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Foto: José Luis Magaña/AP
La Corte suprema Usa abolisce il diritto all’aborto

NEW YORK – La Corte suprema Usa ha abolito, il 25 giugno scorso, la storica sentenza Roe v. Wade con cui nel 1973 la stessa Corte aveva legalizzato l’aborto negli Usa. Ora, quindi, i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia. Pochi minuti dopo la decisione dei massimi giudici è scoppiata la protesta fuori dalla Corte.

I giudici: “La Costituzione non garantisce l’aborto”. “La Costituzione non garantisce un diritto all’aborto”, si legge nella sentenza appoggiata dalla maggioranza conservatrice della Corte, che ribadisce che “l’autorità di regolare l’aborto torna al popolo ed ai rappresentanti eletti”, vale a dire autorizza gli Stati alla possibilità di vietarlo. La decisione è stata presa nel caso “Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization”, in cui i giudici hanno confermato la legge del Mississippi che proibisce l’interruzione di gravidanza dopo 15 settimane. A fare ricorso era stata l’unica clinica rimasta nello Stato ad offrire l’interruzione di gravidanza.

Tre giudici liberal votano contro. I tre giudici liberal – Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer – hanno votato contro la decisione. “Tristemente”, molte donne “hanno perso oggi una tutela costituzionale fondamentale. Noi dissentiamo”, hanno dichiarato in una nota congiunta.

Biden: “Oggi è un giorno triste per l’America”. “Oggi è un giorno triste per la Corte suprema e il Paese”, ha detto il presidente Usa Joe Biden. “La Corte suprema Usa ha portato via un diritto costituzionale”, ha sottolineato, spiegando che ora l’America è “una eccezione nel mondo”. Per l’inquilino della Casa Bianca, ribaltare la sentenza ‘Roe v. Wade’ è “un tragico errore”, frutto di una “ideologia estrema” dominante nella Corte suprema Usa. Biden ha aggiunto che ora “sono a

rischio la salute e la vite delle donne nel Paese”. Biden ha poi dato mandato al segretario alla Salute di garantire l’accesso delle donne alla pillola abortiva ed altri farmaci per “l’assistenza riproduttiva” approvati dalla Food and Drug Administration.

Esultano i leader repubblicani. Il leader dei repubblicani alla Camera, Kevin McCarthy, ha accolto alla decisione della Corte twittando: “Paludo a questa storica sentenza che salva vite umane”. Anche il capo dell’Elefantino in Senato, Mitch McConnell, ha esultato, definendo la sentenza come “coraggiosa” e “corretta.

9 stati Usa lo hanno già vietato. Altri 12 lo faranno a breve. Subito dopo la sentenza, in nove stati americani a guida repubblicana (Kentucky, Louisiana, South Dakota, Arkansas, Missouri, Oklahoma, Alabama, Wisconsin e Utah) il divieto è già entrato in vigore. È molto probabile che l’aborto verrà proibito o comunque fortemente limitato anche in altri dodici stati, secondo una ricostruzione del New York Times: Mississippi, Idaho, North Dakota, Texas, Arizona, Alabama, Arkansas, Kentucky, Missouri, South Dakota, West Virginia e Wisconsin. Infine, altri nove stati stanno discutendo della possibilità di vietare o comunque limitare il diritto all’interruzione di gravidanza, tra cui Pennsylvania, Kansas e Indiana.

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