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Da sinistra: François Legault, Dominique Anglade, Éric Duhaime, Gabriel Nadeau-Dubois e Paul St-Pierre Plamondon. FOTO: LA PRESSE CANADIENNE
La CAQ arretra, ma domina ancora col 38%, tranne che a Montréal

L’ULTIMO SONDAGGIO LÉGER USCITO PRIMA DEL DIBATTITO DEL 15 SETTEMBRE

QUÉBEC – Il sondaggio sulle intenzioni di voto dei quebecchesi, realizzato poco prima del primo dibattito tra i capi dei 5 partiti in lizza, che si è tenuto giovedì 15 settembre, rivela come il partito del Primo Ministro uscente sia ancora in netto vantaggio in quasi tutte le regioni del Québec, tranne che a Montréal. A metà della maratona elettorale, il sostegno alla Coalition Avenir Québec (CAQ) diminuisce, anche se le truppe di François Legault dominano in quasi tutte le regioni della Belle Province. Con il 38% delle intenzioni di voto, la CAQ è ancora sulla buona strada per un governo di maggioranza. Ma la tendenza al ribasso è stata costante dall’inizio di agosto. Il partito di François Legault è addirittura sceso di 4 punti percentuali da quando sono state indette le elezioni, secondo un sondaggio Léger-Le Journal-TVA-Qub portato a termine tra il 6 e il 12 settembre.

Le intenzioni di voto nella Provincia

“Questa non è un buon segnale per la CAQ. Ma il calo del consenso non ha alcuna conseguenza per il momento”, commenta il sondaggista Jean-Marc Léger. È la prima volta in quasi tre anni che i caquisti si trovano al di sotto del 40% del supporto popolare. Questo spostamento è principalmente spiegato da un calo del sostegno tra i giovani. Nonostante tutto, la formazione politica del Primo Ministro continua a precedere i suoi avversari praticamente in tutti gli angoli della provincia. Per il momento, nessuno degli altri quattro partiti riesce ad emergere chiaramente. Ma come un villaggio gallico, Montréal sembra ancora inespugnabile per François Legault, che riesce a sedurre solo un esiguo 15% degli elettori metropolitani. Sono i liberali e Québec Solidaire a contendersi i collegi elettorali dell’isola.

Il Partito Liberale (PLQ) di Dominique Anglade mantiene il suo secondo posto con il 18% di consensi e, grazie ad una ventina di seggi garantiti a Montréal, può ancora sognare di rimanere leader dell’opposizione ufficiale. Giovedì 15 settembre c’è stato il primo dibattito televisivo tra i capi politici e si stima che possa rivelarsi decisivo nel confermare oppure cambiare le intenzioni di voto di un terzo degli elettori. I leader dei cinque principali partiti si sono scontrati per la prima volta al “Face-à-Face” di TVA condotto da Pierre Bruneau.

François Legault (Coalition Avenir Québec), Dominique Anglade (Parti Libéral du Québec), Gabriel Nadeau-Dubois (Québec Solidaire), Paul St-Pierre Plamondon (Parti Québécois) ed Éric Duhaime (Parti Conservateur du Québec) hanno discusso su alcuni temi principali quali l’ambiente, la qualità della vita e l’economia, seguiti da una serie di blocchi tematici incentrati su sanità, famiglia e istruzione, per poi terminare con immigrazione, lingua e identità. Legault si è ritrovato sulla difensiva, bersagliato per tutto il tempo dal fuoco incrociato degli avversari. Gli altri quattro leader erano alla loro prima esperienza, ma i loro attacchi hanno colpito nel segno.

Un brutale shock ha poi opposto anche il solidale Gabriel Nadeau-Dubois e il conservatore Éric Duhaime, agli antipodi dello spettro politico. Quest’ultimo ha criticato il partito di sinistra per essersi dedicato a un vero e proprio striptease fiscale durante la campagna elettorale. Nadeau-Dubois ha proposto al conservatore di candidarsi come governatore del Texas. Il prossimo face-à-face televisivo, animato dal giornalista Patrice Roy, si svolgerà giovedì 22 settembre, alle ore 20, su Radio-Canada.

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