(Adnkronos) – Il 16 febbraio ricorre la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita. “M’illumino di meno” è lo slogan con cui enti privati, istituzioni e realtà pubbliche comunicano la propria adesione. Il gesto simbolico: lo spegnimento delle luci dei palazzi istituzionali e non.
Era il 2005 quando, in concomitanza con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il programma di Radio 2 Caterpillar ebbe l’idea di chiedere agli ascoltatori di spegnere le luci non indispensabili. Da quel giorno, il gesto simbolico è diventato nazionale e promuove la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio di risorse energetiche.
Illuminare di meno le proprie abitazioni non dovrebbe essere un gesto da ricordare solo oggi, 16 febbraio, ma sarebbe necessario avvenisse sempre più spesso, prediligendo un interruttore spento a favore dell’ambiente.
Associazioni, fondazioni, aziende e istituzioni, ogni anno, aderiscono alla manifestazione promuovendo azioni a favore della salvaguardia del Pianeta.
La Banca d’Italia, ad esempio, ha comunicato di aderire all’edizione 2024. Per la “Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili”, istituita con la legge 34/22 al fine di promuovere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio di energia e di risorse, sia a livello nazionale che internazionale, le illuminazioni di gala delle facciate di tutti gli edifici istituzionali della Banca d’Italia saranno spente, dalle 18.00 alle 20.00.
Per “L’Ora della Terra (Earth Hour)”, evento internazionale indetto dal WWF per unire simbolicamente cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro più sostenibile e di vincere la sfida del cambiamento climatico, le illuminazioni della Banca d’Italia, insieme alla Banca Centrale Europea e a numerose altre banche centrali dell’Eurosistema, si spegneranno sabato 23 marzo, dalle 20.30 alle 21.30.
Così come la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile che promuove lo “spegnimento” degli Atenei italiani dal Nord al Sud. Le università degli Studi di Trento, Pavia, Milano Bicocca, Padova, Verona, Cassino e Lazio Meridionale, Urbino, Firenze, Cagliari, Messina, Palermo e Catania aderiranno insieme al politecnico di Torino, l’università Ca’ Foscari di Venezia, l’università per Stranieri di Siena, nonché la Luiss, la Sapienza e l’università Tor Vergata di Roma, la Scuola Sant’Anna di Pisa, l’università degli Studi dell’Insubria di Varese, l’università Mediterranea di Reggio Calabria, fino ai cinque Atenei della Puglia (da Lecce a Bari, da Casamassima a Foggia).
Ma quali sono i gesti concreti con cui si può contribuire alla realizzazione di un minor spreco energetico? Scopriamone alcuni. Primo tra tutti, sicuramente l’utilizzo di lampadine a risparmio energetico. Prediligere apparecchi elettronici di classe energetica superiore e non lasciare mai accesa la luce se non strettamente necessario. Controllare sempre la temperatura degli ambienti, ridurre l’utilizzo di acqua calda e sbrinare regolarmente frigoriferi e congelatori, sono solo piccoli accorgimenti che costano poco tempo e che contribuiscono alla salvaguardia dell’energia e del Pianeta.