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JUVE CAMPIONE D’ITALIA

juv1-2016

TORINO – E sono cinque scudetti consecutivi. Trentadue per le scritture ufficiali, trentaquattro per la contabilità bianconera. Cinque anni di dominio, cinque tricolori consecutivi, la Juventus eguaglia il record degli anni ‘30 e si laurea Campione d’Italia con tre giornate d’anticipo. Merito della vittoria sulla Fiorentina domenica sera, anche se la matematica è arrivata soltanto grazie alla Roma, che lunedì ha sconfitto il Napoli all’Olimpico nello scontro diretto per il secondo posto. Gli azzurri scivolano così a -12 e a tre turni dal termine non possono chiaramente più raggiungere la Juventus, che ha festeggiato a Vinovo insieme ai tanti tifosi presenti. A ottobre, dopo la sconfitta contro il Sassuolo, la Juventus veniva ormai considerata fuori dalla lotta Scudetto e alla fine di un ciclo, ma quello è stato l’ultimo ko in campionato dei bianconeri, che hanno infilato 24 vittorie in 25 partite, raccogliendo 21 punti in più del Napoli. Una rimonta incredibile che testimonia una volta di più come la Juventus non abbia rivali in questo momento in Italia. Il 32° Scudetto (34° per la Juve) è decisamente il più inaspettato e forse per questo motivo il più bello dei cinque consecutivi.

I RECORD – Cinque anni di vittorie, cinque anni di record. I più importanti restano probabilmente quelli conseguiti nel primo anno di Conte (un’intera stagione, 38 partite, senza sconfitte) e nel terzo anno dell’attuale ct della nazionale (102 punti, mai accaduto prima in alcun campionato europeo a girone unico, punteggio spaventoso realizzato grazie a 19 vittorie su 19 partite in casa). A questi, va aggiunto il record di imbattibilità firmato da Buffon in questa stagione: 973’ senza subire gol (10 giornate consecutive con la porta inviolata, con il primo gol subìto arrivato su rigore all’11ª partita del girone di ritorno). Incredibili anche le 33 vittorie ottenute in una sola stagione (2013/14), i 49 risultati utili consecutivi (dall’ultima partita di Delneri alla 44ª di Conte) e le 25 partite consecutive in trasferta senza mai perdere (l’intero campionato, quello 2011/2012 e le prime sei della stagione 2012/13).

IL CONFRONTO CON LE ALTRE – Impietoso il raffronto con le rivali (per le rivali, ovviamente). Prendendo in esame Napoli, Roma, Inter, Milan e Lazio, il quinquennio juventino appare quasi come un errore statistico. Punti fatti: Juve 445, Napoli 354, Roma 342, Milan 317, Lazio 296, Inter 291. In 50 partite con le “big”, i bianconeri hanno totalizzato 115 punti sui 150 disponibili, con 22 partite vinte su 25 in casa (68 punti sui 75 disponibili con 55 gol fatti e 13 subìti) e 13 partite vinte su 25 in trasferta (47 punti sui 75 in palio con 34 gol fatti e 20 subìti). La conseguenza: 5 scudetti consecutivi  non li ha conquistati nemmeno il Bayern Monaco in Budesliga.

Le altre partite della 35ª giornata:

La Roma “vede” il 2º posto – Totti stavolta non segna. Ma c’è comunque il suo timbro sull’1-0 con cui la Roma batte il Napoli, ufficializza lo scudetto della Juventus e riapre la lotta per il secondo posto. Ora la squadra di Spalletti è a 2 punti da Higuain e compagni, con 3 giornate ancora da disputare. Merito di un gol di Radja Nainggolan al 44’ s.t.: azione avviata da Totti, entrato otto minuti prima, pallone in verticale del capitano, Pjanic controlla per Salah, assistenza per Nainggolan che da prima intenzione infila l’angolo alla sinistra di Reina. E pensare che era stato il Napoli a sembrare più vicino al successo, con un secondo tempo in cui la Roma aveva trovato poco spazio per le ripartenze, perdendo campo pian piano. Ma poi la zampata giallorossa che dà ancora un senso alle prossime 3 giornate delle 2 squadre.

Fatal Verona per Brocchi, 2-1 al Bentegodi – Il Verona è ancora vivo e complica la corsa all’Europa League del Milan di Brocchi. I rossoneri, in vantaggio al 21’ con il primo gol stagionale di Menez, sono stati recuperati e sconfitti 2-1 al Bentegodi con le reti di Pazzini su rigore e Siligardi su punizione al 93’. Prima del gol vittoria dei veronesi, Bacca ha sprecato un’ottima occasione optando per la rabona e Donnarumma era stato decisivo con almeno tre interventi. Sassuolo a un punto.

Sassuolo, il sogno continua – Proprio la squadra di Di Francesco continua a stupire per la voglia e l’intensità messa in un finale di campionato che potrebbe anche regalare un sogno Europeo. All’Olimpico partenza fulminea per entrambe: Sansone dopo 3′ segna il vantaggio neroverde, al 7′ Peres pareggia per il Toro. Bisogna aspettare la ripresa per vedere il gol di Peluso (primo stagionale) riportare in vantaggio il Sassuolo. La chiude Trotta con il suo primo gol in serie A.

Giaccherini-gol, il Bologna conquista i tre punti   – Torna a vincere il Bologna che torna anche a segnare in casa dopo quattro partite: da Giaccherini a Giaccherioni, è sempre l’estrerno rossoblu a togliere le castagne dal fuoco a Donadoni. Il gol il Giac apre un match chiuso, nella ripresa da Floccari. Bologna virtualmente salvo.

Salvezza Samp, manca solo l’aritmetica – Ed è praticamente salva anche la Sampdoria che batte in casa la Lazio grazie anche a un super Viviano. Sul punteggio di 1-1 il portiere blucerchiato para un rigore a Candreva e diventa il portiere che in questa serie A ha neutralizzato il maggior numero di penalty (quattro). A decidere il match Diakite che risolve una mischia in area. Era stato Djordjevic ad aprire le danze per la Lazio dopo soli 3′, il pareggio della Samp era arrivato grazie a Fernando.

Reja festeggia, Atalanta salva – L’Atalanta, invece, può festeggiare la salvezza anche secondo i numeri. A 41 punti con la vittoria sul Chievo la formazione di Reja è irragiungibile dal Palermo che, al momento è terzultimo in classifica. A Bergamo decide Marco Borriello che segna il terzo gol nelle ultime quattro partite e non segnava in tre gare di fila dall’Aprile del 2010.

Carpi, Lasagna gol salvezza,: cade l’Empoli – Il Carpi ringrazia Lasagna, batte l’Empoli nel finale e continua a sognare la salvezza. Gli emiliani hanno la meglio dei toscani in un match nervoso, contraddistinto dalle espulsioni di Mchedlidze nel primo tempo e di Lollo al novantesimo. La rete decisiva arriva a sei minuti dalla fine: Lasagna sfrutta il cross di Pasciuti e batte Pelagotti. Carpi a quota 35, Palermo tre gradini dietro, mentre il Verona è matematicamente retrocesso in Serie B.

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