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Nella foto riconosciamo Salvo Jos, Lino e Mirella Saputo, Gino Berretta e Sabino Grassi con le rispettive consorti
La Casa d’Italia è salva: 3 milioni di dollari per il futuro

MONTRÉAL – Missione compiuta. Ci sono voluti 4 anni, 2 purtroppo “rubati” dalla pandemia che ancora condiziona le nostre vite, ma alla fine la Casa d’Italia, il ‘monumento tricolore per eccellenza’ inaugurato nel 1936, è riuscita nell’impresa di raccogliere i 3 milioni necessari per scongiurare il rischio-confisca e risanare il debito accumulato con le istituzioni finanziarie a causa dei lavori di ristrutturazione e di espansione dell’edificio, avvenuti nel 2011. A far quadrare i conti è stata la generosità ed il senso di appartenenza della famiglia Saputo, che ha contribuito versando la differenza necessaria a raggiungere la fatidica cifra finale di 3 milioni di dollari.

Un gesto encomiabile che ha reso possibile la chiusura della raccolta fondi lanciata nel maggio 2018, sotto la copresidenza di Gino Berretta e Sabino Grassi, rispettivamente presidente e secondo vicepresidente del consiglio di amministrazione della Casa d’Italia. Mercoledì 8 giugno si è consumato l’ultimo atto di questa ‘maratona finanziaria’, con Lino e Mirella Saputo che sono stati accolti alla Casa d’Italia per celebrare la fine di un incubo, in occasione di un “Cocktail-Dinatoire” a cui hanno preso parte circa 70 donatori.

La piramide realizzata da “Click Affiche” con tutti i nomi dei donatori

Un modo, per la Casa, di rendere omaggio a tutti coloro che hanno dato una mano a salvare lo storico edificio in stile Art Deco, sempre più al centro della vita comunitaria. A partire dalla famiglia Saputo, naturalmente, passando per organismi come la Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, regione Québec, il Centro Leonardo da Vinci, la fondazione CIBPA e molti altri ancora. “Abbiamo installato una piramide sul muro – ci ha raccontato Gino Berretta – con tutti i nomi dei donatori, trascritti in ordine di offerta, dall’alto in basso, rispetto cioè alla cifra devoluta per questa nobile causa, volta a mantenere vive le radici della nostra Casa d’Italia”. La piramide è stata realizzata da “Click Affiche”, società montrealese specializzata nella cartellonistica aziendale e nella creazione e installazione di soluzioni espositive e insegne pubblicitarie.

L’augurio è che adesso la Casa d’Italia possa cominciare a camminare con le sue gambe, autofinanziandosi attraverso le varie attività che organizza: dai corsi d’italiano all’affitto di uffici e aule per convegni ed eventi; dalle mostre e dagli incontri culturali, all’affitto delle sale per feste private o aziendali. Senza dimenticare i corsi di cucina e gli archivi della comunità italiana.

Oggi, ricordiamolo, il consiglio di amministrazione della Casa d’Italia (www.casaditalia.org) è formato da: Gino Berretta (presidente), Perry Mazzanti (primo vice-presidente), Sabino Grassi (secondo vice-presidente e responsabile della campagna di raccolta fondi) e Vincenzo Belmonte (tesoriere) ed i consiglieri: Agata De Santis, Giuseppe (Jos) Fratino, Salvatore (Sal) Guerrera, Antonio (Tony) Zara, Celina Toia, Michael Arcaro, Carlo Scalzo, Catherine Labasi-Sammartino, Anthony Giammaria e Lina Simeone.

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