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Gentiloni agli italo-canadesi: “Aiutateci ad amare l’Italia”

Il Ministro degli Affari Esteri in visita a Montréal

Il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni a Montréal insieme alle autorità politiche e diplomatiche ed alle personalità italo-canadesi
Il Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni a Montréal insieme alle autorità politiche e diplomatiche ed alle personalità italo-canadesi (FOTO: Stefano Stagni)

 

di Vittorio Giordano

Dopo i lavori del “Global Fund” (che ha permesso di raccogliere 13 miliardi $ per combattere aids, malaria e tubercolosi, 140 milioni dall’Italia), il capo della Farnesina ha abbracciato gli italo-canadesi in un incontro organizzato dal PD di Montréal

Erano tanti anni, dai tempi di Franco Frattini, che un Ministro italiano non metteva piede a Montréal. A ‘rompere gli indugi’ è stato Paolo Gentiloni, giunto nella metropoli quebecchese per partecipare ai lavori della Conferenza del Global Fund. Lavori che si sono conclusi con l’annuncio più bello dato dal ‘padrone di casa’, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau: 12,9 miliardi di dollari a favore del Fondo mondiale per mettere fine, entro il 2030, alle epidemie causate da 3 malattie-killer come aids, tubercolosi e malaria. “Ho trovato straordinario che si siano raccolti 13 miliardi in 2 giorni”, ha dichiarato Gentiloni, intercettato nel corso di un incontro con la Comunità italo-montrealese organizzato dal circolo PD di Montréal, presieduto da Giuseppe Continiello, presso l’auditorium della chiesa di Santa Caterina da Siena”. “È bene ricordare – ha poi spiegato – che il lavoro fatto da questo fondo globale, che è nato in Italia nel 2001 durante il G8 di Genova, ha portato, in questi 20 anni, a salvare 20 milioni di vite umane. L’Italia ha dato il suo contributo con 140 milioni nei prossimi 3 anni, che è il 40% in più di quello che abbiamo versato fin’ora”. Poi sulla considerazione di cui godono in patria gli italiani nel mondo: “Credo che il popolo italiano sia profondamente consapevole, anche perché in tanti hanno dei conoscenti o dei parenti che vivono fuori, di quanto l’emigrazione italiana, anche quella recente di centinaia di migliaia di giovani italiani che stanno studiando o lavorando all’estero, sia importante. Allo stesso tempo, bisogna che noi delle istituzioni, pur nelle difficoltà del bilancio, ci adoperiamo per rafforzare il lavoro a favore della diffusione della lingua ed a sostegno degli organi di rappresentanza”. Tra le autorità presenti all’incontro, oltre alla Ministra quebecchese dei rapporti internazionali, Christine St-Pierre (con cui Gentiloni ha affrontato il tema del riconoscimento reciproco delle patenti di guida e dei diplomi di laurea), ed il Sindaco di Montréal, Denis Coderre, anche le parlamentari italiane elette in Nord America, Francesca La Marca e Fucsia Nissoli, l’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Gian Lorenzo Cornado, i Consoli generali di Vancouver, Toronto e Montréal, la Senatrice Marisa Ferretti Barth, il Senatore Basilio Giordano, il consigliere CGIE Canada, Rocco Di Trolio, numerosi deputati provinciali e federali e diversi rappresentanti della realtà associazionistica italo-montrealese. “Mi ha colpito – ha sottolineato Gentiloni – il doppio inno, italiano e canadese, intonato dal Coro alpino di Montréal, viva testimonianza di una vera amicizia tra i due Paesi”. Su Trudeau: “È un ragazzo giovane, energico, pieno di entusiasmo: lui per primo ti dà la sensazione di quanto i canadesi amino l’Italia”. Un’amicizia che si rinsalda soprattutto nei momenti più complicati: “Questo legame l’abbiamo vissuto anche durante i giorni difficili del terremoto nel Centro Italia: anche lì si è visto come funzioni il legame tra la vostra Comunità e l’Italia, perché vi siete mobilitati immediatamente dando il buon esempio alle autorità canadesi, che hanno fatto dei gesti simbolici importanti”. Roma deve fare di più: “Sappiamo che la Comunità italiana in Canada ha avuto un grosso successo, creando imprese e dando lavoro anche agli stessi canadesi. Eppure resta fortissimo il legame con la tradizione, la cultura e la lingua italiana. Noi del governo dobbiamo fare di più, se possibile, per sostenere l’insegnamento della lingua e cultura italiana. Questo ‘fare di più’ voglio dedicarlo ad una persona che mi chiamava sempre quando ero alla guida della Commissione vigilanza sulla Rai, ricordandomi quanto fosse importante che la Rai fosse utilizzata per la lingua italiana, la più importante al mondo: il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi”. Il Bel Paese è in ripresa: “L’Italia in questi ultimi anni si sta rimettendo lentamente in moto, pur faticando e soffrendo. Oggi le cose stannno andando un pò meglio: si è ridotta la disoccupazione, dal 13 all’11%, l’economia sta col segno più e abbiamo portato a termine delle riforme di svecchiamento della classe politica”. Non poteva mancare lo spot elettorale sul referendum: “Un’Italia sull’orlo del precipizio è stata salvata da governi che hanno preso decisioni molto toste. Ora mezzo mondo si interroga se siamo pronti ad andare avanti sulle riforme, oppure abbiamo intenzione di fermarci. Con questa riforma costituzionale riduciamo il numero dei parlamentari (tra i più alti al mondo) e Camera e Senato smettono di essere uno la fotocopia dell’altro. Come succede in tutti gli altri Paesi del mondo”.  Chiusura dedicata agli italiani nel mondo: “Più  ci allontaniamo dall’Italia e più ci rendiamo conto di quanto il nostro Paese abbia delle buone carte da giocare. Cercheremo di fare di più per la nostra lingua, la nostra cultura e  le nostre tradizioni. Voi dateci una mano nel ricordarci continuamente che l’Italia è l’Italia, e che merita di essere apprezzata, stimata, amata molto di più di quanto noi altri, che stiamo in Italia, la apprezziamo, la stimiamo e la amiamo”.

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