I popoli italici
(3ª parte)

Negli anni trenta del secolo scorso, un eminente storico e linguista calabrese, di cui purtroppo non ricordo il nome, pubblicò un piccolo pamphlet di poche pagine, ma dal contenuto interessantissimo, che associava l’origine del nome Italia alla Calabria. La pubblicazione riportava un’accesa polemica tra l’illustre studioso e la Regione Abruzzo. Nel V secolo a.C , nell’ambito delle Guerre Sannitiche contro i romani, nell’Abruzzo, a Corfino, (Corfinium) fu creata la Lega Sannitica che unì i Sanniti (qui egli fa notare che questi popoli erano già da secoli denominati “italoi”, Italici, dai greci) delle valli del Sangro, del Volturno, del Tiferno, del Trigno e della Campania orientale (Peligni, Marsi, Irpini, Frentani, Vestini, Sidicini, Leborini, Piceni, Apuli e Lucani). Lo studioso calabro sosteneva che, contrariamente a ciò che tradizionalmente veniva e viene ancora insegnato nelle scuole, la parola Italia nacque in Abruzzo, a Corfinium (Corfino), con la costituzione della Lega Sannitica e la coniazione di una moneta che ricordava l’evento con la dicitura, Lega Italica; ciò, faceva osservare lo studioso, non costituiva una novità nella toponomastica antica della Penisola. La famosa moneta celebrativa mostra, nel diritto, una testa femminile coronata d’alloro, con la scritta “ITALIA” e, nel rovescio, otto guerrieri che si fronteggiano con le spade rivolte verso il basso, nell’atto di giuramento e fedeltà alla Lega Italica; al centro un nono uomo nell’atto di sancire il giuramento. Anche se l’evento costituisce un episodio importante nella storia dell’Italia antica, la dicitura del nome Italia sulla moneta non costituisce una novità, poiché tale termine era già comune da secoli presso gli Enotri, i Lucani, i Bruzi ed i Siculi. Lo studioso calabrese ritiene che la coniazione della famosa moneta, recante il nome Italia, non costituisce un’“originalità”. Secondo lui il nome della nostra penisola non nacque in quell’occasione. Egli, invece, insiste nel fatto che il fatidico nome trae origine dalla movimentata e intricata storia antica della Calabria. La nostra penisola, prima di esser chiamata Italia, ha avuto altri nomi, tra cui: Ausonia (terra degli Ausoni; Esperia, così chiamata dai greci, ossia: Tramonto o Occidente; infine Enotria. L’Enotria, per i popoli dell’antichità, era una regione dell’Italia meridionale che comprendeva il limite sud-orientale della Campania, la Lucania e la Calabria abitate da popoli chiamati Enotri, prima dell’arrivo dei Siculi, dei Bruzi e dei Lucani. Il nome Enotria deriva dal greco “Oinos” (vino) a causa dei numerosi vigneti presenti sul territorio. Considerando la storia, la tradizione e la mitologia, risulta ovvio che il nome Italia era conosciuto ben prima delle Guerre Sannitiche. L’etimologia del nome è stata oggetto di molteplici studi da parte di eminenti linguisti storici e mitologi. Numerosi risultano gli studi di carattere semi-mitologico, come ad esempio l’esistenza di un re di nome Italo (e qui faccio notare che, seppur la figura del re fosse mitologica, il termine o il nome “Italo” era già conosciuto, secoli prima della Lega Italica). Antioco di Siracusa, in Dionigi di Alicarnasso 1, 12 vg, riporta: “La regione, che ora chiamasi Italia, anticamente tennero gli Enotri, un certo tempo il loro re era Italo, e allora mutarono il loro nome in Itali, succedendo a Morgete, furono detti Morgeti, dopo venne un siculo, che divise le genti, che furono quindi Morgeti e Siculi, e Itali furono quelli che erano Enotri”.

Su re Italo e sugli Enotri esistono varie testimonianze di storici greci come: Tucidide, Aristotele, Antioco di Siracusa e Strabone. Secondo questi storici, re Italo avrebbe vissuto sedici generazioni prima della guerra di Troia e da lui deriverebbe il nome Italia. I greci antichi designavano “Italoi” una popolazione che abitava l’estrema punta della Penisola italica, nei pressi dell’odierna Cirò. A corroborare la “tradizione greca” sull’etimo del termine Italia, alcuni storici e mitologi sostengono che gli “italoi”, ossia itali, avrebbero avuto a simbolo totemico un vitello – vitulus, in latino – (residuo del Ver Sacrum sannitico). Stando a questa interpretazione, il nome significa: “abitanti della terra dei vitelli, dunque: vitellia”. Se viene considerata la fonetica latina classica, il termine vitelli e vitellia va letto “witelli, witellia”; di là: itali e italia. Vi sono ancora altre versioni: il termine Italia potrebbe derivare dal greco “Aithaleia” che vuol dire: ardente, fumosa per le manifestazioni vulcaniche dell’Etna e dello Stromboli. È risaputo che nel terzo e quarto millennio A.C. l’Europa e il Mediterraneo hanno attraversato un radicale cambiamento climatico a seguito della fine della glaciazione. Ne susseguì un drastico cambiamento di temperatura. Era logico, allora, che i granai di Roma fossero costituiti dal Tavoliere della Puglia, dalla Sicilia, dall’Egitto e dalla Libia, a quel tempo ancora fertili e verdeggianti. In quanto alla Calabria antica (Brutium), si presentava come una regione verdeggiante di pascoli e foreste, ideale per l’allevamento, tra cui i vitelli. Dilà: Vitellia, terra dei vitelli: Witellia, Italia! Di sicuro il nome Italia inizialmente era limitato all’estrema parte della Penisola, e più precisamente nell’attuale provincia di Cosenza, per poi essere esteso alla penisola dai romani nel 49 A.C.
(Conclusione)