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I giovani meritano di meglio

I giovani sono la speranza del futuro. Questa è una verità incontestabile. Un Paese che non permette ai suoi giovani di sviluppare appieno il proprio potenziale è un Paese dal futuro poco roseo. La giovinezza è il periodo della vita in cui gli esseri umani hanno la sensazione che tutto sia possibile. In breve, tutte le speranze sono realizzabili.

 

Se prendiamo in considerazione le patenti, stiamo assistendo ad un netto calo della percentuale di giovani che conseguono la patente di guida. In un’epoca non molto lontana, rientrava nel rituale della gioventù fare tutto il possibile per ottenerla, non appena l’età glielo permetteva. Oggi è sempre meno. Va da sé che le condizioni economiche in cui si trovano i giovani spiegano, almeno in parte, il declino registrato. Cerchiamo di capire quali sono queste condizioni economiche.  Negli anni ’70 abbiamo vissuto dei periodi di alta inflazione. Peggio ancora, quegli anni sono stati caratterizzati da un’elevata disoccupazione. La situazione è migliorata gradualmente fino alla recessione del 1991, che ha colpito duramente tutti, soprattutto i giovani. Perché? Se la vostra azienda ha bisogno di manodopera e avete la possibilità di scegliere, è probabile che sceglierete il candidato con più esperienza, a scapito di quello più giovane. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Oggi la disoccupazione colpisce i giovani molto più severamente di quanto non colpisca gli altri lavoratori. Se questo fosse l’unica difficoltà economica che i giovani devono affrontare, sarebbe possibile mettere in atto interventi di mitigazione volti a consentire ai giovani di entrare nel mercato del lavoro. La portata delle circostanze sfavorevoli che i giovani devono affrontare ha raggiunto un livello tale che non è più possibile limitarsi a menzionarle e a sperare che le cose migliorino.

 

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Vi faccio un esempio. Durante le recessioni del 1983 e del 1991, i tassi di interesse hanno raggiunto livelli che oggi sarebbero considerati assurdi.  I tassi hanno superato il 20% (sì, avete letto bene!) nel 1982 e il 15% nel 1991. Potete immaginare il problema che ciò costituiva per chi aveva contratto un prestito dell’8% per acquistare una casa e improvvisamente si è visto più che raddoppiare la rata mensile del mutuo. È facile capire come questa situazione sia stato un vero disastro per i proprietari di case. Per i giovani che volevano comprare casa, invece, è stato un periodo di abbondanza. La sfortuna di alcuni ha rappresentato la felicità di altri. I proprietari che non erano più in grado di pagare il mutuo hanno messo in vendita le case a prezzi più bassi, nel tentativo di vendere più rapidamente. Di conseguenza, c’era un’abbondanza di case in vendita. I nuovi giovani acquirenti dovevano avere fiducia nel fatto che i prezzi sarebbero calati. Si sono così ritrovati con una casa che era costata meno e, pochi anni dopo, il tasso ipotecario sarebbe sceso a livelli più convenienti. Non si tratta solo di riportare degli esempi, quanto piuttosto di illustrare la situazione in cui si trovano i giovani dai 20 ai 35 anni oggi, nel 2024.

 

Lo abbiamo visto di recente, i governi adoperano rapidamente misure temporanee in caso di un’alluvione o di un incendio boschivo che colpiscono persone GIÀ in possesso di una casa. Qui stiamo parlando di attuare programmi seri, non per fare bella figura nei telegiornali del giorno dopo, ma per assicurarsi che i giovani, che presto saranno ai vertici della società, non si rivoltino contro la generazione precedente che li avrebbe sacrificati. Durante la pandemia, il governo ha stampato denaro per distribuirlo a tutti, compresi i giovani che avrebbero potuto – o dovuto – lavorare durante l’estate,, invece di giocare ai videogiochi nel loro sottosuolo. Questi stessi giovani dovranno ora portare, per il resto della loro vita, il peso di questo debito e l’inflazione creata da questo denaro che non è stato che un miraggio. Ma i nostri giovani meritano di meglio. Finora, ogni generazione, grazie ai sacrifici personali e alla saggezza dei governi passati, ha fatto in modo che la generazione successiva si trovasse in una posizione MIGLIORE rispetto alla precedente. Ora siamo sulla strada di un falimento colossale, sacrificando le speranze di una nuova generazione per mancanza di coraggio, competenza e integrità governativa. I giovani di oggi devono far fronte a un incremento della disoccupazione, a un costo della vita che li priva di opportunità, a un livello di criminalità che li priva della sicurezza che si addice a una democrazia e al servizio sanitario più costoso al mondo che sarà, però, semplicemente incapace di fornire le cure di cui hanno bisogno quando saranno loro gli anziani. Avete dei dubbi? Vi lascio con questa constatazione sul Canada: gli over 60 sono all’ottavo posto al mondo per livello di felicità. E gli under 30? Al 58° posto al mondo…

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