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Giorgia Meloni: “Il governo c’è, il nostro lavoro è garantire risposte immediate”

Alluvione in Emilia-Romagna: 14 morti e oltre 20 mila sfollati

Fisco e ricostruzione: dall’esecutivo in arrivo un pacchetto da 100 milioni di euro

 

BOLOGNA – Dopo quasi una settimana di pioggia, lunedì 22 maggio è tornato il sole in Emilia-Romagna e l’acqua ha iniziato a ritirarsi da molti dei centri più colpiti. Sono però ancora tante le situazioni di difficoltà per cittadini e amministratori che lavorano senza sosta. Permangono diverse criticità legate ad ampie aree ancora segnate dagli allagamenti. In diversi punti del ravennate sono in azione pompe per lo svuotamento. Nella frazione di Fornace Zarattini le criticità sono però ancora evidenti. Stesso discorso per Conselice. Martedì il Consiglio dei Ministri che approverà il decreto per il maltempo.

Morte e distruzione. Il bilancio dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna è drammatico: 14 sono i morti e oltre 20 mila le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni. Per i sei morti di Ravenna la Procura ha aperto un fascicolo. Quattro persone sono decedute nella provincia di Cesena, tre a Forlì, una a San Lazzaro di Savena, Bologna. La raccolta fondi “Un aiuto per l’Emilia Romagna” lanciata dalla Regione ha raccolto in un giorno 300 mila euro da 3721 donatori. Un provvedimento d’urgenza approvato da Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ha stabilito per le popolazioni colpite dall’alluvione la sospensione di bollette di acqua, rifiuti, luce e gas. Nuovi interventi potranno poi prevedere una specifica disposizione per la rateizzazione dei pagamenti. In 8 mila hanno trovato accoglienza in albergo e nelle strutture pubbliche, come scuole, palestre e palazzetti dello sport. Sul campo sono stati fatti 4092 interventi con 313 mezzi da 871 vigili del fuoco: 969 a Bologna, 984 a Forlì-Cesena, 247 a Rimini, 1.892 a Ravenna. Grazie a 78 interventi degli elicotteri, sono state salvate 187 persone. In totale 2856 uomini e 1100 volontari hanno prestato soccorso agli alluvinati. La mappa dell’alluvione fa paura: 58 allagamenti in 43 comuni e 290 frane, la maggior parte nell’area Forlì – Cesena (104) e Ravenna (90). Sono 23 i fiumi e i corsi d’acqua esondati. Nelle ultime ore, è in calo di oltre 3.200 il numero delle persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione: alle 12 di lunedì, 22 maggio, era 23.081, la maggior parte, 16.445, nel ravennate, poi 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.174 nel bolognese. Per quanto riguarda la viabilità, restano 622 le strade chiuse, di cui 225 parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese.

 

Coldiretti: “Agricoltura devastata”. L’alluvione ha devastato l’agricoltura. I primi risultati del monitoraggio di Coldiretti parlano chiaro: l‘intero comparto agricolo è oggi fortemente compromesso, con conseguenze destinate a travolgere tutta la filiera. Solo ad oggi, le perdite quantificabili ammontano a circa 1.5 miliardi e mezzo di euro, con più di 5mila aziende agricole completamente devastate e migliaia di imprese rischiano di scomparire per sempre. La preoccupazione, adesso, è per quei lavoratori – si stima 50mila – che potrebbero perdere il loro posto di lavoro. I danni registrati all’agricoltura in Emilia-Romagna, avranno poi importanti ripercussioni su tutta la filiera nazionale. Basti pensare che solo in questa regione si produce oltre il 30% del grano tenero nazionale. L’inondazione ha poi sommerso interi frutteti, facendone marcire le radici: secondo le prime stime, ben 15 milioni di alberi da frutta dovranno essere espiantati e reimpiantati.

 

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Dal governo oltre 100 milioni di euro. Dopo una serie di confronti a livello politico e tecnico fra i Ministeri e Palazzo Chigi, ha raggiunto l’entità di 100 milioni di euro il decreto che il governo si appresta a varare per l’emergenza causata dall’alluvione in Emilia-Romagna. Come ha rivelato il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, il governo sta pensando a lotterie aggiuntive e al ricavato di auto sequestrate alla criminalità organizzata. Queste risorse serviranno per garantire i soccorsi immediati, come anticipato da Giorgia Meloni durante il sopralluogo in alcuni centri colpiti. E saranno accompagnate da una serie di misure per affrontare la fase 1, fra cui non c’è la nomina di un commissario, assicurano dal governo.

 

La Premier tra gli sfollati: “È stata una tragedia, ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti”. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata domenica 21 maggio in Emilia Romagna – dal G7 in Giappone – per un sopralluogo nelle aree colpite devastate dall’alluvione. “Il lavoro nostro è garantire risposte immediate. C’è un Consiglio di ministri convocato per martedì, c’è tutta la giornata di dlunedì per ottimizzare i provvedimenti”. Atterrata all’aeroporto di Rimini pochi minuti prima delle 12, evitando fotografi e giornalisti in attesa al Ridolfi di Forlì, Meloni è stata accolta dal Viceministro Galeazzo Bignami per fare la sua prima visita in una grande azienda agricola devastata dall’alluvione. Da lì un giro per le frazioni del ravennate, tra i cittadini e i tantissimi volontari ancora impegnati a spalare il fango reso ancora più duro dal sole che per tutta la giornata ha finalmente scaldato il territorio. “Sono commossa. Ho trovato cittadini molto orgogliosi, che stavano al lavoro e dicevano ci rimettiamo in piedi. L’Italia in queste situazioni tira fuori il suo meglio. Non è il momento delle passerelle, mi sono anche commossa, però ho trovato tanta gente piena di speranza. Ho parlato con il Presidente della regione Bonaccini, con i Sindaci, con la Protezione Civile per capire quali debbano essere le cose prioritarie”. “È stata una tragedia – ha ribadito ancora la Premier – ma noi dalle crisi possiamo sempre rinascere forti, può essere anche un’occasione di mostrare quanto l’Italia sappia essere concreta”. “I primi provvedimenti – ha poi spiegato la Premier – servono a stanziare le risorse che servono per l’emergenza e servono a fare tutti i provvedimenti per esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte. Dopo di che bisogna lavorare sugli indennizzi, sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa e va fatto anche un lavoro che riguarda la semplificazione delle procedure”. Ultima tappa la Prefettura di Ravenna, dove sono stati definiti gli interventi urgenti per risollevare il territorio martoriato, sorvolato in elicottero appena prima di tornare alla volta di Roma.

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