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Italiani all’estero: sono quasi 6 milioni. Le partenze provincia per provincia

Il Viminale ha registrato 127.350 nuove iscrizioni all’anagrafe degli italiani residenti all’estero nel 2022. Principalmente si parte dalle province della Bassa Padana e in media vanno via 10,7 giovani ogni cento residenti under 30

 

ROMA, (Skytg24.it) – Al 1° gennaio 2023, il Viminale ha certificato che poco meno di 6 milioni di italiani, pari a circa un decimo della popolazione residente, sono iscritti all’Aire, e quindi stabilmente all’estero da oltre 12 mesi. Nonostante un rallentamento dopo la pandemia, la fuga dal Bel Paese nel 2022 ha coinvolto 127.350 persone che si sono iscritte all’anagrafe degli italiani residenti all’estero tra gennaio e dicembre.

 

I dati del ministero dell’Interno sono stati anticipati al Sole 24 ore che evidenzia come siano soprattutto i giovani a emigrare: ogni 100 residenti in Italia con meno di trent’anni se ne contano 10,7 che hanno scelto di trasferirsi all’estero, per un totale di oltre 1,8 milioni di iscritti under 30. L’incidenza scende a 8,6 ogni 100 tra gli over 60.

 

Secondo Delfina Licata, responsabile del dossier annuale “Italiani nel mondo”, l’incertezza sulla sicurezza causata dalla pandemia avrebbe in parte frenato i trasferimenti definitivi oltre confine, che portano alla perdita dell’assistenza sanitaria pubblica. In ogni caso le nuove iscrizioni all’Aire sono salite del 12,2% rispetto a prima dell’emergenza Covid-19.

 

L’iscrizione all’Aire è obbligatoria per legge dopo 12 mesi di residenza continuativa oltreconfine e fa perdere il diritto al sistema sanitario nazionale. Riguardo alle province dalle quali si parte di più, Mantova segna il trend di crescita più elevato: gli emigrati oltreconfine provenienti da questo territorio sono passati dai 28.734 del 1° gennaio 2019 ai 40.325 del 1°gennaio 2023 (+40,3%, di cui 2.804 sono le nuove iscrizioni registrate solo nel corso del 2022). Seguono, a piccola distanza, altre province della Bassa padana: Rovigo (+39,7%), Lodi (+34,5%), Cremona (+32,9%) , Brescia (+32,2%) e Reggio Emilia (+31,5%). Nella lista, al terzo posto del podio, si inserisce un territorio toscano: Prato.

 

Una caratteristica delle prime venti province più colpite dalle fughe all’estero è che si tratta di territori già con un alto tasso di spopolamento: la provincia di Rovigo, per esempio, conta meno di 231mila abitanti, di cui 6,1 ogni 10 in età non attiva, con un indice di vecchiaia tra i più elevati del Paese (256 over 65 ogni 100 bambini tra gli 0 e i 14 anni).

 

Riguardo alle province di grandi città, Bologna si piazza al 15esimo posto e, a inizio 2023, registra un +26,3% di ex residenti sul 2019. Le “partenze” sono in crescita anche da altre aree metropolitane: Venezia (+23,1%), Firenze (+20,4%), Milano (+18%), Torino (+17,8%).

 

I territori dai quali proviene il minor numero di nuovi iscritti all’Aire sono quelli del Sud: in particolare Reggio Calabria e Messina. A queste si aggiunge Trieste. Queste grandi città, tuttavia, registrano un’incidenza elevata degli espatri definitivi sulla popolazione residente.

 

In base agli studi della Fondazione Migrantes, aumentano le partenze di uomini, diminuiscono quelle di donne, quasi azzerate quelle dei minori. A partire sono soprattutto lavoratori, da soli e senza la famiglia. Crescono le iscrizioni dei giovani e, in particolare dopo la pandemia, quelle di italiani tra i 30 e i 40 anni, con un’identità professionale già ben definita.

 

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