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Il consiglio di amministrazione del CCPI - Casa d’Italia - Da sinistra: Sabino Grassi, Giuseppe Salvo, Joyce Pillarella, Gabriele Borsoi, Antonio Minicucci, Umberto Bruni, Angela Minicucci, Sandra Mastrogiuseppe, Egidio Vincelli, Antonio Spano, John Marcovecchio e Michael Marsillo
Guardiamo al ‘futuro
del nostro passato’
Il consiglio di amministrazione del CCPI - Casa d’Italia - Da sinistra: Sabino Grassi, Giuseppe Salvo, Joyce Pillarella, Gabriele Borsoi, Antonio Minicucci, Umberto Bruni, Angela Minicucci, Sandra Mastrogiuseppe, Egidio Vincelli, Antonio Spano, John Marcovecchio e Michael Marsillo
Il consiglio di amministrazione del CCPI – Casa d’Italia – Da sinistra: Sabino Grassi, Giuseppe Salvo, Joyce Pillarella, Gabriele Borsoi, Antonio Minicucci, Umberto Bruni, Angela Minicucci, Sandra Mastrogiuseppe, Egidio Vincelli, Antonio Spano, John Marcovecchio e Michael Marsillo

Montréal – Due gigantografie in bianco e nero di italo-canadesi di qualche anno fa con la scritta “Il futuro del nostro passato”: è questa la doppia immagine-slogan che riassume al meglio il 79º gala della Casa d’Italia, che si è svolto il 7 novembre scorso nella luccicante cornice della sala da ricevimenti ‘Le Mont-Blanc’, a Laval. Oltre 350 gli invitati della serata, che hanno degustato specialità della gastronomia italiana al ritmo coinvolgente dell’orchestra “The Directors”. Tra le personalità in sala: Enrico Padula, Console Generale d’Italia a Montréal, accompagnato dalla consorte Milena; Anie Samson, vicepresidente del comitato esecutivo del Comune di Montréal e sindaco dell’arrondissement di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension; Philip Pichet, neo capo della Polizia di Montréal (SPVM); Chantal Rossi, consigliere comunale, distretto di Marie-Clarac; Angelo Iacono, neo deputato liberale al Parlamento federale; Pino Asaro, presidente del Congresso Nazionale, regione Québec; Anna Giampà, direttrice generale della Fondazione Comunitaria; Pat Buttino, direttore generale del Centro Leonardo da Vinci; Paola Miserendino, Bijouterie Italienne, David Scalia, presidente dell’impresa di costruzione ‘Samcon’; e Pietro Lucca, direttore di ‘Le repos Saint-François d’Assise’. A coordinare gli interventi sono stati Claudia Bragaglia e Antonio Minicucci.

Mario Rigante, primo vice-presidente, direzione Québec, della BMO, presidente d'onore della serata di gala
Mario Rigante, primo vice-presidente,
direzione Québec, della BMO, presidente d’onore della serata di gala

Il primo a salire sul palco è stato il presidente d’onore della serata, Mario Rigante, primo vicepresidente, Direzione del Québec, della Banque de Montréal. “La storia dell’immigrazione italiana a Montréal – ha detto – mi tocca personalmente, perché parte integrante del mio retaggio culturale. Così come interessa da vicino la stessa Banca BMO, che è fiera di promuovere la vitalità culturale di Montréal e il dinamismo della Comunità italiana”. Poi è stata la volta del Console Enrico Padula: “La Casa d’Italia – ha detto il diplomatico – rappresenta la memoria storica di questa Comunità ed è importante che oggi questa continui a preservare la propria identità, storia e cultura, anche attraverso l’uso della lingua ed i viaggi nel Belpaese”. Dopo il saluto di Anie Samson, da sempre affezionata amica degli italo-canadesi, che ha messo in evidenza i valori italiani che hanno forgiato il tessuto sociale montrealese, sotto le luci dei riflettori è finito il Prof. Umberto Bruni (101 anni il 24 novembre), personaggio della serata, a cui il pubblico ha dedicato una commovente standing ovation, in omaggio alla sua fervida vita artistica (alcune delle sue opere sono esposte anche a Roma e Parigi).

Dopo il video-clip realizzato da Ann Darla Jennings Del Negro di MYICA, che ha rilanciato l’iniziativa del ‘Muro della memoria’, a chiudere gli interventi è stata la presidente della Casa d’Italia, Angela Minicucci: “Più passano gli anni – ha affermato – e più vedo la Casa d’Italia come la grande Signora della storia italo-canadese a Montréal: ha accolto generazioni di immigrati e veglia su di loro come una madre di famiglia”. “Tanti ricordano la Casa d’Italia degli anni ‘50, ‘60 o ‘70. Gli anni dell’arrivo quando si cercava lavoro o assistenza, o gli anni della gioventù quando si ballava al suono dell’orchestra per le feste. Bisogna ricordare la Casa d’Italia per quello che era e la sua importanza nella vita degli italiani di Montréal. Oggi, sempre autentica, la Casa d’Italia rimane il simbolo della nostra presenza. Noi, figli d’immigrati, abbiamo il dovere di onorare il nostro passato, ricordare coloro che hanno creato questa Comunità, lasciandoci valori, tradizioni e cultura. Il Muro della Memoria della Casa d’Italia è dedicato a loro, … a voi!”.
La serata si è conclusa con il sorteggio di ricchi premi e tanto divertimento sulla pista da ballo. (V.G.)

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