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Gli Stati Uniti alla Cina: “Qualsiasi supporto a Mosca avrà conseguenze”

Il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price: “Sostenere la Russia sull’invasione dell’Ucraina avrebbe implicazioni per le relazioni della Cina in tutto il mondo, con gli Stati Uniti e suoi alleati in Europa e nella regione indo-pacifica

ROMA – “Lo scopo dell’incontro di oggi (14 marzo, ndr) era esprimere in modo molto chiaro a Pechino le nostre preoccupazioni rispetto a un suo coinvolgimento” nella guerra in Ucraina e ribadire alla Cina “che qualsiasi tipo di supporto a Mosca – militare o economico – comporterà delle implicazioni”. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa Ned Price a proposito dell’incontro a Roma tra il responsabile per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, e l’alto rappresentante cinese Yang Jiechi.

“Sostenere la Russia sull’invasione dell’Ucraina avrebbe implicazioni per le relazioni della Cina in tutto il mondo, con gli Stati Uniti e i suoi alleati in Europa e nella regione indo-pacifica”, ha affermato Price. La Casa Bianca in una nota ha comunicato che i due diplomatici “hanno avuto una discussione sostanziale sulla guerra della Russia contro l’Ucraina”. Sullivan e Yang hanno sottolineato anche “l’importanza di mantenere aperte linee di comunicazione” nel corso di questa crisi. L’incontro romano, durato circa otto ore, si è svolto dopo diciannove giorni dall’attacco delle forze armate di Mosca.

Domenica era trapelata la notizia di un sostegno militare di Pechino alla Russia, notizia smentita sia dalla Cina che dal Cremlino. Ma confermata dal Financial Times, che l’aveva anticipata: gli Usa hanno riferito agli alleati che la Cina ha dato la sua disponibilità a fornire assistenza militare alla Russia, ha scritto il quotidiano finanziario. Alla vigilia dell’incontro con il rappresentante cinese, Sullivan aveva detto molto chiaramente che qualora Pechino offrisse un’ancora di salvezza alla Russia subirà gravi conseguenze.

La posizione del colosso asiatico per gli Stati Uniti resta comunque fondamentale: intento di Sullivan è quello di aprire un canale con la Cina per “una forte risposta internazionale e per delineare una strategia di sicurezza globale”. Al centro del colloquio anche il peso delle sanzioni, che la Cina ha criticato duramente e che gli Usa intendono incrementare, mettendo in guardia chiunque aiuti Putin a evitarle. Sull’argomento delle armi che Pechino fornirebbe alla Russia, la Cina ha accusato gli Stati Uniti di “disinformazione”.

Secondo il Ministero degli Esteri di Pechino, riporta il Global Times, la “parte statunitense avrebbe diffuso disinformazione contro la Cina sulla questione ucraina con intenzioni sinistre”. La diplomazia cinese ci tiene a ribadire un suo “ruolo costruttivo” per “promuovere colloqui di pace”. Tuttavia, gli Stati Uniti sono “profondamente preoccupati” per la posizione della Cina di “allineamento con la Russia” di fronte alla guerra in Ucraina, Lo ha affermato un alto funzionario della Casa Bianca.

La discussione di oggi a Roma tra Jake Sullivan e Yang Jiechi è durata sette ore ed è stata “intensa” e “molto schietta”, ha aggiunto il funzionario.

Video-reporter americano ucciso dalle forze russe.

Un video-reporter americano, il 51enne, Brent Renaud, è stato ucciso dalle forze russe e due suoi colleghi sono rimasti feriti a Irpin, nei sobborghi di Kiev. Lo annunciano le forze di sicurezza ucraine. I giornalisti stavano filmando i profughi in fuga quando sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint. Renaud, colpito al collo, è morto sul colpo, mentre i suoi due colleghi sono stati portati in ospedale.

Il coraggio e lo spirito di avventura non mancavano a Brent Renaud, pluripremiato regista e produttore di documentari con una grande passione: quella per la professione di reporter di guerra. Non c’è teatro di guerra che non abbia conosciuto, lavorando non solo per il New York Times, ma anche per Boston Globe, Nbc, Discovery Channel, Pbs, Vice News. Dopo aver iniziato la carriera di reporter in occasione degli attentati dell’11 settembre 2011, Renaud con le sue riprese ha raccontato gli eventi più drammatici delle guerre in Afghanistan e in Iraq.

Via libera Ue al quarto pacchetto di sanzioni contro Mosca.

La riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi dell’Unione europea (il Coreper) ha dato il via libera al quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Se ne era parlato per giorni, poi la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, lo aveva preannunciato già alla fine della scorsa settimana. La linea – nei fatti – è stata decisa al Consiglio europeo informale di Versailles. Le nuove sanzioni entreranno effettivamente in vigore solo quando saranno pubblicate in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, ma è questione di ore.

Secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, le sanzioni riguarderanno diversi punti: sospensione della Russia dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale; divieto di utilizzare le criptovalute – da parte degli oligarchi soprattutto – per aggirare le sanzioni; divieto di esportazione di qualsiasi bene di lusso dai Paesi Ue alla Russia; divieto di nuovi investimenti europei nel settore energetico russo; divieto di importazione di beni del settore siderurgico dalla Russia.

Ci dovrebbe essere anche un ampliamento della black list dei personaggi vicini a Putin, in cui dovrebbe finire, secondo indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, anche Roman Abramovich. Il Coreper, inoltre, ha approvato una dichiarazione diretta all’Organizzazione mondiale del commercio (il Wto) sull’invasione russa in Ucraina: viene chiesta la sospensione dell’applicazione dello status di “nazione più favorita” alla Russia – come già annunciato dagli Stati Uniti – e lo stop all’esame della candidatura della Bielorussia per entrare nell’organizzazione. Inoltre è arrivato anche il via libera a un primo stanziamento di 300 milioni di aiuti diretto all’Ucraina.

Dopo il petrolio, anche il caviale e la vodka: gli Usa bloccano l’import dalla Russia

Niente più privilegi commerciali alla Russia. Lo ha annunciato l’11 marzo scorso il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca, mettendo di fatto fine a rapporti commerciali normali e aprendo a dazi pesanti sui prodotti Made in Russia. Dopo aver bloccato l’importazione di importazione dalla Russia, il presidente americano ha vietato anche le importazioni di bevande alcoliche, pesce e diamanti dalla Russia. Questo vuol dire divieto a vodka russa, caviale e, appunto, diamanti.

“Il mondo libero si è unito contro Putin”, ha detto Biden, annunciando le nuove misure contro la Russia. Vladimir Putin è “l’aggressore e deve pagare il prezzo”, ha affermato il presidente americano. Oltre al bando sulle importazioni di alcuni prodotti dalla Russia, gli Stati Uniti hanno deciso il divieto di esportazioni di beni di lusso verso Mosca e la Bielorussia. Lo si legge in un comunicato del dipartimento del Commercio. La misura era stata anticipata da Joe Biden dopo aver annunciato la revoca dei privilegi commerciali alla Russia. Parlando degli oligarchi russi il presidente aveva detto: “Mentre continuiamo a cercare loro superyacht e le loro case per le vacanze, renderemo più difficile l’acquisto di prodotti di fascia alta fabbricati nel nostro paese, vietando l’esportazione di beni di lusso in Russia”.

L’Onu: 2,7 milioni di persone in fuga

Sono quasi 2,7 milioni le persone sono fuggite dalla guerra in Ucraina, oltre 100.000 quelle che hanno lasciato il Paese nelle ultime 24 ore: lo hanno riferito le Nazioni Unite. La maggior parte di queste persone è fuggita in Polonia. Secondo quanto annunciato dalle autorità locali, non ci saranno evacuazioni di civili da Sumy, una città che da settimane è teatro di pesanti combattimenti.

“Ci sono oltre 5 milioni di persone in Ucraina, il 10%-15% della popolazione, costrette fuori di casa. Più della metà sono uscite dal Paese ma a questo ritmo saranno 3 milioni entro un paio di giorni. Ci sono al momento almeno 2 milioni di persone in movimento verso Ovest. Un terzo dei 40 milioni di abitanti dell’Ucraina è in una situazione disperata dal punto di vista dei bisogni in conseguenza della guerrá, ha detto l’Alto commissario Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.

Il Ministro Di Maio: 34 italiani bloccati nelle città ucraine assediate

Sono 34 gli italiani bloccati in Ucraina. Lo ha riferito il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “In Ucraina, sui 2mila italiani che erano nel Paese al momento dell’invasione russa, ne abbiamo già salvati 200 che erano in difficoltà: dei 400 rimasti, solo 34 sono bloccati oggi in Ucraina nelle città assediate. Vogliono andare via, ci stiamo lavorando ogni giorno con l’Unità di crisi che li sente ogni giorno, per coordinare una evacuazione in sicurezza”, ha riferito il ministro, intervenendo ieri sera a “Non è l’arena” su La7.

“Ci dobbiamo preparare ad eventuali ricatti della Russia sul gas”, ha continuato Di Maio, per il quale però sarà possibile “poter diversificare le nostre fonti energetiche e riuscire a riscattare circa la metà del gas russo entro due mesi: in vista dell’inverno sono ottimista”. “L’Italia si rifiuta di istituire la no fly zone così come non vogliamo fornire jet militari: questa guerra l’ha voluta solo Putin, noi stiamo lavorando ai negoziati di pace. Non vogliamo portare il nostro popolo in guerra e chi dice che è in guerra sbaglia”, ha concluso Di Maio.

Russia, il costo del pane alle stelle: ora a Mosca si compra a rate

È una foto che circola sui social network che sta facendo molto discutere. Un filone di pane “industriale” sul banco di un supermercato venduto a 143,75 rubli, circa un euro e 9 centesimi (rispetto al cambio nel momento in cui scriviamo). Ma è la seconda parte del cartello a destare scalpore: “Pagamento a rate in 12 mesi senza interessi” a 11,99 rubli. Non è un televisore, un elettrodomestico o un video-game ma normalissimo pane. All’inizio del mese lo stesso veniva venduto mediamente a 30 rubli. In due settimane oltre il 370% di aumento, una inflazione devastante causata ovviamente dalle sanzioni mondiali contro Putin.

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