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Gli Jelsesi di Montréal celebrano la Sagra del Grano

Alla 43esima edizione ha partecipato anche il Sindaco di Jelsi, Egidio Mauri

Servizio fotografico: Sara Barone

Da sinistra: Andrea Passarelli, Padre Maurice Belemsigri, il presidente Joe Di Toto, il Sindaco Egidio Mauri, Jeo Vena, Nicola Ciaccia e Antonio Santella

 

Andrea Passarelli con la Sindaca di Ahuntsic-Cartierville Émilie Thuillier e il Sindaco di Jelsi Egidio Mauri

 

MONTRÉAL – Una tradizione magica e antica per rafforzare il senso di appartenenza alla propria terra, al di là del tempo (che scorre inesorabile) e dello spazio (con l’oceano Atlantico a dividere i due continenti). È la 43ª edizione della Festa del Grano e della Sagra delle Traglie, un appuntamento con la storia che l’Associazione jelsese di Montréal, guidata dal presidente Joe Di Toto, organizza ogni anno, a distanza di circa un mese dalla ‘festa madre’ in Molise. Nel piccolo centro in provincia di Campobasso, infatti, la manifestazione in onore di Sant’Anna, Protettrice delle partorienti, giunta alla sua 219a edizione, si è svolta il 28 luglio scorso.

 

LA “CRIANZA” JELSESE. L’Associazione Jelsese di Montréal rappresenta uno straordinario esempio di trapianto, riuscitissimo, di una cultura antica in un Paese moderno come il Canada. Questo piccolo borgo molisano, in provincia di Campobasso, ha saputo integrarsi perfettamente nella metropoli canadese grazie alla laboriosità, alla perseveranza, allo spirito di sacrificio, alla religiosità, all’umanità, al profondo senso dell’amicizia e della lealtà, tutti valori che rientrano nel concetto di “crianza” che ogni anno raggiunge la sua massima espressione nella Sagra del Grano in onore di Sant’Anna.

 

UN SODALIZIO CON OLTRE 450 ISCRITTI. Oggi l’Associazione Jelsese conta oltre 450 iscritti, ma gli Jelsesi a Montréal sono almeno 3 mila, mentre gli abitanti di Jelsi sono appena 1600. Tra le Associazioni affiliate alla Federazione Molisana del Québec, quella jelsese è la più attiva. “Abbiamo nel nostro Dna la Festa del Grano”, ci ha spiegato Andrea Passarelli, iscritto al sodalizio dal 1978, già presidente dal 2014 al 2020 (carica oggi ricoperta da Joe Di Toto), oggi responsabile delle relazioni pubbliche. “Con il grano si fa la farina, e con la farina si fa il pane: un bene comune, così il nostro messaggio di pace diventa universale”.

 

LE ORIGINI STORICHE DELLA FESTA. Secondo l’antica tradizione jelsese, la festa ha avuto origine dal voto solenne che la comunità di Jelsi fece alla Santa come ringraziamento per la protezione ricevuta in seguito ai disastrosi eventi del terremoto che nel 1805 si abbatté su tutto il territorio molisano, risparmiando il paese di Jelsi. “Il giorno dopo – ci ha raccontato Passarelli – il paese ammassò dei covoni di grano in piazza in segno di devozione verso Sant’Anna per la protezione ricevuta. La festa non è mai stata interrotta, nemmeno durante le due guerre mondiali e la recente pandemia”. Tale festività fu solennizzata con l’offerta del grano, che assunse un valore scenico oltre che propiziatorio. Negli anni il rito dell’offerta del grano si è andato trasformando, con una sempre maggiore partecipazione della comunità di Jelsi. All’origine si trattava solo del conferimento e del trasporto dei covoni di grano, poi cominciò il trasporto con carri di legno, che per la forma ricordano una slitta, le cosiddette “traglie”. Sono mezzi di trasporto senza ruote, trainati da buoi o da mezzi agricoli, sui quali sono raffigurati momenti di vita religiosa e contadina.

 

 

TRE GIORNI DI FESTA A MONTRÉAL. Dal 2016 la festa dura tre giorni e si svolge presso la Parrocchia di San Simone Apostolo, nell’arrondissement di Ahuntsic-Cartierville. “Dal 1982 ospita la statua di Sant’Anna giunta dall’Italia, e molti jelsesi più anziani vivono ancora nel quartiere. Si comincia il venerdì sera con la Sagra du Funnateglie, piatto tipico fatto con peperoni, cipolle e pomodori, arricchiti con la famosa salsiccia conservata nello strutto e poi servito con le uova. Sabato c’è uno spettacolo musicale, con poesie e recite in dialetto. Domenica, dopo la Messa, la statua di Sant’Anna viene portata in processione insieme a numerosi carri allegorici decorati con il grano, e alle traglie, cioè mezzi di trasporto in legno a forma di slitte addobbate con grano, spighe, paglia e altri prodotti della terra”, ha concluso Passarelli. La festa continua, tra musica e sapori tipici, fino alle 22. Poi il gran finale con i fuochi d’artificio. I giovani partecipano con entusiasmo, sia allestendo i carri che contribuendo all’organizzazione della festa.

 

Domenica 25 agosto, dopo la Santa Messa, la statua di Sant’Anna ha preso posto su un magnifico carro di grandi dimensioni, portato in processione insieme ad una decina di altri carri, lavorati e decorati di grano e “Traglie”

 

LE CELEBRAZIONI DEL 2024, L’EDIZIONE NUMERO 43. Come ogni anno, centinaia di persone hanno preso parte ai festeggiamenti che si sono svolti venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 agosto nel parco San Simone Apostolo, all’angolo tra le strade Reims e Beauharnois. Tra le personalità presenti, il Sindaco di Jelsi (CB) Egidio Mauri giunto appositamente da Jelsi (non succedeva dal 2000), la Sindaca di Ahuntsic-Cartierville Émilie Thuillier, i consiglieri comunali Aref Salem (Saint-Laurent) e Giovanni Rapanà (RDP-PAT). Venerdì sera gli organizzatori hanno preparato le famose “funnateglie”, una ricetta squisita e autentica di una cucina d’altri tempi, quella delle nostre nonne. Come ogni anno, a preparare questa delizia è stato lo chef Antonio Zilembo, detto ‘Mancazione’, anche lui giunto appositamente dall’Italia, un esperto della ricetta non solo nella preparazione ma anche nel modo in cui va servita a tavola. Sabato pomeriggio è andato in scena uno spettacolo jelsese, curato da Michele Passarelli, con canzoni e poesie in dialetto all’interno della chiesa. Subito dopo, tutti al parco, al ritmo della musica del DJ Sam Pellegrino. Domenica 25 agosto, dopo la Santa Messa celebrata nella Chiesa di San Simone Apostolo, la statua di Sant’Anna ha preso posto su un magnifico carro di grandi dimensioni, portato in processione insieme ad una decina di altri carri, lavorati e decorati di grano e “Traglie”, le sculture fatte con il grano, le spighe e altri prodotti della terra. La scelta del grano come elemento “decorativo” è chiaramente simbolica: rappresenta il ringraziamento offerto alla “Grande Madre”, Sant’Anna, per i frutti della terra. Dopo la sfilata, i carri sono stati premiati dai due Primi Cittadini presenti: Egidio Mauri ed Émilie Thuillier. Le celebrazioni sono proseguite nel pomeriggio con la gastronomia sempre protagonista: panini, pizza, gelato artigianale, cafè e bibite. E poi animazione per bambini, musica e balli con Joe de Simone Classe 61 & friends e Sam Pellegrino. Fino al gran finale con i fuochi d’artificio. (V.G.)

 

 

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