Montréal – Ormai Montréal è un crocevia per le istituzioni italiane: dopo il capo dello Stato Giorgio Mattarella, l’ex Premier Paolo Gentiloni, l’ex Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio Elena Boschi e l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, il 5 settembre scorso è sbarcato a Montréal anche Roberto Fico, attuale presidente della Camera dei Deputati, nonché esponente di spicco del M5S. In Canada per partecipare ai lavori della 16° Riunione dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi del G7, che si sono tenuti ad Halifax la settimana scorsa, l’attuale terza carica dello Stato (da sempre sensibile al sociale) ha deciso di fare un visita all’ospedale Santa Cabrini, presidio tricolore nel panorama sanitario montrealese, inaugurato nel 1960 dalle Suore Missionarie del Sacro Cuore. Una visita-lampo che ha rappresentato anche la prima uscita ufficiale di Fico fuori dai confini nazionali. Accompagnato dall’Ambasciatore Claudio Taffuri e dal Console generale Marco Riccardo Rusconi, Fico ha visitato prima l’ospedale Santa Cabrini (il Pronto Soccorso e il Reparto di Radiologia) e poi il Centro di lunga degenza Dante, dove ha potuto stringere la mano a diversi connazionali. A fare da Cicerone, spiegando al presidente la storia ed il significato dell’ospedale, è stato Rocco Famiglietti, portavoce della struttura sanitaria. Presente anche Yvan Gendron, direttore generale del CIUSSS dell’est dell’isola di Montréal. Subito dopo, il presidente della Camera è stato ricevuto negli uffici della fondazione del Santa Cabrini, accolto dal presidente Elio Arcobelli. Qui ha incontrato i vertici della Comunità italo-montrealese: Giovanna Giordano (Comites), Tony Loffreda (Fondazione Comunitaria Italo-Canadese), Salvatore Sciascia (Congresso degli Italo-Canadesi, regione Québec), Gino Berretta (Casa d’Italia), Emmanuel Triassi (Camera di Commercio Italiana in Canada), Pat Buttino (Centro Leonardo da Vinci) e Sam Scalia (CIBPA). Non è stata una visita di facciata o di cortesia: i leader comunitari hanno colto l’occasione per esporre al presidente alcune annose questioni, come la riapertura dei termini per il riacquisto della cittadinanza, il riconoscimento delle patenti di guida, il potenziamento dei fondi per la lingua e cultura italiana nel mondo e l’estensione dei visti “Working Holiday”, che oggi durano solo 6 mesi. “È la prima volta che incontro la Comunità italiana all’estero e quindi per me è un momento di grande arricchimento personale – ha dichiarato Fico – : sentire dal vivo le vostre storie mi ha fatto molto piacere. Il legame che avete con l’Italia, vivendo in Canada, ed il contributo che date al Canada con la vostra passione per l’Italia è sicuramente encomiabile. Tutte le vostre storie sono straordinarie ed è la storia di un legame forte con l’Italia che va sicuramente valorizzato. Sulle questioni esposte, mi impegno a studiare la complessità delle tematiche con l’Ambasciata a Ottawa. E, dopo averle comprese, cercherò di dare le spinte opportune sulle cose che ci sono da fare. Anche se poi non so quale sarà l’esito”.
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