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Jean HABEL: “Il futuro nelle mani dei giovani” 

L’intervista AL DEPUTATO PROVINCIALE della contea di STE-ROSE

di Vittorio Giordano

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Jean Habel nel sagrato della chiesa Ste-Rose-de-Lima

Siamo a marzo, è una tipica giornata da inverno canadese: fa freddo, tira vento, le nuvole sono pesanti e minacciose. Percorriamo in macchina boulevard Sainte-Rose, quartiere a Nord di Laval, un’area a noi sconosciuta, ma che, dopo qualche rapido sguardo, sprigiona un fascino antico e rasserenante. Magari per la presenza di una delle prime Chiese della Nouvelle-France, la Sainte-Rose-de-Lima, eretta nel 1740. Forse per l’effervescenza e l’atmosfera europea del centro storico, disseminato di pregevoli casette e rinomati ristoranti, di cui molti italiani. Oppure, molto più semplicemente, per la magia che sprigiona la riviera des Mille Îles, corso d’acqua che separa Laval dal “North shore”. E che d’estate rende questo quartiere uno dei più belli e ricercati della Provincia. In effetti, una volta Sainte-Rose era come Saint-Sauveur oggi: piccolo centro pieno di baite e chalet che si popolava nei fine-settimana. Laval, col tempo, è cresciuta ed oggi è una realtà metropolitana consolidata. Con alcuni quartieri, però, come Sainte-Rose, che conservano un fascino che profuma di storia. Eppure, perfettamente al passo coi tempi. Pronta a lanciare i leader della prossima classe dirigente del Québec.

Oggi Sainte-Rose è una delle 6 circoscrizioni elettorali provinciali di Laval: le altre sono Fabre, Vimont, Chomedey, Mille-Îles e Laval-des-Rapides. A rappresentare Sainte-Rose all’Assemblea Nazionale è Jean Habel, 29 anni, eletto deputato del Partito Liberale alle elezioni del 7 aprile 2014, oggi anche vicepresidente della Commissione Agricoltura, Pesca, Energia e Risorse Naturali e membro della Commissione Cultura ed Educazione. Fino al dicembre 2016, il più giovane deputato in Parlamento.

Contabile di professione, Jean ha studiato alla “Aarhus School of Business” in Danimarca e all’HEC di Montréal. Nonostante la giovane età, vanta già due importanti esperienze professionali: “Hardy Normand et associés” nel 2009 e SNC-Lavalin dal 2010 al 2014.

Con lo sguardo vispo e gentile, che trasuda maturità e voglia di stupire, Jean Habel ci accoglie nel suo ufficio al 132 di boul. Sainte-Rose: “Ho deciso di entrare in politica – ci racconta – perché volevo apportare dei cambiamenti a beneficio della mia Comunità, soprattutto a favore dei più giovani. In questo senso, il 7 dicembre scorso l’Assemblea Nazionale ha adottato all’unanimità il mio progetto di legge pubblico da deputato  n. 693, che obbliga i 23 enti pubblici della Provincia, come la SAQ o Hydro Québec, a nominare, entro 5 anni, almeno un giovane con meno di 35 anni nei loro consigli di amministrazione. Sulla base delle nostre statistiche, infatti, solo il 2,3% degli under 35 sono presenti nei cda pubblici. In questo modo, invece, diamo voce ai giovani, affidiamo il futuro alla nuova generazione, che intendo rappresentare al meglio durante il mio mandato”.

Jean è orgoglioso del suo Québec: “Sono nato a Laval, conosco bene questo territorio: sono cresciuto nel quartiere di Vimont, che è adiacente a Sainte-Rose: due aree molto simili, con la scuola secondaria ‘Horizon Jeunesse’ che serve entrambi i quartieri. La mia famiglia viene dal Centro della Belle Province e quindi riti primaverili come quello della ‘cabana a sucre’ fanno parte della mia cultura e delle mie abitudini: per questo posso dire con orgoglio che il nostro succo d’acero è il migliore al mondo. Un pò come voi italiani vi vantate della vostra grappa”.

Ma il Québec non sarebbe così ricco senza gli immigrati: “La società multietnica è la nostra ricchezza, la nostra forza: ogni volta che ci imbattiamo in una persona proveniente da un altro Paese scopriamo una nuova prospettiva di vita. Quando sono stato all’estero ho imparato a capire cosa vuol dire adattarsi ad una nuova cultura, ad uno stile di vita diverso e quindi capisco ancora di più chi arriva qui e deve confrontarsi con i nostri modi di fare, la nostra realtà. Gli italiani, per esempio, hanno contribuito a rendere il nostro un Paese migliore. Basti pensare alla storia di successo della famiglia Saputo. E anche qui, a Sainte-Rose, non mancano storie di bravi imprenditori e ristoratori italiani”.

Jean Habel è convinto che il futuro è qui, nel suo quartiere: “Sempre più giovani famiglie si trasferiscono a Laval, la migliore città del Québec: nel quartiere di Sainte-Rose, in particolare, si respira un affascinante senso di appartenenza, la gente può passeggiare a bordo acqua e andare a messa in una Chiesa di quasi 280 anni: è tutto a portata di mano, a misura d’uomo, un posto ideale per le famiglie, con ottime scuole”.

Magari grazie anche al suo lavoro all’Assemblea Nazionale: “Non faccio programmi a lungo termine, ma so che continuerò a lavorare per i miei concittadini, in particolare a favore dei servizi pubblici. Magari grazie anche all’aiuto dei cittadini/elettori italo-canadesi”.

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