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La Borsa brinda: è stato un 2023 spumeggiante!

Smentite tutte le Cassandre, che avevano ‘profetizzato’ un “annus horribilis” sui mercati azionari. L’inflazione galoppante (che nel frattempo si è sgonfiata), i tassi di interesse elevati, la penuria di manodopera, il mercato immobilire fermo, le guerre e le forti tensioni globali (su tutte, il braccio di ferro tra Usa e Cina su Taiwan) hanno sì rallentato l’economia, ma non hanno innescato nessuna recessione (semmai solo una flebile e fisiologica stagnazione). Nel terzo trimestre del 2023, il Pil è diminuito dello 0,1% nell’area dell’euro e aumentato dello 0,1% nell’Unione Europea. Gli Usa, invece, sono già sulla rampa di lancio: nel terzo trimestre del 2023, il prodotto interno lordo è aumentato addirittura del 5,2% su base annua. Soprattutto nei mesi di novembre e dicembre, nonostante la difficile congiuntura geopolitica (al conflitto tra Russia e Ucraina si è aggiunto quello tra Israele e Hamas), i mercati hanno apprezzato lo stop alla politica restrittiva delle principali banche centrali, scommettendo su un primo allentamento già nel corso del 2024. L’indice MSCI World, un ampio indicatore delle azioni globali, è salito del 22%, registrando la sua migliore performance annuale dopo il guadagno del 25% nel 2019. Wall Street, la principale borsa mondiale, ha chiuso il 2023 sui massimi storici, spinta dal rimbalzo dei titoli tecnologici. Più nel dettaglio, il Dow Jones ha terminato l’anno con un progresso del 13,7%, l’S&P500 ha recuperato il 24,2%, mentre il Nasdaq ha chiuso con un formidabile +43,4%. Un 2023 decisamente euforico anche per le Borse Europee. In particolare, il DAX tedesco ha guadagnato il 20,3%, il CAC40 francese ha terminato l’anno con un rialzo del 16,5%, l’IBEX-35 spagnolo è avanzato del 22,9%, mentre l’ATHEX greco ha segnato un soprendente +38%. Anche Milano si è allineato a questo trend, con il FTSEMib che, trascinato dal rally dei titoli bancari, ha terminato il 2023 oltre i 30mila punti (+28,03%), valore che non raggiungeva dal 2008. Più debole Londra, che ha comunque chiuso il 2023 con un +3,78%. Appesantite dall’economia cinese che cresce sotto le stime, tra le Borse asiatiche spicca Hong Kong, che ha lasciato sul terreno il 14%. Brilla invece Tokyo, con un +28,2%, il top dal 2013. Ottima performance anche per San Paulo, che ha salutato l’anno vecchio con un +22%. Più moderati, ma decisamente positivi, i guadagni in Canada, con l’indice di Toronto S&P/TSX che ha chiuso il 2023 con un +8,1%, mentre i due indici quebecchesi IQ-30 e IQ-120 hanno registrato rispettivamente un +8,3% e un +8,5%. Bene anche il mercato obbligazionario canadese, come dimostrano i Fondi Negoziati in Borsa (FNB o ETF) più rappresentativi: XBB + 6,61%, XLB +9,34%, XSB + 4,94% e XCB +8,27%. Senza dimenticare i Certificati Bancari di Investimento Garantiti (CPG), che nel 2023 hanno assicurato rendimenti fino al 5,5%. Più in generale, a prescindere dalla composizione del vostro portagoglio di investimenti, il 2023 è stato un anno positivo. Secondo i dati finanziari elaborati da Aubin Actuaire Conseil, un portafoglio composto per il 50% da obbligazioni canadesi (indice FTSE Canada Universe), per il 25% da azioni canadesi (indice S&P/TSX) e per il 25% da azioni globali (indice MSCI World) ha registrato un rendimento dell’11,4%; un portafoglio composto per il 35% da obbligazioni, per il 32,5% da azioni canadesi e per il 32,5% da azioni globali ha avuto un rendimento del 12,8%; mentre un portafoglio composto per il 65% da obbligazioni, per il 17,5% da azioni canadesi e per il 17,5% da azioni globali ha avuto un rendimento del 10%. Insomma, bollicine per tutti! (V.G.) 

 

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