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Prof. Giovanni Beltrame
Giovanni Beltrame: dal Politecnico di Milano a quello di Montréal

Robotica, intelligenza artificiale e ingegneria aerospaziale al servizio dell’uomo

 

MONTRÉAL – Si sa, Montréal guarda al futuro puntando molto sull’aerospaziale, l’intelligenza artificiale e la robotica. Ultimamente, diverse testate locali, anglofone e francofone, e perfino la televisione, hanno parlato delle ricerche del Prof. Giovanni Beltrame. Il Cittadino Canadese lo ha dunque incontrato, anche se è appena iniziato il suo anno sabbatico (2024-2025), come professore in visita alla Universität Freiburg, in Germania. Giovanni è milanese doc, ingegnere informatico, laureato e dottorato al Politecnico di Milano.

 

Prof. Giovanni Beltrame

 

Qual è stato tutto il tuo percorso e di cosa ti occupi esattamente? “Nel 2001 ho fatto un Master congiunto in Electrical Engineering alla University of Illinois at Chicago. Nel 2004 il PhD mi ha portato ad Ottawa. Poi dopo il Dottorato sono stato 4 anni alla European Space Agency in Olanda, come ingegnere microelettronico, specializzando le mie competenze sulla progettazione, simulazione e verifica di sistemi per applicazioni spaziali. Dal 2010 sono ricercatore e professore al Polytechnique de Montréal, nel Département de génie informatique et génie logiciel. Mi occupo della parte dell’intelligenza artificiale di robot, droni, oggetti volanti, dei sistemi integrati di più robot che fanno delle cose insieme. La cosiddetta Robotique d’essaim o Swarm robotics. Creo, per esempio, software di robot che camminano, da mandare in gruppo su Marte o sulla Luna, per esplorare le caverne. Queste applicazioni sono ad uso doppio, nello spazio, ma anche sulla Terra.

 

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Così nasce Astrolith…? “Sì, Astrolith – ad lunam pro terra – è un’unità di ricerca transdisciplinare di ingegneria delle risorse spaziali e delle infrastrutture che ho co-fondato con altri 18 professori, finanziata dalla Canadian Space Agency e da realtà aziendali private. La nostra mission è sviluppare tecnologie all’avanguardia per le esigenze critiche della Terra nel contesto del cambiamento climatico, della gestione delle risorse e della sostenibilità, contribuendo alla presenza permanente del Canada nello spazio cis-lunare e oltre. Astrolith aspira a diventare un pilastro per lo sviluppo di piani strategici e per promuovere la cooperazione internazionale nel campo dell’ingegneria spaziale”.

 

Robotica e IA stanno talmente avanzando che sono ormai in corso molte discussioni etiche su limiti applicativi e rischi. Fino a che punto l’uomo ne usufruirà o ne sarà sovrastato? “Il perfezionamento è molto veloce. Adesso i robot imparano dai loro errori e si auto-correggono. Ma hanno sempre bisogno di un operatore che li programmi e che gli dica cosa devono fare… Poi vanno messi in carica… non mi spaventerei per scenari da film di fantascienza! Io evito di collaborare con le forze armate per creare strumenti di offensiva. Ovviamente le proposte arrivano, io declino. Preferisco le applicazioni civili: per fare cartografia, o esplorazione di pianeti per uso delle risorse minerarie, o per l’agricoltura. Però noi non brevettiamo, è tutto open source, quindi non possiamo evitare potenziali applicazioni militari da parte di terzi. Intanto la robotica sarà utile a tutti. Anche semplicemente per ridurre il carico cognitivo delle posizioni di comando o pilotaggio, evitando che l’uomo debba stare costantemente attento tutto il tempo, avendo un supporto tecnologico”.

 

Hai detto esplorazione di pianeti per uso delle risorse minerarie… agricoltura… in che senso? “Oltre alla curiosità scientifica, sul lungo termine, potrebbe esserci un’applicazione commerciale di estrazione mineraria sulla Luna. Su altri pianeti potremmo trovare qualcosa di utile per la Terra. I robot fanno un’analisi mineralogica autonoma, con camera in 3D, microscopio e spettrometro, al servizio del geologo. Quanto alla cosiddetta ‘agricoltura intelligente’… per ridurre l’uso di pesticidi e manodopera di fatica, mandiamo droni a controllare le piante, cercare le erbacce infestanti, e poi i robot quadrupedi, agili, leggeri, vanno ad eliminarle, senza bisogno di far camminare l’uomo sul terreno, senza pressione delle ruote. Anche negli allevamenti, si possono inviare i robot a controllare la temperatura delle mucche, capire se gli animali sono malati, vedere se mangiano e bevono, se hanno cibo e acqua, se le recinzioni sono rotte o danneggiate. Queste operazioni richiedono tanto tempo e fatica a tante persone… un robot si ricarica e lo mandi a fare ore di lavoro in giro per la fattoria…”.

 

Touché. Montréal guarda al futuro ed oltre anche grazie a questi grandi talenti italiani.

https://www.polymtl.ca/expertises/en/beltrame-giovanni

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