domenica 28 Luglio 2024 | 12:24

Il giornale italiano 1° in Québec e in Canada

Pubblicità

ULTIM'ORA ADNKRONOS

Juve e il rebus futuro: qual è il ‘vero’ Allegri?

(Adnkronos) – La Juve ‘normale’ non funzionava. In emergenza, la Juve di Massimiliano Allegri ha trovato identità e risultati. La stagione bianconera, a dir poco travagliata tra campo e tribunali, somiglia ad un rebus con due diverse soluzioni. 

Bisogna valutare la prima porzione dell’annata, con l’eliminazione senza gloria dalla Champions League, o gli ultimi 3 mesi in cui la squadra si è compattata dopo la penalizzazione di 15 punti comminata dalla Corte d’appello Figc per il caso plusvalenze. La Juve, nonostante la zavorra, è in corsa per un piazzamento europeo. Se recuperasse i 15 punti, con l’udienza al Collegio di garanzia del Coni il 19 aprile, la Vecchia Signora si ritroverebbe seconda. 

Merito anche e soprattutto di Allegri. Il tecnico ha saputo mantenere unito lo spogliatoio mentre attorno alla squadra crollava tutto o quasi: dimissioni in blocco del Cda, società decapitata, assenza di figure carismatiche dietro la scrivania. Da dicembre, l’allenatore è diventato il volto e la voce anche fuori dal campo. Ha gestito la bufera, incassato il cazzotto del -15 ed evitato che l’annata naufragasse totalmente. 

Ora la squadra ha un’identità e ottiene risultati, nonostante le difficoltà amplificate da un’infermeria costantemente affollata: Paul Pogba non si è mai visto, Angel Di Maria fino ai Mondiali è stato un fantasma, Federico Chiesa è lontano dal top dopo l’infortunio di un anno fa. In questo contesto, Allegri – per convinzione e per forza – ha dato fiducia alla linea verde: Fagioli e Miretti sono stabilmente nella rotazione titolare, Soulé è un’opzione, Barrenechea è l’ultima novità. 

Al di là dei giovani, Adrien Rabiot è diventato un giocatore di livello top con Allegri. Merito, almeno in parte, di ‘Mago Max’. Accanto al bicchiere mezzo pieno, targato 2023, c’è quello decisamente mezzo vuoto dopo il primo scorcio di stagione. La Juve senza penalizzazione era già virtualmente tagliata fuori dalla lotta scudetto e, soprattutto, era uscita con un flop clamoroso dalla Champions League, con una sola vittoria e 5 sconfitte. 

Da agosto a dicembre, con qualche rara eccezione, la Juve di Allegri non ha offerto prestazioni ‘memorabili’, per usare un eufemismo, continuando a scrivere il grigio copione della stagione 2021-2022, chiusa senza trofei. Niente spettacolo, e pazienza, ma anche niente risultati. Ora, nella bufera, il tecnico pare aver invertito la rotta, trovando la quadra proprio nel momento in cui tutto sembrava destinato ad andare in pezzi. 

L’emergenza rischia di viziare i giudizi, in un senso o nell’altro. Il pericolo è enfatizzare i meriti dell’allenatore, che ha pur sempre a disposizione la rosa più pagata della Serie A, o sottovalutare le difficoltà legate alla gestione di un gruppo in cui poteva scattare il ‘liberi tutti’. Prima o poi, la Juve tornerà a confrontarsi ‘solo’ con il campo, lontano da avvocati e sentenze. A quel punto, arriveranno i pericoli legati alla normalità e si giungerà al bivio: Allegri, che ha un contratto per altri 2 anni, è il tecnico giusto per ripartire? 

 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

NOTIZIE RECENTI

Online Shopping in BangladeshCheap Hotels in Bangladesh