Ottawa – Justin Trudeau, 43 anni, lo aveva promesso ed è stato di parola: il nuovo governo del Canada è più snello di quello precedente (30 Ministri contro 39) e la metà dei suoi componenti sono donne (contro i 27 uomini e le 12 donne dell’esecutivo di Harper). Sei, in tutto, i Ministri provenienti dal Québec, contro gli 11 dell’Ontario. Nessun italo-canadese tra i prescelti, nonostante 13 dei 184 deputati liberali siano di origine italiana. Quasi 50 anni dopo suo padre, dunque, Justin Trudeau ha prestato giuramento nella Residenza del Governatore Generale David Johnston, diventando il 23º Primo Ministro della storia del Paese. In sala anche due ex Primi Ministri liberali, oltre che Ministri del padre Pierre Elliott: Jean Chrétien e John Turner. Rompendo con la tradizione della limousine, Trudeau (mano nella mano con la moglie Sophie Grégoire) ed i suoi Ministri sono giunti a Rideau Hall in autobus. Per il Canada è l’inizio di una nuova era. Il primo segnale è arrivato dalla composizione dell’esecutivo: parità di genere, equilibrio nella rappresentatività provinciale e regionale, mix tra novità ed esperienza.
Trudeau ha poi tenuto per sé due deleghe strategiche: quella per la Gioventù e quella per i Rapporti Intergovernativi. Due messaggi chiari: Trudeau punta a investire nelle nuove generazioni e intende occuparsi personalmente dei rapporti con le 10 Province ed i 3 Territori per produrre una sintesi costruttiva. I lavori parlamentari prenderanno il via il 3 dicembre, seguiti dal Discorso del Trono, fissato per il giorno dopo. (V.G.)
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