(Adnkronos) – (Dall’inviata Silvia Mancinelli) – “Sono arrivata in Kosovo insieme ad altri colleghi del Reggimento Piemonte Cavalleria il 18 luglio scorso e rimarremo qui fino al nuovo anno per garantire la sicurezza e la libertà di movimento in tutto il teatro operativo”. Quando il primo graduato dell’Esercito Rachele Stewart racconta all’Adnkronos la sua passione per l’attività operativa, ha il piglio e la fierezza degli alti ufficiali. Ma è appena dopo, quando pensa a ciò che ha lasciato a casa per servire il suo Paese, che gli occhi si fanno lucidi ed è costretta a riprendere il suo discorso. “Sono mamma di una bambina di 10 anni – dice – E la prima volta che sono all’estero da quando c’è lei, ma sono fortunata ad avere il supporto di mio marito, che è nel mio stesso Reggimento, e di mia madre. Cerco di esserci il più possibile, tra videochiamate, quando i tempi qui lo consentono, e licenze che sfrutto per essere con lei il primo giorno di scuola o per il suo compleanno, che sarà a novembre. I primi due mesi qui era triste, oggi è orgogliosa del lavoro che faccio”.
Così il maresciallo ordinario Vincenzo Balducci, nell’Esercito dal 2015, nel Reggimento esplorante della brigata alpina Julia. “La mia compagna è una collega, sarebbe dovuta essere anche lei qui ma è a casa che mi aspetta, incinta all’ottavo mese – racconta all’Adnkronos – E difficile, le videochiamate aiutano moltissimo e fortunatamente lei mi capisce. Spero di poter essere a casa appena partorirà, ma fa parte del nostro lavoro fare questi sacrifici e vivere a distanza eventi tanto importanti”. Ma alla bimba in arrivo, racconterà mai tutto questo? “Le farò vedere questa intervista”, risponde sorridendo.