(Adnkronos) – “E’ fondamentale revisionare in maniera incisiva il sistema dei finanziamenti alle imprese. Il Consiglio dei ministri, su proposta del premier Giorgia Meloni e del Ministro delle imprese e del Made in Italia Adolfo Urso, ha approvato un disegno di legge essenziale per le imprese”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Giuseppe Arleo, coordinatore dell’Osservatorio Next Generation Eu del think tank Competere.eu e membro della task force Finanza del B20, il business forum del G20, nel commentare il disegno di legge di revisione del sistema degli incentivi alle imprese approvato con procedura d’urgenza, in Consiglio dei ministri. “Una delle sfide – dichiara Arleo – che dovrà affrontare la riforma, anche per poter raggiungere gli obiettivi del Pnrr, sarà il coordinamento con le amministrazioni locali, a partire dalle Regioni che sono le destinatarie principali di fondi e che, tramite le società finanziarie regionali, andranno a gestire e rendicontare gli incentivi locali rivestendo un ruolo di notevole importanza. Le finanziarie, anche grazie al lavoro fatto dall’Anfir, l’Associazione guidata da Michele Vietti, hanno strutture e competenze per dare un contributo importante. Ed è fondamentale che si crei un raccordo con Unioncamere e il sistema delle Camere di Commercio per facilitare il lavoro degli enti che promuovono i bandi”.
“L’obiettivo oramai non tanto nascosto – osserva Arleo – è quello di una profonda revisione delle procedure di gestione dei bandi per gli incentivi alle imprese, puntando in maniera incisiva sulla semplificazione e sulla riduzione dei tempi e dei costi in modo da avere un’azione quanto più efficace possibile e di essere di effettivo supporto alle imprese come richiesto anche dalle associazioni datoriali a partire da Confindustria, Ance, Confartigianato, Confcommercio e Confapi”. “Sicuramente – sottolinea – la presenza dei vincoli posti dal Pnrr, in termini di target e milestone, credo abbia spinto ancora di più una profonda rivisitazione del sistema degli incentivi e acceso anche un faro sui costi della burocrazia in termini di incentivi alle imprese. In passato non sempre si è avuta una gestione virtuosa dei bandi di finanziamento, quasi sempre perdendo gli ingenti fondi messi a disposizione dall’Unione Europea arrivando addirittura a subirne sanzioni per la scellerata gestione. Le cause ormai risapute sono da ricercarsi nella lentissima macchina amministrativa, procedure arcaiche che da un lato scoraggiano il mondo delle imprese e dall’altro non permettevano alla Pubblica amministrazione una gestione serena dei bandi di finanziamento”.
“Il grande obiettivo quindi della riforma – spiega – da adottarsi poi tramite uno o più decreti legislativi, è quello di puntare in maniera incisiva su digitalizzazione e semplicità delle procedure di incentivazione, oltre ad un maggior coordinamento degli strumenti già in essere quali il Registro nazionale degli aiuti di Stato (Rna) e la piattaforma telematica incentivi.gov.it”. “Il testo – ricorda Arleo – promuove la digitalizzazione e la semplicità delle procedure d’incentivazione e prevede un maggior coordinamento di strumenti già esistenti, come il Registro nazionale degli aiuti di Stato e la piattaforma telematica’“incentivi.gov.it’. Questo consentirà di semplificare le procedure per richiedere gli incentivi e di renderle più accessibili alle imprese. Quindi la proposta di revisione del sistema degli incentivi alle imprese presentata dal governo rappresenta un importante passo in avanti per migliorare l’efficienza e l’efficacia degli incentivi alle imprese. La semplificazione delle procedure e la digitalizzazione consentiranno di rendere gli incentivi più accessibili alle imprese e di promuovere una maggiore coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo armonico ed equilibrato della nazione”. “L’obiettivo, a mio avviso, è duplice – avverte – da un lato evitare una serie di incentivi che sono una duplicazione di quelli già esistenti e peraltro a volte con una capienza di fondi anche limitata dall’altra di autoregolamentare le procedure in modo da aiutare in modo davvero incisivo la Pubblica amministrazione in una gestione più snella del settore incentivi, ed al tempo stesso, avere a mio avviso anche un monitoraggio più attento ed utile dei vari strumenti agevolativi”. “Oggi – fa notare – il mondo della consulenza, sia con le grandi multinazionali come EY, Deloitte, PWC e KPMG che con tanti studi professionali, e quello delle banche sia cone le grandi realtà come Intesa, Unicredit e Mediobanca che con le piccole banche dei territori come quelle del sistema Iccrea sono strutturati per supportare al meglio le imprese ma servono regole e procedure chiare e soprattutto meritocratiche”.
“Andranno evitate gestioni – suggerisce – scellerate di bandi come quelle viste talune volte con meccanismi di click day dove anziché premiare le buone idee e le imprese meritevoli in base a parametri oggettivi (fatturato, rating di legalità, storicità, ecc.) ottenevano le agevolazioni magari imprese che avevano protocolli molto alti perché molto rapidi con la tastiera”. “Il sistema degli incentivi alle imprese – osserva – è da tempo oggetto di critiche da parte di esperti e imprenditori, in quanto spesso si è rivelato complesso e inefficiente. La proposta di revisione del sistema degli incentivi alle imprese presentata dal governo è quindi un importante passo in avanti per migliorare la situazione”.
“In particolare – sottolinea – il disegno di legge delega il governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la definizione di un quadro organico per l’attivazione del sostegno pubblico attraverso incentivi alle imprese, con l’obiettivo di razionalizzare e semplificare gli incentivi e ridurre i tempi e i costi delle relative richieste.
“Tra i principi guida degli interventi di incentivazione previsti dal disegno di legge – aggiunge Arleo – ci sono la programmazione degli interventi da parte di ciascuna amministrazione, la misurabilità dell’impatto degli incentivi nell’ambito economico, il rafforzamento della coesione sociale, economica e territoriale e la valorizzazione del contributo delle donne alla crescita economica e sociale della nazione. Inoltre, la proposta si articola in una duplice direttrice, ovvero la ‘razionalizzazione dell’offerta di incentivi’ e la ‘codificazione’ delle regole procedurali concernenti gli interventi di incentivazione alle imprese. Questo consentirà di individuare un insieme limitato e definito di modelli agevolativi e di armonizzare e coordinare le regole procedurali in un codice degli incentivi”.