Oltre 300 ospiti al gala della storica istituzione italo-montrealese
Durante la serata sono stati raccolti 100.000 $ che serviranno a finanziare le attività dell’istituzione tricolore in città garantendone la sostenibilità per i prossimi mesi e anni
MONTRÉAL – Ottantott’anni di storia e non sentirli: la Casa d’Italia è sempre più centrale nella vita comunitaria e, dopo il periodo delicato del risanamento economico, sta vivendo una seconda giovinezza, un vero e proprio ‘Rinascimento’, visto che sempre più spesso è il palcoscenico delle iniziative comunitarie. Se da una parte rappresenta la memoria storica degli italo-montrealesi, custode della nostra identità, della nostra storia e della nostra cultura, oggi più che mai la Casa d’Italia pullula di attività ed iniziative: è la sede di organismi come PICAI, CESDA, Patronato Inas, Ordine Figli d’Italia, Associazione Sardi del Québec, College ELC e Cinéma Public. E poi ancora: gli archivi italo-canadesi, i corsi di lingua italiana, gli atelier di cucina, la Galleria d’Arte e il Muro della Memoria. Senza trascurare l’affitto delle sale per convegni ed eventi, mostre ed incontri culturali, feste private e aziendali. Una rifioritura certificata dalla grande partecipazione all’88° gala che si è tenuto il 9 novembre scorso nella prestigiosa cornice del centro ricevimenti Le Crystal. L’atmosfera elegante e raffinata ha riunito gli invitati in una sala pervasa da un sentimento di gioia e di unione, dove l’energia è stata palpabile fin dall’inizio. È stato un gala da cui è subito emerso un forte senso di appartenenza e di orgoglio, ricordandoci quanto sia importante sostenerci a vicenda e preservare le nostre tradizioni ed i nostri usi e costumi. Una serata dove si è percepito il valore autentico e profondo della nostra Comunità, che per l’occasione ha celebrato Gino Berretta: durante il suo mandato, dal 2017 al 2023, l’ex Presidente si è distinto per la perseveranza e la resilienza, riuscendo a risanare lo storico edificio in stile Art Deco, a riaffermarne la centralità e a rilanciarne le ambizioni. Ambizioni alimentate anche dai 100.000 $ raccolti durante la serata grazie ai biglietti venduti, alle donazioni ricevute ed ai generosi sponsors, fondi ingenti che serviranno a finanziare le attività della Casa garantendone la sostenibilità per i prossimi mesi e anni.
Breve identikit del Presidente d’onore. Gino Berretta è nato a Pisa, in Toscana. Arrivato in Canada nel 1957, sin da giovanissimo si è distinto nello sport e, in particolare, nel football canadese. È stato il primo italiano ad essere selezionato dagli Alouettes di Montréal. Dalla palla ovale a quella rotonda: Berretta ha giocato anche nella National Soccer League con il Montréal Cantalia. Nel 1964, invece, è stato selezionato per giocare una partita amichevole contro il Crystal Palace F.C. con il Montréal Italica. Gino ha successivamente conseguito una formazione accademica in ortesi e protesi fino a diventare proprietario della J.E. Hanger, oggi, grazie a lui, considerata una società leader in America del Nord nella produzione e distribuzione di apparecchi ortopedici, protesici e chirurgici. Berretta è stato altresì impegnato in numerose opere filantropiche, come quella per lo Shriners Hospital. Dal 2017 al 2023 ha ricoperto l’importante ruolo di Presidente della Casa d’Italia con l’obiettivo di rivitalizzarla e farla tornare ad essere il prestigioso punto di riferimento storico per la Comunità italiana del Quebec. L’obiettivo è stato pienamente raggiunto e oggi l’istituzione può guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
Il saluto della Direttrice generale, Giovanna Giordano. Ad accogliere gli oltre 300 ospiti è stata la Direttrice generale, Giovanna Giordano. “Questa sera – ha detto dal palco – celebriamo gli 88 anni di storia della Casa d’Italia, ma anche tutte le persone che, con il loro impegno e la loro passione, hanno contribuito a renderla il punto di riferimento che è oggi per la nostra Comunità. Ciascuno di noi fa parte di questa storia, e siamo onorati di festeggiare insieme. Per 88 anni la Casa d’Italia è stata un simbolo del nostro patrimonio e delle nostre celebrazioni ed ha avuto un importante impatto nella vita comunitaria. Questa sera, in particolare, celebriamo Gino Berretta, il cui impegno verso la nostra Comunità ha lasciato un’impronta indelebile. Gino Berretta ha sempre dimostrato un profondo amore per le sue origini ed un forte senso di responsabilità verso il benessere e il progresso della nostra Comunità. Signor Berretta, grazie per la sua instancabile dedizione, la sua passione e la sua incrollabile fede nell’importanza di Casa d’Italia”.
Il messaggio del Presidente, Perry Mazzanti. “La Casa d’Italia rimane ancora oggi il punto focale della nostra Comunità, attraverso l’istruzione, le mostre d’arte, il teatro e la musica. Negli ultimi anni abbiamo potuto instaurare un rapporto stretto con l’Italia. Recentemente, abbiamo avuto l’opportunità di ospitare una serata con un’importante delegazione del Belpaese tra cui lo chef Stefano Ciotti, Italea Marche, Migrazioni Sonore, Salty Music e Todo Media. Vorrei ringraziare tutti i nostri membri del consiglio, la nostra Direttrice, i membri, i nostri donatori e i nostri volontari per aver sempre creduto nella Casa d’Italia. Questa sera rendiamo omaggio a un caro amico ed ex Presidente della Casa d’Italia, Gino Berretta, un uomo di visione, coraggio e cuore. La sua dedizione e il suo impegno per la Casa d’Italia sono incommensurabili. Grazie a lui e Sabino Grassi, siamo stati in grado di raccogliere oltre 3 milioni di dollari ed è merito loro se siamo riuniti qui questa sera e se la Casa d’Italia è ancora in vita”.
L’intervento del Presidente d’onore, Gino Berretta. Introdotto dal nipote Nicholas, il protagonista della serata, Gino Berretta, ha fatto un intervento di profonda umanità e di grande spessore morale: “Che piacere, che onore! Ho sempre avuto un debole per la Casa d’Italia. Il 6 maggio del 1956 sono arrivato in Canada dall’Italia senza parlare né inglese né francese, non avevo la minima idea di quale fosse il mio futuro, ma la Casa d’Italia è stata subito una seconda dimora per me e per molti di noi qui riuniti. Proprio grazie alla Casa, ho trovato il mio primo lavoro estivo in una fabbrica su rue Ontario. Non era il lavoro dei miei sogni, che poi però, col tempo, sono riuscito a realizzare. Sono stato fortunato a giocare per una squadra di football professionistico come Les Allouettes de Montréal. Ci sono riuscito ed ancora oggi metto in pratico gli insegnamenti di vita che ho appreso dall’allenatore. Non permettete mai a nessuno di decidere chi siete e fino a dove potete arrivare. Siate perseveranti, non arrendetevi mai, non interpretate mai una risposta negativa come un no definitivo. Quest’etica del lavoro mi ha dato grandi soddisfazioni e mi ha reso più determinato che mai. Come business man ho messo in pratica i valori appresi nello sport, aiutando i meno fortunati e contribuendo alla scienza delle protesi e dei tutori ortopedici. Per cambiare in meglio la vita degli altri e la mia. Ancora oggi non riesco ad esprimere la gioia nel vedere un bambino camminare per la prima volta grazie ad un arto protesico! Ed è a questo punto che è arrivata la mia seconda avventura: per 13 anni sono stato membro del cda dello Shriners Hospitals for Children Canada, di cui tre come presidente. Quest’istituto centenario ha sempre mantenuto la stessa filosofia: nessun bambino è stato mai lasciato da solo e nessuna famiglia ha mai pagato. Un periodo incredibile che mi ha insegnato chi sono i veri eroi e cos’è l’umiltà. Quindi è arrivata la Casa d’Italia: non potevo restare indifferente alla sua chiamata dopo che il precedente board aveva lasciato un debito di 3.5 milioni. Non c’era tempo da perdere: il nuovo comitato, con Sabino Grassi, è riuscito con un deposito a scongiurarne la confisca. Abbiamo subito lanciato una campagna di raccolta fondi che in due anni è riuscita a mettere insieme 2.1 milioni. Dopo il Covid, abbiamo raggiunto la cifra necessaria di 3.5 milioni, salvando la Casa una volta per tutte. Ringrazio ancora Sabino per il costante supporto. Così come ringrazio tutti i generosi donatori che ci hanno permesso di centrare l’obiettivo. Un grazie speciale va a Lino e Mirella Saputo, la cui generosità non ha limiti e con cui siamo tutti in debito di gratitudine. E grazie a tutti quanti voi, che siete gli angeli custodi della Casa d’Italia. In questa sala vedo tanti italo-canadesi orgogliosi delle proprie radici, che contribuiscono al progresso del paese, il Canada, che oggi chiamiamo casa. Grazie per avermi onorato questa sera davanti alla mia famiglia, è stato un piacere e non lo dimenticherò mai, così come non dimenticherò mai il privilegio di aver lavorato con una Direttrice instancabile come Giovanna Giordano. È stato un onore aver contribuito a far sì che la Casa d’Italia resti ancora per molti anni la casa degli Italo-canadesi di Montréal”.
Il messaggio del Console Generale d’Italia a Montréal, Enrico Pavone. “Questa serata è una celebrazione non solo della nostra cultura, ma della resilienza e dedizione con cui ogni anno la Casa d’Italia continua a promuovere il nostro patrimonio e la nostra identità. Un sincero ringraziamento va a tutti coloro che, con dedizione e passione, rendono possibili gli eventi in collaborazione con il Consolato e altri partner, contribuendo alla promozione di iniziative congiunte. Questa sinergia testimonia la forza e l’unione della nostra Comunità, nonché l’importanza di una cooperazione proficua e continuativa per valorizzare le nostre tradizioni. Quest’anno celebriamo non solo un evento speciale, ma l’essenza di una storia che si tramanda dal 1936, quando il cuore e la determinazione della comunità italiana diedero vita a questo centro. La Casa d’Italia, autentico “gioiello” dell’architettura Art Déco, è molto più di un semplice luogo di ritrovo: è un simbolo di integrazione e di contributo alla crescita sociale e culturale di Montréal”.
Il saluto della deputata federale, Patricia Lattanzio: “È un vero piacere celebrare l’88esimo anniversario della Casa d’Italia e onorare Gino Berretta, un importante membro della nostra Comunità che ha dedicato se stesso all’attività filantropica. Berretta è stato un fermo sostenitore dello Shriners Hospital, un leader nell’assistenza ortopedica pediatrica. I suoi sforzi sono stati fondamentali per raccogliere fondi a favore del nuovo edificio dell’ospedale e per potenziare i servizi che migliorano la qualità delle cure per i bambini bisognosi. Allo stesso tempo, come co-presidente della campagna di raccolta fondi della Casa d’Italia, ha svolto un ruolo cruciale nel garantire il sostegno necessario per garantire che la Casa rimanesse un vibrante fulcro della nostra Comunità. Sin dalla sua fondazione nel 1936, la Casa d’Italia è stata la testimonianza vivente del ricco contributo culturale, sociale ed economico della Comunità italiana alla nostra città, alla nostra provincia e al nostro Paese. Rimane un punto di riferimento storico che riflette la forza e la resilienza della nostra Comunità e la sua presenza duratura nel tessuto della società canadese. La Casa d’Italia ha un significato speciale in quanto primo centro comunitario costruito dalla Comunità italiana per la Comunità italiana: è un esempio lampante di ciò che possiamo realizzare quando siamo uniti e determinati. Oggi, sotto la guida del suo Presidente, avv. Perry Mezanti, e della sua Direttrice generale, Giovanna Giordano, la Casa d’Italia continua a celebrare il patrimonio della nostra Comunità. Ieri come oggi, resta uno spazio unificante che non solo preserva il nostro passato, ma supporta anche i talenti della prossima generazione di italo-canadesi. Lunga vita alla Casa d’Italia!”.
Il saluto del deputato federale, Angelo Iacono: “Sono qui per sottolineare l’88º anniversario della Casa d’Italia e, per l’occasione, vi porto gli auguri del Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau. Ci tengo a congratularmi col neo Presidente Perry Mazzanti per il grande lavoro svolto, insieme a tutto il board e, in particolare, con l’assistenza della Direttrice generale, Giovanna Giordano”. Iacono ha poi consegnato due Certificati: uno al Presidente in carica ed uno al suo predecessore, Gino Berretta: “Se oggi la Casa d’Italia esiste e sta conoscendo un periodo di successo lo dobbiamo anche all’ex Presidente: la sua leadership, determinazione e passione sono stati fondamentali per preservarla come una pietra miliare della Comunità italo-montrealese”.
Il video-messaggio del Senatore Tony Loffreda. “La Casa d’Italia è un punto fermo della nostra Comunità da quasi 90 anni. Se oggi la nostra Comunità è vivace e dinamica, è grazie al lavoro della Casa nel sostenere i canadesi di origine italiana, nel promuovere la nostra cultura e nell’aiutare a integrare i nuovi arrivati nel tessuto sociale canadese. Ma il Gala di stasera è anche un’occasione per rendere omaggio e onorare uno di noi, Gino Berretta. Naturalmente, tutti conosciamo le sue imprese sportive e i suoi successi imprenditoriali. Ma ciò che mi colpisce di più della personalità e della leadership di Gino è il suo impegno costante a favore della Comunità. Ad esempio, come ex presidente della Casa, Gino è stato determinante durante un periodo tumultuoso. Circondato da molti leader della Comunità, Gino ha contribuito notevolmente a salvare la Casa nel 2018. A distanza di qualche anno, la Casa è fiorente e organizza vari eventi durante l’anno, riunendo la nostra gente e celebrando la nostra ricca cultura”.
Tantissime le personalità in sala. Tra gli ospiti in sala, ricordiamo: Joseph Broccolini, vicepresidente di Broccolini e presidente della Fondazione Comunitaria italo-canadese; Roberto Colavecchio, presidente del Congresso Nazionale Italo-Canadese; Francesca Sacerdoti, direttrice generale del Congresso Nazionale Italo-Canadese, regione Québec; avv. Anna Colarusso, presidente del Com.It.Es di Montréal; l’ex Ministro della Giustizia, David Lametti; Barry F. Lorenzetti, fondatore e presidente di BFL Canada e della Fondazione Lorenzetti; l’ex deputato e giuslavorista, avv. Nicola Di Iorio; Joe Ortona e James Di Sano, rispettivamente presidente dei consigli scolastici EMSB e SWLSB; Mariano De Carolis e Michelina Lavoratore, Direttore generale e Direttrice dei servizi alla clientela e dello sviluppo della Cassa Popolare Canadese Italiana; Francesco Miele, vicepresidente della Fondazione Mirella e Lino Saputo; Rick Sassano, presidente della CIBPA; Sœur Angèle; Anna Perrotti, Presidente di Alma Canada; Joe Frattino, presidente dell’Ordine Figli d’Italia; Philippe Messina, presidente dell’Associazione dei giuristi italo-canadesi del Québec; Claudio Rocchi, direttore generale del CRAIC; Elio Arcobelli, presidente della Fondazione Santa Cabrini; Santino Quercia presidente del Patronato Inas; Lino, Franco e Eddy, rispettivamente presidente e vicepresidenti di Santco; Marco Paranzino di Café Milano; Teresa Di Palma Melchior, responsabile comunicazioni del Repos St-Francois d’Assise; John Palazzo, direttore vendite Magnus Poirier; Luigi Liberatore, Mario Galella, Giancarlo Biferali, Egidio Vincelli; Sabrino Grassi, Gaby Mancini e Franco Palermo; Julien Corradini, coordinatore Italea Marche, e Andrea Fornai, project manager di Migrazioni Sonore;
Il cda in carica della Casa d’Italia. Dopo le elezioni del novembre 2023, oggi l’esecutivo della Casa d’Italia (www.casaditalia.org) è formato da: avv. Perry Mazzanti, Presidente; Carlo Scalzo, Vicepresidente; avv. Lina Simeone, Vicepresidente; avv. Celina Toia, segretaria; Vincenzo Belmonte, tesoriere; i consiglieri Marco Calce, Tony Corsillo, James Di Sano, Giuseppe Fratino, Salvatore Guerrera, Caterina Labasi Sammartino, Lino Santoriello, Giacomo Tozzi; l’ex officio Gino Berretta e la Direttrice generale, Giovanna Giordano.
Brevi cenni storici
Nel 1934, l’allora sindaco di Montréal, Camillien Houde, ha donato alla Comunità italiana un lotto di terreno sito all’angolo tra Jean-Talon e Lajeunesse, su cui è stata inaugurata ufficialmente, il 1° novembre 1936, la Casa d’Italia.
È stata costruita dall’architetto Patsy Colangelo in stile Art Déco.
Più di 4200 persone, gruppi e associazioni hanno contribuito finanziariamente al progetto.
Il 10 giugno 1940 la Casa d’Italia è stata confiscata dalle autorità canadesi e gli italiani sono stati considerati “nemici di guerra”.
La Casa d’Italia è stata restituita alla nostra Comunità nel 1947.
Nel 2006 è stata lanciata una campagna di raccolta fondi per rinnovarla e ingrandirla.
Nel 2011 la Casa ha riaperto le sue porte dopo 16 mesi di lavori di restauro ed ha celebrato il suo 75° anniversario nei locali rimodernizzati.
Nel 2018 è stata lanciata una raccolta fondi per risanare il debito e scongiurare il rischio-confisca, sotto la co-presidenza di Gino Berretta e Sabino Grassi.
Nel 2023 la raccolta fondi si è chiusa con successo: 3.5 milioni, grazie alla generosità di tutta la Comunità, ma soprattutto della famiglia Saputo.
Tra le celebrità che sono salite sul palco della Casa d’Italia, ricordiamo: Guido Nincheri, il Cardinale Paul-Émile Léger, Camillien Houde, Maurice Duplessis, Gina Lollobrigida, Pierre Elliott Trudeau, Maurice Richard, Jean Béliveau, Jean Drapeau, Mario Duliani, René Lévesque, Sergio Leone, Amintori Fanfani e il Presidente Sergio Mattarella.
Dalla sua fondazione si sono susseguiti 19 presidenti. I più “longevi” sono stati Sam Capozzi (1979-1992) e Gaby Mancini (1997-2010).