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Il Gruppo Elio De Lauri: la sua famiglia. Da sinistra il figlio Franco, attuale gestore di “Elio Pizzeria”, la moglie Nina Capone; al centro il festeggiato, Elio De Lauri, e le due figlie, assidue collaboratrici del locale: Lucia e Annamaria
I 90 anni di Elio De Lauri. Festeggiata una figura rappresentativa della nostra Comunità

Domenica 3 gennaio, Elio De Lauri ha compiuto novant’anni. Circondato da familiari e amici, il 15 gennaio scorso Elio è stato affettuosamente e calorosamente festeggiato. E non poteva essere altrimenti; la sua dedizione alla famiglia e la sua proverbiale disponibilità, ovunque ci fosse bisogno di sostegno e aiuto, lo hanno reso l’amico di tutti. Elio è nato il 3 gennaio del 1933 a Candida, un paesello di circa 1700 abitanti in provincia di Avellino. Figlio di contadini dell’Irpinia, a 25 anni, il 7 maggio del 1958, è salpato da Napoli per Halifax. Destinazione: Montréal. Il giovane Elio è partito determinato con una sola valigia, tante speranze e, nel taschino della camicia, sul cuore, il Santino del suo paesello: S. Filippo Neri.

 

È arrivato a Montréal nel pieno degli anni ruggenti di fine anni cinquanta. Elio non possedeva lauree o sostegni di alcun genere. Eppure, da solo, con la sola scaltrezza e certosina saggezza ereditata da generazioni di contadini irpini, il nostro Elio, con misura, passo dopo passo, un po’ alla volta ha costruito il suo destino: dal paesino di Candida a rinomato ristoratore della cucina rustica italiana, conosciutissima su tutta l’Isola di Montréal e dintorni. Se oggi Elio dovesse rivelare il segreto del suo successo, di sicuro risponderebbe: la Fede. Fede nei valori instillati dalla famiglia e dalla società in cui nacque e crebbe; fede in sé stesso temprata da stenti e sacrifici, che alla fine hanno determinato in lui un’indole semplice e razionale. Oggi Elio De Lauri è sinonimo di Elio Pizzeria. Un tutt’uno: l’Uomo e la sua riuscita. Una realizzazione però plasmata dall’amore e dalla concordia familiare. Perciò Elio e la sua fedele e cara compagna di vita, Gelsomina Capone, la sua Nina, sono un po’ il simbolo tipico dei genitori della nostra Comunità del passato. Pregio che va svanendo nelle nuove generazioni, la famiglia De Lauri resta ancora unita, attorno ai “due perni” centrali: papà, mamma, nonno e nonna, Elio e Nina: un fascio, una cerchia di affetti.

 

La coppia Elio/Nina: una vita insieme condivisa da sacrifici e preoccupazioni a seguito di decisioni e passi verso il miglioramento. Dall’amore e dalla collaborazione di una coppia, senza baccano, i De Lauri hanno realizzato un’impresa familiare. Al suo arrivo a Montréal, Elio ha fatto il suo tirocinio presso varie pasticcerie, ma soprattutto presso la Boulangerie Napoletana, la cui pizza al taglio era celebre nella Comunità. Poi, spirito intraprendente di natura, Elio ha deciso, assieme alla sua Nina, di aprire una propria pizzeria. Il 7 maggio del 1964 nacque “Elio Pizzeria”. Il primo locale era un vero bugigattolo, costituito da quattro tavolini e un banco dietro al quale sorgeva il forno. Il locale era piccolo, però sin dal principio, a causa della vicinanza delle fabbriche allora numerose nella zona e la relativa prossimità al cuore della nostra collettività, “Dante”, e soprattutto perché era la “pizza di Elio”, buonissima e generosa, la pizzeria fu subito apprezzata. Sembra ieri quando, entrando, si era accolti dal sorriso materno di Gelsomina, “Nina” per Elio e gli avventori. I “factotum” della pizzeria erano solo loro due. Al forno, alla cassa e ai quattro tavolini si alternavano Elio e Nina. Poiché Elio era occupato di continuo con le consegne di pizze a domicilio, spesso a Nina incombeva il compito di preparare le pizze, controllare il forno, la cassa e pensare al servizio.

 

La “pizza di Elio” è diventata subito popolare ed Elio, con la sua vecchia Volkswagen rossa stentava ad accontentare tutte le richieste. Sono bastati solo pochi anni ed Elio, fine e lucido calcolatore, ha avvertito il bisogno di ampliare il locale e di assumere almeno qualcuno per la consegna a domicilio. Questo ha alleviato un po’ il compito di Nina, che a quel punto si è occupata della cucina, del servizio e della cassa. Elio è passato fisso alle pizze e al forno, sempre assistito da Nina allorché disponibile; una collaborazione reciproca esemplare. Lunga sarebbe la lista dei pregi di questa coppia. Non è esagerato affermare che Elio e la sua “creatura”, la pizzeria, hanno avuto uno sviluppo e una crescita parallela alla nostra Comunità. Infatti, Elio, malgrado il tempo richiesto in pizzeria, lo troviamo costantemente presente negli eventi comunitari. Proverbiale la sua empatia. Risaputo il suo sostegno agli organismi comunitari e sociali: ospedali, enti assistenziali, ecc. Come sono innumerevoli e provvidenziali i casi in cui Elio, con tatto e discrezione è intervenuto a sostegno di famiglie e persone della nostra Comunità nel bisogno.

 

Oltre ad esser stato un generoso filantropo, Elio ha sempre trovato il tempo da dedicare alla vita comunitaria. Da impegnato fabbriciere della Chiesa Madonna della Difesa negli anni difficili del “dopo i Servi di Maria”, all’organizzatore di attività ricreative per anziani e di eventi sportivi per i giovani. È stato anche un po’ il pioniere del calcio a Montréal per aver fondato e sostenuto una discreta squadra calcistica: la “Elio Blues”, negli anni 1960-70-80. Si potrebbe continuare a lungo sui pregi e sul coinvolgimento di Elio in seno alla nostra Comunità, fortunata di averlo come protagonista. Ancora oggi, alla loro veneranda età, la coppia Nina-Elio non manca di fare “un salto” in pizzeria, poiché Elio è ancora convinto, malgrado la serietà e l’accortezza di Franco, suo figlio e degno successore, che “l’occhio del padrone ingrassa il cavallo!”. A noi non resta che augurare a Elio, Nina e famiglia lunghi anni a venire insieme.

 

Buon compleanno, Elio, vecchia quercia irpina!!!

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