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Israele, Hamas: “Colloqui al collasso”. Pause umanitarie per vaccino antipolio a Gaza

(Adnkronos) –
”Stanno andando verso il collasso” i negoziati tra Israele e Hamas per arrivare a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi ancora trattenuti. Lo ha dichiarato una fonte di alto livello di Hamas a condizione di anonimato alla tv Al-Mayadeen, vicina a Hezbollah. I recenti incontri in Qatar non hanno portato a una svolta poiché Israele insiste nel mantenere una presenza sulla Philadelphi Route, il corridoio lungo il confine tra Egitto e Gaza, ha spiegato la fonte di Hamas. Sempre Israele non è disposto a rinunciare al diritto di veto su 65 prigionieri palestinesi che stanno scontando l’ergastolo e che potrebbero essere rilasciati come parte di un accordo, ha aggiunto. 

Il funzionario di Hamas ha affermato che “i negoziati stanno andando verso il collasso a causa del rifiuto di Israele di rispondere alle proposte dei mediatori di occuparsi delle questioni attuali” e che anche Egitto, Qatar e Stati Uniti sono “frustrati” dalle richieste israeliane. 

Intanto c’è l’impegno per pause umanitarie a Gaza per consentire le vaccinazioni antipolio che inizieranno domani, domenica 1 settembre. L’Oms e i partner “inizieranno la campagna di vaccinazione contro la polio a Gaza, con cui puntiamo a raggiungere più di 640mila bambini sotto i dieci anni di età. La campagna prevede due dosi di vaccino, somministrate in due cicli, a 4 settimane di distanza. Accolgo con favore l’impegno per le pause umanitarie in aree specifiche per consentire lo svolgimento della campagna di vaccinazione”, ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. I team di vaccinazione “devono essere protetti e autorizzati a condurre le campagne in sicurezza. Esortiamo tutte le parti a garantire la loro protezione, e quella delle strutture sanitarie e dei bambini”. 

“La campagna – ha spiegato il Dg – verrà realizzata con un approccio graduale in tre giorni per ogni round, iniziando da Gaza centrale, seguita da Gaza sud e poi da Gaza nord. A causa dell’insicurezza, dei danni alle strade e alle infrastrutture, e dei movimenti e degli spostamenti della popolazione, è improbabile che 3 giorni in ogni area siano sufficienti per ottenere una copertura adeguata. La copertura vaccinale sarà monitorata durante tutta la campagna, ed è stato concordato che la vaccinazione sarà estesa di un giorno ove necessario”. 

Un raid israeliano contro un convoglio umanitario, con aiuti medici e carburante, organizzato da una ong Usa e diretto a un ospedale di Rafah, ha provocato vittime. Cinque persone sono morte, dipendenti di un’azienda di trasporti locale, ha reso noto il Washington Post. Le vittime viaggiavano a bordo del veicolo in testa al corteo di auto.  

Il veicolo è stato colpito da un missile. Israele sostiene che i mezzi con gli aiuti erano stati sequestrati da militanti. L’ong American Near East Refugee Aid (Anera), basata a Washington, ha denunciato l’incidente in un comunicato in cui parla però di 4 morti, tutti palestinesi.  

Le Idf, lo Shin Bet e la polizia israeliana hanno reso noto che il comandante dell’ala militare di Hamas a Jenin, Wissam Hazem, è stato ucciso ieri mattina insieme ad altri due miliziani in scontri e attacchi con droni nel nord della Cisgiordania. Secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, nel corso di un’operazione nella Cisgiordania settentrionale i militari hanno individuato una cellula di uomini armati a bordo di un’auto nella città di Zababdeh, nella zona di Jenin. 

Gli agenti della polizia di frontiera sotto copertura hanno aperto il fuoco contro l’auto, uccidendo Hazem, mentre gli altri due uomini armati sono fuggiti, si legge in una nota congiunta. Poco dopo, un drone ha colpito e ucciso i due miliziani, spiega il Times of Israel. 

Secondo le autorità israeliane, Hazem era coinvolto in numerose sparatorie e attentati e stava predisponendo ulteriori attacchi contro Israele. Gli altri due uomini armati, uccisi dal drone, sono stati identificati dalle Idf come Maysara Masharqa e Arafat Amer. L’esercito spiega che si trattava di membri di Hamas che lavoravano per conto di Hazem e che erano coinvolti anche in attacchi armati contro le comunità israeliane. 

Mentre la 98esima Divisione delle Idf ha annunciato di aver concluso la sua operazione di terra a Khan Yunis e Deir al-Balah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo circa un mese. Le Idf hanno spiegato che durante l’operazione, condotta in superficie e nei tunnel sotterranei, hanno ”eliminato più di 250 terroristi e distrutto decine di infrastrutture terroristiche”. Sei, inoltre, i tunnel distrutti dal corpo degli ingegneri e dei paracadutisti. 

Hamas ha intanto accusato l’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di aver condotto “una campagna di arresti” contro i suoi uomini in Cisgiordania. Lo riporta il quotidiano New Arab, spiegando che secondo Hamas l’Anp nei giorni scorsi ha effettuato arresti mirati di “combattenti della resistenza, attivisti e prigionieri rilasciati” a Nablus, nella Cisgiordania settentrionale. Hamas ha inoltre accusato l’Autorità Nazionale Palestinese di aver collaborato e sostenuto le operazioni delle Idf a Jenin e Tulkarem negli ultimi giorni. 

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