Lo storico organismo italo-quebecchese, dopo anni di pausa, ha ripreso le proprie attività lo scorso venerdì 12 aprile con un cocktail di benvenuto presso la Cinémathèque québécoise, seguito dalla proiezione di cinque cortometraggi. Presentato il nuovo consiglio d’amministrazione
MONTRÈAL – La lingua e la cultura italiane sono molto apprezzate nella provincia francofona del Canada. Questo lo si deve alle svariate istituzioni presenti sul territorio quebecchese che hanno consentito, nel corso dell’ultimo secolo, di consolidare e promuovere l’italianità, sia nelle comunità tricolori che in quelle locali, ma anche di incrementare gli scambi culturali con il Belpaese. Il Centro Culturale Italiano del Québec rientra di diritto tra queste realtà. Organismo culturale e scientifico senza scopo di lucro, fondato nel 1974, in passato ha implementato attività caratterizzate per la loro molteplicità e varietà, dai corsi d’italiano ai servizi di ricerca, dalle esposizioni artistiche ai concorsi di poesia e tanto altro ancora.
Negli ultimi anni, la mancanza di una sede sociale – in precedenza ubicata presso la Casa d’Italia – perdurata anche per il fermo sociale imposto dalla pandemia, ha impedito alla prestigiosa istituzione di dare corso alla propria mission. Finalmente, venerdì 12 aprile ha riaperto ufficialmente i propri battenti il Centro Culturale Italiano del Québec. Per l’occasione, è stato organizzato un cocktail di benvenuto presso la Cinémathèque québécoise, arricchito dalla proiezione di cinque significativi cortometraggi. L’evento è stato reso possibile grazie anche all’organizzazione in partenariato con il Cine Dante e l’ICFF, in collaborazione con Guernica Editions, il Com.It.Es di Montrèal e Vision Méditerranéenne. L’appuntamento ha permesso al pubblico presente di conoscere il nuovo consiglio d’amministrazione composto dalla presidente Anna Colarusso, dalla vice-presidente Connie Guzzo McParland, dalla tesoriera Francesca Lo Dico e dell’amministratore Francesco Esposito.
L’avvocata Anna Colarusso, prima della visione delle pellicole, ha voluto ringraziare le persone presenti alla serata, dagli sponsor, che hanno reso possibile l’ottima riuscita dell’evento, agli ospiti in sala, che hanno onorato il Centro culturale della loro presenza: il Console Fortunato Mangiola; l’On. Angelo Iacono, deputato federale del distretto Alfred-Pellan di Laval; Giuseppe Pertino, presidente dell’Ordine dei figli e delle figlie d’Italia; Anita Aloiso, presidente di Alliance Donne; l’artista Marilyn Ranco, Gina Bruno Sassano, moglie del Dottor Gianpaolo Sassano, storico presidente del Centro; Daniela Fiorentina, attrice che ha partecipato ad uno dei cortometraggi offerti ai presenti.
Il Console Commerciale Fortunato Mangiola, nel prendere la parola, ha voluto dare risalto al senso dell’evento. “A nome del Consolato, considero questo invito un simbolo dell’importanza del nostro impegno comune a promuovere il ricco patrimonio culturale e linguistico italiano qui in Québec. Dalla sua fondazione nel 1974, il Centro si è distinto nel suo impegno a celebrare, preservare e condividere l’italianità. Oggi, questa storica istituzione sta vivendo un periodo di rinnovamento e innovazione che rafforzerà la nostra comunità e le proprie radici italiane, contribuendo alla diversità culturale di questa regione, caratterizzandola con la propria specifica e originale presenza”. Continuando ha affermato che “questa serata ci permette di osservare come, attraverso l’arte cinematografica, sia possibile creare punti di incontro tra le culture italiana e quebecchese, offrendo un’opportunità unica di coniugare esperienze e tradizioni. Per i cittadini residenti in Québec, l’incontro con il cinema italiano, non è solo un’esperienza visiva, ma un’apertura verso la loro identità duale, che offre un senso di appartenenza e di riconoscimento delle influenze complesse che caratterizzano la loro anima, sia quebecchese che italiana”.
Di pregevole fattura i cortometraggi – L’ultima festa di Matteo Damiani; Sognando Venezia di Elisabetta Giannini; Nés une dimanche matin di Thierry Sorlini; Il mare che muove le cose di Lorenzo Marinelli; SeMe di Lucia Bulgheroni – brillantemente illustrati da Francesco Esposito, che hanno riscontrato un sensibile interesse negli spettatori.
Tra una pellicola e l’altra c’è stato spazio anche per gli interventi del resto del board. La scrittrice Connie Guzzo McParland ha tracciato il percorso artistico-culturale che ha contraddistinto la comunità tricolore del Québec, citando personaggi celebri, quali Giuseppe e Lucio Agostini, direttori di orchestra della CBC; l’artista Guido Nincheri; il baritono Louis Quilico; ma anche il poeta di origine molisana, Antonio D’Alfonso, fondatore della casa editrice Guernica Editions, ora da lei diretta; diversi drammaturghi, poeti e scrittori talentuosi e lo scultore contemporaneo Egidio Vincelli. Ha, inoltre, evidenziato che “il rilancio del Centro Culturale è un opportunità per creare un ponte tra le vecchie e le nuove generazioni, i vecchi e i nuovi arrivati, gli italofoni e coloro che si esprimono meglio in francese o inglese, ma che hanno tutti conservato un forte senso di italianità nei loro cuori e nelle loro opere”. Francesca Lo Dico, a seguire, si è soffermata sul significato più diretto dell’identità e dell’appartenenza originarie: “Qui, stasera, l’italianità ci unisce. Alcuni di noi sono nati in Canada da genitori immigrati, altri vengono direttamente dall’Italia. Non importa se siamo venuti qui 50 o cinque anni fa, tutti noi abbiamo una storia e una memoria collettiva e siamo qui perché orgogliosi della nostra identità italiana”.
Il ritorno alle attività dello storico Centro Culturale Italiano del Québec è di rilevante significato socio-culturale. È un indubbio indicatore dell’importanza che la cultura italiana ha avuto nel passato e continua ad avere nella variegata multiculturalità della comunità provinciale. La già ampia offerta rappresentata dalle numerose associazioni pubbliche e private si è ulteriormente arricchita, sul piano quali-quantitativo, con il ritorno di questa storica e autorevole istituzione. Siamo convinti che contribuirà in modo rilevante a promuovere e diffondere la lingua e la cultura italiane, con la forza della sua pregnante storia e la carica propulsiva del nuovo management.