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Galletto: “La mia priorità assoluta è migliorare i servizi consolari”

Gianluca Galletto si candida alla Camera con il PD nella circoscrizione Estero, ripartizione Nord e Centro America, alle elezioni politiche italiane. Conosciamolo meglio. 

Raccontaci la tua storia personale e professionale di emigrazione. Chi è Gianluca Galletto? 

“Ho 52 anni, e vivo a New York dagli anni 90 con una compagna e una bambina. Sono cresciuto a Grottaglie, Puglia, mi sono laureato in Economia alla Bocconi, e dopo un periodo a Bruxelles, sono arrivato qui grazie a una borsa Fulbright  e ho studiato a Yale. Canto in una band e amo fare scuba diving. Ho lavorato per molti anni a Wall Street e nel frattempo ho fatto molte attività di politica italiana, fondando DS, Ulivo e poi il PD, e americana, in campagne Democratiche (Obama, de Blasio, ecc.). Lavorando per il sindaco di NYC a capo del commercio estero e attrazione di aziende tech, ho potuto coniugare la passione per la politica e quella per la tecnologia e la sostenibilità (il Canada è un ottimo esempio). Successivamente sono entrato nel Chair’s Office dell’ente di NYCHA, la più grande in Occidente con 450 mila inquilini, a capo delle partnership tecnologiche per la sostenibilità. Guadagnavo un terzo, ma ero molto più felice”. 

Cosa ti ha spinto a scendere in politica e perché hai scelto di candidarti col PD?  

“La mia passione politica, come impegno civico che svolgo da quando ero teenager e un amore folle per il mio paese e la nostra cultura. Sono progressista, soprattutto nei diritti civili e sociali, da sempre a favore di giustizia sociale e sostenibilità. Sono anche pragmatico: credo in un mercato che funzioni e nella libera impresa che è creatività, motore dell’attività umana. Per me lo stato, oltre a fornire politiche di welfare, deve essere smart e abilitatore di nuove imprese e opportunità, senza necessariamente sostituirsi al privato. New York mi ha offerto l’opportunità di lavorare per il bene dei cittadini, creare un network globale con aziende e politici, ed essere al servizio degli ultimi e degli immigrati. Voglio migliorare il mio paese e le condizioni degli Italiani che vivono nel Nord e Centro America e mi trovo in una posizione unica per poterlo fare grazie alla mia esperienza di governo e al network nel business e della politica sia in Italia che negli USA. Mi piace dire: amo entrambe follemente, in modo diverso: l’Italia è mia madre, l’America è la mia sposa”.

Quali sono le 3 priorità che punti a realizzare una volta eletto in Parlamento?

“Il riacquisto della cittadinanza, vergogna nazionale, è impresa difficilissima. Nessun partito veramente la vuole e gli Italiani non ne sanno nulla. Si deve provare fino a rompersi la testa, ma bisogna scegliere battaglie che puoi vincere. 1) La priorità assoluta è migliorare radicalmente i servizi consolari perché toccano il quotidiano: cambiamo regole stupide e digitalizziamo tutte l’amministrazione pubblica. Serve al resto d’Italia e interessa tutti, partiti ed elettori. In Estonia si fa tutto online, tranne matrimoni e certificati di morte. 2) Nuovo sistema di interventi per lo sviluppo economico fondato su rigenerazione urbana e innovazione, sul modello di NYC: interventi “fisici” (infrastrutture) e “intangibili” a sostegno dei settori del futuro, pochi sussidi diretti e public private partnerships (PPP) fra l’Italia e il Nord America, per dare opportunità ai giovani italiani e a quelli delle nostre comunità. 3) Lotterò come un leone per un cambiamento profondo del sostegno alla lingua e cultura nel mondo attivando risorse dalla riduzione di spese di politica estera velleitaria, semplificando burocrazia di enti gestori, e utilizzando le PPP”. 

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