In Italia hanno paragonato il gabinetto del neo-eletto Presidente Donald Trump al bar Cantina del film “Guerre Stellari”. Infatti, non si può trovare un gruppo di Ministri (“segretari” nella nomenclatura americana) più insoliti: dal personaggio televisivo Dr. Oz, all’ex capa della Wrestling Federation, Linda McMahon; dall’anti-vax Robert Kennedy Jr., al giornalista della rete TV FOX Pete Hegseth, che ha un tatuaggio collegato a gruppi sovversivi; da Tulsi Gabbard, messa a capo dell’intelligence nonostante sia molto vicina a Vladimir Putin, all’ex giocatore di football americano, Scott Turner, e al super-ricco svalvolato Elon Musk.
Tra “Secretary” (Ministri), “Commissioner” e “Director”, Trump ha riempito la sua amministrazione di personaggi considerati non tanto di gran talento, ma di assoluta fedeltà ed affidabilità. Trump ha evitato di fare lo sbaglio — commesso durante la sua precedente amministrazione — di nominare personaggi esperti, ma che poi si sono rivelati non totalmente affidabili. Infatti, la maggior parte di questi non l’ha appoggiato durante la campagna elettorale contro Kamala Harris.
Il pericolo per Trump si cela tra le politiche sanitarie, economiche e pensionistiche. Una mossa sbagliata e in due anni (alle prossime elezioni parziali a livello federale) potrebbe perdere la maggioranza che ora ha sia alla Camera che al Senato. Avere la maggioranza gli assicura di poter realizzare le sue politiche, ma anche la totale responsabilità se queste non andassero nel verso giusto. In principio, anche se alcuni parlamentari del suo stesso partito gli votassero contro (come è successo per la nomina di Matt Gaetz a Ministro della giustizia, che ha poi dovuto ritirarsi), il Presidente avrebbe il potere di veto, e per scavalcarlo servirebbe una maggioranza parlamentare dei 2/3. I problemi da affrontare per Trump saranno: l’espulsione di milioni di immigrati illegali (con molti figli nati negli Usa e quindi americani), i dazi da imporre sulle importazioni (che causerebbero una sicura inflazione, se non addirittura recessione), le pensioni (che alcuni dei suoi fedelissimi vorrebbero tagliare) e le modifiche al sistema sanitario (con al centro Medicare e Obamacare), che comportano grandi rischi per l’elettorato anziano.