Il 37enne originario di Biancavilla, cittadina in provincia di Catania (Sicilia), ha ricevuto, lo scorso 7 maggio, un premio dal Governo federale per il suo impegno e la sua dedizione al lavoro nell’Ambasciata del Canada presso l’Unione Europea a Bruxelles, in Belgio
MONTRÉAL – Non capita tutti i giorni ricevere un prestigioso riconoscimento da parte del governo per cui si lavora, a maggior ragione se i propri servizi sono offerti a quasi 6000 chilometri dalla sede centrale e, ancor più, se sia un cittadino di uno stato straniero a goderne. È quanto successo al cittadino italiano Alessandro Nicolosi, lo scorso 7 maggio, negli uffici dell’Ambasciata del Canada presso l’Unione Europea a Bruxelles, a cui è stato conferito il Prix au-delà de l’appel du travail per essersi distinto nell’esercizio della sua attività professionale.
Alessandro è uno dei tanti cervelli che ha deciso di andare via dalla sua madre terra, l’Italia, che non gli ha consentito di trovare un lavoro e realizzarsi da un punto di vista professionale. Quella della cosiddetta “fuga dei cervelli” è una piaga che sempre più colpisce l’Italia, in particolare le regioni meridionali. Secondo i dati dell’ISTAT, la Sicilia detiene il primato di questo triste fenomeno: tra il 2012 e il 2021 da sola ha perso in totale 37.340 laureati. Sul piano nazionale, sono circa 337 mila i giovani espatriati di 25-34 anni, di cui 120 mila in possesso della laurea.
Alessandro Nicolosi, dopo aver conseguito con il massimo dei voti la Laurea Magistrale in Corporate Finance all’Università di Catania, ha provato a trovare un lavoro nel Belpaese, senza però riuscirvi. Ha deciso, allora, di trasferirsi, nel 2014, in Francia, a Montpellier, per frequentare il Dottorato di Ricerca in Management. Appena concluso il PhD, ecco arrivare l’occasione della vita, che Alessandro ha colto al volo: nel 2018 ha partecipato e vinto un concorso indetto dall’Ambasciata del Canada presso l’UE a Bruxelles per lavorare nel dipartimento delle finanze. Negli anni successivi è riuscito, tramite selezioni interne, a migliorare la sua posizione lavorativa. Attualmente, opera nel dipartimento delle risorse umane. Proprio in questo contesto, gli è stato rilasciato il Prix au-delà de l’appel du travail dal Viceministro aggiunto principale della Direzione generale dei servizi ministeriali Stéphane Cousineau e dalla Direttrice Generale delle relazioni con i clienti e della gestione delle operazioni Lisa Almond.
Il Cittadino Canadese lo ha ascoltato telefonicamente per il racconto della sua storia. “Sono veramente contento di poter condividere con il vostro giornale l’esperienza che ho vissuto”, ha esordito Alessandro Nicolosi. “Ricevere questa onorificenza è motivo d’orgoglio anche perché mi è stata conferita da un’istituzione autorevole, il Governo Canadese”. Ha voluto spiegarci il contesto in cui lavora e il suo ruolo: “Attualmente sono assistente alle risorse umane e mi occupo assieme ad altri colleghi dei processi di selezione dei candidati Employés Recrutés sur place, ovvero gli impiegati locali delle Ambasciate. La nostra équipe è formata da cinque persone e rappresenta il fulcro del recruitment per le Ambasciate del Canada all’estero: ci occupiamo dei concorsi, degli screening dei cv, della preparazione dei colloqui, degli esami…”. Ci siamo, quindi, soffermati sul premio ricevuto: “Sono soddisfatto e fiero! Penso e spero che quanto mi è stato attribuito sia per il lavoro che espleto con estremo piacere. In pochi anni ho avuto modo di lavorare per i tre servizi che offriamo: prima nelle finanze, dopo nel procurement e, adesso, nelle risorse umane”. Proseguendo, ha affermato con comprensibile fierezza: “Lavorare per il Canada è fantastico! Per me è stata una piacevole e inaspettata scoperta, sia dal punto di vista professionale, sia sul piano personale. Ho avuto modo di capire bene la mentalità e la cultura canadesi che si basano sull’apertura a 360 gradi, sull’accoglienza, sulla armonia, sul rispetto e anche sulla meritocrazia. Mi piacerebbe continuare a fare strada in questi ambienti, ma comunque sempre in contesti esteri. E poi chissà… anche un’esperienza all’interno del territorio canadese, magari a Montréal”.
Una bella esperienza! C’è poco da aggiungere. Poco importa se ci troviamo in Italia, Canada, Belgio o in qualsiasi parte del mondo. Italians do it better! Alessandro ne è la conferma. Resta il rammarico che, purtroppo, per l’Italia vale anche il detto latino: Nemo propheta in patria! Nessuno è profeta nella [propria] patria!
Carissimi auguri, Alessandro, continua così e vai sempre più avanti!