QUÉBEC – La Coalition Avenir Québec (CAQ) si aggiudica le elezioni provinciali: Francois Legault, rieletto nel collegio de L’Assomption, guiderà un altro governo di maggioranza. Secondo mandato consecutivo, quindi, per il Primo Ministro uscente, che ha ottenuto 89 seggi all’Assemblea nazionale, 15 in più rispetto a quelli detenuti nella scorsa legislatura (74). Al momento dello scioglimento dell’Assemblea Nazionale, ricordiamolo, la maggioranza della CAQ era formata da 76 seggi, mentre il Partito Liberale del Québec (PLQ) poteva contare su 27 seggi, Québec Solidaire su 10 seggi, il Partito Québécois su 7 seggi ed il Partito conservatore del Québec (PCQ) su 1 seggio (4 i deputati indipendenti). Sono stati rieletti numerosi Ministri uscenti, come Pierre Fitzgibbon, Sonia LeBel, Jean-François Roberge, François Bonnardel, Lionel Carmant, Caroline Proulx, Pierre Dufour e Jonatan Julien, Jean Boulet, Geneviève Guilbault ed Eric Girard. Ce l’hanno fatta anche due new entry di peso come Bernard Drainville e Martine Biron. In termini di voti e seggi, la CAQ ha ottenuto il 41,22% dei consensi (1.628.415 preferenze) e 89 seggi, il PLQ il 14,42% (569.659) e 22 seggi, QS il 14.93% (589.634) e 11 seggi, il PQ il 14,65% (579.172) e 3 seggi, il PCQ il 13,8% (517.295) e 0 seggi.
Il Partito Liberale del Québec (PLQ) guiderà dunque l’opposizione ufficiale, nonostante abbia ottenuto il peggior risultato della storia (non era mai sceso sotto il 24% registrato nel 2018) e malgrado abbia preso meno voti di Québec Solidaire e del Partito Québécois; mentre i Conservatori, dal canto loro, non saranno rappresentati da nessun deputato, nonostante il partito di Éric Duhaime (sconfitto a sua volta nel collegio di Chauveau) abbia ottenuto più di mezzo milione di voti. Una chiara distorsione del sistema elettorale vigente. La leader liberale Dominique Anglade è riuscita ad imporsi nella circoscrizione di Saint-Henri-Sainte-Anne. I due co-portavoci di Québec Solidaire, Gabriel Nadeau-Dubois e Manon Massé, tornano entrambi all’Assemblea nazionale. Il leader del Partito Québécois, Paul St-Pierre Plamondon, è riuscito ad avere la meglio su Richard Campeau, deputato uscente della CAQ, così come ce l’hanno fatta Pascal Bérubé (Matane-Matapédia) e Joël Arseneau (Isole della Maddalena). Ma anche il Partito Québécois (PQ) ha raggiunto il punto più basso della sua storia, non avendo mai ottenuto meno del 17% dei suffragi, come successo nel 2018. Una prima donna della comunità Innu, infine, farà il suo ingresso all’Assemblea nazionale: è la candidata della CAQ a Duplessis, Kateri Champagne Jourdain.
Affluenza del 67,34%. A mezzanotte di lunedì, il Direttore generale delle elezioni del Quebec (DGEQ) ha annunciato che l’affluenza alle urne è stato del 67,34%. Nel 2018 il tasso di partecipazione è stato del 66,45%, quindi quest’anno più cittadini si sono recati alle urne, un ottimo segnale per la salute della nostra democrazia. Una percentuale record di elettori ha votato in anticipo: ben 1.540.114 su 6.301.113 elettori iscritti nelle liste elettorali. Il tasso di partecipazione al voto anticipato, dunque, è stato del 24,44%.
Gli auguri di Trudeau e Ford. Il Primo Ministro canadese Justin Trudeau si è subito congratulato con François Legault, dicendosi impaziente di “continuare a lavorare insieme per affrontare le sfide che interessano i quebecchesi e tutti i canadesi”. Tra questi, “la crescita dell’economia verde, la lotta ai cambiamenti climatici ed alla carenza di manodopera, la possibilità di rendere la vita più abbordabile, la creazione di alloggi a prezzi accessibili, l’incremento degli investimenti nelle infrastrutture e la costruzione di un futuro più pulito e prospero”, ha dichiarato Trudeau. Anche il Premier dell’Ontario, Doug Ford, ha accolto con favore la vittoria di François Legault: “Continuiamo a stringere legami sempre più profondi tra le nostre due province ed a rafforzare i legami economici che possano creare posti di lavoro ben remunerati”, ha twittato lunedì sera.