tra le più celebri c’è senza dubbio La Cabane Au Pied de Cochon, creata dallo chef Martin Picard a Mirabel, che propone un’esperienza gastronomica raffinata: le ricette classiche vengono reinventate in chiave gourmet, senza però tradire lo spirito autentico della cabane. Per chi preferisce un’atmosfera più tradizionale, due indirizzi storici sono la Cabane à Sucre Constantin a Saint-Eustache e l’Érablière Charbonneau a Mont-Saint-Grégoire. La mia preferita in assoluto resta però l’Érablière au Sous-Bois, sempre a Mont-Saint-
Grégoire: oltre al brunch, si può visitare una fattoria piena di animali e percorrere un sentiero panoramico che si inerpica nel bosco, perfetto per una passeggiata digestiva tra natura e tranquillità.

 

Una giornata alla Cabane à Sucre è l’occasione perfetta per rallentare, riconnettersi con la natura e riscoprire il piacere delle cose semplici, in un’atmosfera calda e conviviale, lontano dai ritmi frenetici della città. Non resta che prenotare e lasciarsi conquistare dall’esperienza.

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