a cura del Senatore Tony Loffreda
I canadesi dovrebbero essere fieri del fatto che siamo una delle destinazioni più attrattive per gli investimenti diretti esteri (FDI). Il Canada attrae sempre più denaro dall’estero, iniettando così più liquidità nella nostra economia e creando più posti di lavoro. L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ci colloca al terzo posto, dopo gli Stati Uniti e il Brasile, e siamo in testa alla classifica su base pro capite. L’augurio è che questa tendenza continui a crescere.
Tuttavia, molti di questi grandi investimenti devono essere adeguatamente monitorati, valutati e approvati dal governo federale in virtù del cosiddetto ‘Investment Canada Act’ (ICA). In termini generali, questa Legge del Parlamento, adottata nel 1985, garantisce che gli investimenti più significativi fatti in Canada da parte di cittadini non canadesi siano vantaggiosi per l’economia del paese. La stessa legge, inoltre, dà al governo la possibilità di esaminare gli investimenti esteri di qualsiasi entità per garantire che non siano dannosi per la sicurezza nazionale del Canada.
L’ICA non è stata emendata per 15 anni, eppure l’economia e il mondo in cui viviamo sono cambiati radicalmente. Considerando l’attuale situazione geopolitica, le modifiche alla legge erano attese da tempo, motivo per cui l’anno scorso il governo ha presentato il Disegno di legge C-34, ovvero la National Security Review of Investments Modernization Act.
Come ha dichiarato la settimana scorsa il Ministro dell’Innovazione nella Commissione sulle Banche, il nostro Paese è sempre più nel mirino di attori ostili che cercano di acquisire beni, tecnologie e proprietà intellettuale per raggiungere i propri obiettivi strategici, minacciando sia la nostra sicurezza nazionale che la nostra prosperità. Le modifiche proposte nel Disegno di legge, che io sostengo, includono la creazione di una nuova autorità ministeriale in grado di imporre condizioni provvisorie durante il periodo di valutazione sulla sicurezza nazionale, l’implementazione di nuovi requisiti per la presentazione della domanda e il rafforzamento delle sanzioni in caso di non conformità.
Tuttavia, nonostante il parere positivo della nostra Commissione per l’approvazione del Disegno di legge, i Senatori hanno fatto presente al governo che è importante garantire che la proprietà intellettuale finanziata dal governo e il trattamento dei dati personali siano considerati come elementi di beneficio economico netto e che ciò venga previsto nelle future normative, sostenendo che il valore strategico di questi beni potrebbe non essere pienamente colto nelle valutazioni commerciali delle società acquisite. Sono assolutamente d’accordo con questa osservazione. L’economia digitale è l’economia del futuro e i dati saranno parte integrante della capacità di qualsiasi nazione di attrarre investimenti e di far crescere la propria economia. Uno degli esperti in audizione, Dan Ciuriak del Center for International Governance Innovation, ha studiato approfonditamente il tema e la pensa allo stesso modo. Come ha scritto di recente, “mentre si dice spesso che i dati siano il bene più prezioso della nostra epoca, il capitale essenziale della moderna economia basata sui dati e la fonte di istruzione per l’intelligenza artificiale (AI), la cui rapida evoluzione sta inaugurando l’era del capitale della conoscenza delle macchine, resta in gran parte invisibile nei bilanci delle aziende e in gran parte non misurato nei nostri bilanci economici e commerciali nazionali”.
Jim Balsillie, ex Blackberry e attuale presidente del Council of Canadian Innovators, concorda. Ha scritto alla nostra Commissione e ha spiegato che “la natura strategica della proprietà intellettuale e dei dati ha ristrutturato la composizione dei mercati, riconfigurando il modo in cui un’economia trae benefici dalla tecnologia e introduce nuovi rischi”. Ha quindi invitato il Canada a “sviluppare sistemi di controllo moderni degli investimenti e a continuare a fare aggiornamenti dinamici”, se vogliamo difendere le infrastrutture critiche e le risorse vitali per la nostra prosperità, sicurezza e sovranità. Per molti versi, la nostra Commissione è d’accordo.
Riconoscendo la natura in rapida evoluzione degli investimenti diretti esteri (FDI) e le crescenti preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, abbiamo raccomandato che tra tre anni il Ministro riferisca in Parlamento se l’ICA sta
raggiungendo gli obiettivi prefissi.
Il mercato digitale si sta muovendo a velocità vertiginosa ed è così dinamico che non possiamo aspettare altri 15 anni per valutare la pertinenza e l’applicazione della legge. Il disegno di legge ha ricevuto l’assenso reale il 22 marzo scorso. Come suggerito dal Ministro durante il suo intervento, le modifiche legislative mirate proposte nel C-34 miglioreranno la visibilità degli investimenti in Canada, rafforzeranno la trasparenza e contribuiranno a fornire maggiore certezza agli investitori, oltre a garantire che il Canada disponga di organismi forti in grado di agire rapidamente e quando necessario, nel momento in cui la nostra sicurezza nazionale è a rischio.
In definitiva, questi cambiamenti dovrebbero rassicurare i canadesi sul fatto che l’attuale governo, o qualsiasi altro futuro governo, ha a sua disposizione ulteriori strumenti in grado di garantire che i nostri interessi di sicurezza nazionale abbiano la priorità e che eventuali rischi siano adeguatamente identificati, monitorati e ridotti nel momento in cui vengono approvate importanti transazioni. Con il disegno di legge appena adottato, l’Investment Canada Act è stato aggiornato e rafforzato e, a questo punto, ritengo che il governo possa continuare a trovare il giusto equilibrio tra la tutela dei nostri interessi di sicurezza nazionale e la garanzia che il Canada resti una destinazione attraente per gli investimenti esteri diretti, senza essere troppo oneroso dal punto di vista normativo e amministrativo.