(Adnkronos) – Resta altissima la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco, attribuito a Hezbollah, contro la cittadina israeliana di Majdal Shams, che ha provocato 12 morti, ragazzi di età compresa tra i 10 e i 16 anni, e dopo che ieri la Turchia ha minacciato di invadere Israele in risposta all’operazione militare in corso a Gaza. “Dobbiamo essere forti affinché Israele non possa fare questo ai palestinesi. Come abbiamo fatto in Karabakh, in Libia, possiamo fare lo stesso con loro”, ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un intervento trasmesso in televisione.
A stretto giro la risposta di Israel Katz, ministero degli Esteri israeliano. “Erdogan segue l’esempio di Saddam Hussein e minaccia di attaccare Israele. Dovrebbe solo ricordare com’è andata in quel caso e com’è finita”, il tweet del ministro che ha fatto riferimento al dittatore iracheno, condannato a morte.
Oggi un attacco con drone israeliano nei pressi della città di Shaqra, nel Libano meridionale, ha ucciso due persone e ne ha ferite altre tre, tra cui un bambino. Lo riferiscono i servizi di soccorso libanesi, senza specificare se le vittime fossero combattenti o civili.
Intanto la tv israeliana Channel riporta che le navi della marina britannica inviate nel Mediterraneo potrebbero contribuire a una potenziale operazione di evacuazione dal Libano. La tv aggiunge che le navi potrebbero contribuire al trasferimento degli aiuti umanitari a Gaza.
In un post su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha riferito di aver “parlato con i ministri degli Esteri israeliano Israel Katz e libanese Abdallah Bou Habib per evitare una nuova guerra. Interrompere la spirale di violenza è possibile”. Tajani ha ribadito che “il governo è impegnato per la pace e la stabilità, anche attraverso contingente Unifil per il quale ho chiesto protezione. Il rispetto della risoluzione Onu 1701 è cruciale”.
Ed è tornato sulla questione durante la presentazione delle iniziative di FI sull’emergenza carceri. “Ho avuto due lunghe telefonate con i ministri degli Esteri libanese e israeliano. Siamo preoccupati del rischio di una escalation nell’area”, ha affermato il vicepremier.
“Ho ribadito l’impegno italiano a favore della de escalation, la condanna dell’attacco contro la popolazione civile, i bambini drusi. Chiediamo che venga applicata la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che permette di evitare una ripresa delle ostilità sospese”, ha spiegato il ministro degli Esteri.