La Corte d’Appello ha emesso una sentenza nella quale riassume così i fatti presentati in sede probatoria. Il litigio ha come origine una serie di eventi che si sono verificati il 14 gennaio 2015. Quella sera, Jeffrey Pokora è alla guida del suo veicolo. Le condizioni stradali sono difficili e il fondo stradale è scivoloso. Si ferma ad uno stop. Guardando nello specchietto retrovisore, vede un’auto arrivare a tutta velocità. Il veicolo non si ferma all’incrocio e lo supera attraversando una linea continua. Preoccupato per il comportamento del conducente, Pokora decide di seguirlo. L’auto si ferma in un’entrata residenziale. Il conducente, Roberto Tomarelli, agente di polizia alle dipendenze del Comune, scende dal mezzo. Pokora parcheggia, scende dal veicolo e interpella Tomarelli. I toni si alzano rapidamente.
Dopo qualche minuto, ciascuno dei due chiama il 911. Dalla sua prima chiamata, Tomarelli indica che Pokora potrebbe essere armato. Menziona il codice “10-07”, facendo sapere che è un agente di polizia in pericolo. Pokora torna quindi nel suo veicolo in attesa dell’arrivo della polizia. Vedendo Tomarelli mettersi al volante, sposta la macchina per bloccare l’ingresso del vialetto e impedirgli di uscire. Furioso, Tomarelli punta il veicolo di Pokora e lo urta tre volte. Temendo per la sua incolumità, Pokora se ne va. Tomarelli lo insegue. Pokora contatta nuovamente la polizia, affermando di essere inseguito da un uomo pericoloso. Lo stesso fa Tomarelli, identificandosi sempre come poliziotto che necessita di rinforzi. Pochi minuti dopo, la polizia intercetta il veicolo di Pokora e, con grande sorpresa di quest’ultimo, lo arresta. Sulla base delle dichiarazioni di Tomarelli, contro di lui pendono delle accuse di intimidazione e minaccia nei confronti di Pokora. Il 23 gennaio 2015 Pokora presenta una richiesta di risarcimento alla SAAQ. Il reclamo viene accettato e viene risarcito per le conseguenze pecuniarie legate ad una distorsione cervicale e lombare conseguenti alla collisione. Riceve anche un risarcimento per un disturbo da stress post-traumatico. Il 19 novembre 2015 Pokora pubblica sui social media un video dell’alterco, ottenuto durante la divulgazione delle prove. Nel messaggio che accompagna la pubblicazione, chiede le dimissioni o il licenziamento di Tomarelli. Quest’ultimo reagisce e ottiene l’ordinanza di un mandato di pace a carico di Pokora, contro cui vengono depositate ulteriori accuse di intimidazioni e minacce di morte.
Il 16 giugno 2017 Pokora viene assolto da tutte le accuse. Il giudice accoglie la sua testimonianza e respinge quella di Tomarelli, aggiungendo quanto segue: Del tutto incomprensibile, inoltre, il comportamento dell’agente Tomarelli. Dal comportamento nel suo complesso, la Corte rileva che l’agente Tomarelli è stato negligente, avventato, sconsiderato e la forza con cui ha urtato a più riprese l’auto dell’imputato è stata del tutto ingiustificata. Inoltre, non è in servizio, non ha alcun motivo di inseguire l’imputato con il suo veicolo personale. In più, mente all’operatore del 911 quando afferma di seguire un veicolo con un uomo probabilmente armato, perché sa benissimo che ciò è inesatto. Non ha ragionevoli motivi per ritenere che questo individuo sia armato. Di conseguenza, inganna in tal senso i suoi colleghi. […] Per il Tribunale, anche a fine serata, di fronte alla sua residenza, è del tutto inconcepibile che un agente esperto possa comportarsi in questo modo nei confronti di un individuo che lo accusa soltanto di aver commesso una o più infrazioni del Codice della sicurezza stradale. In questo modo, con il suo comportamento, in questa avventura ha monopolizzato circa venti (20) agenti di polizia.
L’8 febbraio 2017 Pokora intenta una causa di risarcimento danni contro Tomarelli, chiedendo 120.000 $ per tutti i pregiudizi subiti durante l’aggressione quando era alla guida dell’autovettura e quelli derivanti dalle false accuse. Il 31 agosto 2017 Pokora modifica la sua richiesta di risarcimento per aggiungere il Comune come coimputato. Alza la richiesta fino a 130.000 $, oltre a e denunciare una violazione dei suoi diritti ai sensi della Carta canadese e di quella del Québec. Ciò che è affascinante in questa storia è che esiste un video (caricato su Youtube da Pokora) in cui si vede il veicolo guidato dall’agente di polizia sfrecciare e urtare tre volte il veicolo di Pokora. Nonostante il video, il Procuratore Generale del Québec ha comunque avviato un procedimento penale contro Pokora, che è stato ovviamente assolto dopo aver dovuto pagare gli onorari del suo avvocato ed aver subito lo stress del processo. Nel procedimento in corso, il poliziotto è rappresentato dagli avvocati del suo sindacato. Proseguono anche i procedimenti civili di Pokora contro Tomarelli e il suo datore di lavoro, il Comune di Montréal. Questo caso è un pessimo esempio di come funziona oggi il sistema giudiziario. Il cittadino Pokora si comporta in modo pericoloso. Pensa di fare il suo dovere di cittadino. Purtroppo, per lui e per tutti gli altri, negli ultimi sette anni è stato l’unico a pagarne il prezzo.