L’ufficialità arriverà l’8 marzo in un ricevimento alla Casa d’Italia
Per l’occasione sarà celebrata anche l’Associazione “Anita Garibaldi”, formata dalle mogli dei membri dell’Ordine dei Figli d’Italia, che proprio quest’anno celebra il suo 100º anniversario
MONTRÉAL – Dopo 104 anni, la più antica organizzazione della Comunità italiana di Montréal, l’Ordine dei Figli d’Italia (fondata nel 1919 e da anni presieduta da Joe Fratino) cambia ufficialmente nome e logo, diventando “Ordine dei Figli e delle Figlie d’Italia” (per il momento solo in francese, ma presto anche in inglese e italiano). Un gesto simbolico storico e altamente significativo, incoraggiato dall’ “Alliance Donne Femmes italiennes du Québec”, organismo senza fini di lucro ideato nel dicembre 2019 per rivendicare e valorizzare l’eccezionale contributo fornito dalle donne di origine italiana allo sviluppo del Québec. Oggi il direttivo dell’Alleanza è composto da: Anita Aloisio, documentarista e scrittrice; Carole Gagliardi, giornalista, animatrice e donna d’affari; Connie Guzzo McParland, editrice e scrittrice; Michaela Di Cesare, drammaturga e attrice; Giuliana Fumagalli, politica e attivista; Anna Mancuso, avvocato e agente immobiliare; Delia De Gasperis, presidente SDC District Central; Luisa Miniaci, direttrice Capitolo Montréal della Fondazione canadese malattia policistica renale; e Virginia Casale, chef concierge Sofitel. L’inaugurazione del nuovo nome e lo svelamento del nuovo logo si terranno l’8 marzo, giorno della Festa della Donna, a partire dalle ore 18, presso la Casa d’Italia (505 rue Jean Talon est). Proprio la Casa d’Italia si è arricchita, il 15 dicembre del 2021, di una targa celebrativa, installata di fianco all’ingresso sulla rue Berri, che ricorda i 100 anni dell’O.F.I. (1919-2019), dedicato al suo fondatore Sam D’Onofrio. Nel corso del ricevimento, tra cocktail, assaggi gastronomici e musica dal vivo con DJ, sarà celebrato anche il contributo delle donne appartenenti ad un collettivo italiano del Québec: l’’Associazione Anita Garibaldi’, che il prossimo dicembre festeggerà il suo 100º anniversario. Un’associazione formata dalle mogli dei membri dell’Ordine dei Figli d’Italia: “In questo modo vogliamo mettere in evidenza il contributo delle donne nella nostra Comunità”, ci ha spiegato la presidente dell’Alliance”, Anita Aloisio, che si è congratulata con l’Ordine “per aver dimostrato una grande apertura verso questa nuova tendenza di includere tutti e tutte”. Come certifica la celebrazione delle donne della nostra collettività, “che sono state sempre attive nel corso dei decenni, anche se quasi sempre nell’ombra”. Rivendicandone il ruolo che meritano, proprio in occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna. Il passato che abbraccia il presente, rinnovandosi e completandosi: “Due Associazioni, una nuova come l’Alliance e una storica come l’OFI, tipicamente riservata agli uomini, che dialogano e collaborano, guardando al futuro con una maggiore apertura e dando il giusto peso alla storia delle donne, per ciò che hanno fatto e ciò che continuano a fare”.
(V.G.)
Origini e significato della Giornata Internazionale della Donna
Sono molti gli avvenimenti che, dall’inizio del Novecento, hanno portato alla lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne e all’istituzione della Giornata internazionale delle donne. Il primo fu il VII Congresso della II Internazionale socialista svoltosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907. Durante questo congresso si discusse della questione femminile e del voto alle donne. I partiti socialisti si impegnarono a lottare per riuscire ad introdurre il suffragio universale. Il 26 e 27 agosto 1907, si svolse invece la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale fu istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste e Clara Zetkin ne fu eletta segretaria. Nel febbraio 1908 la socialista Corinne Brown dichiarò sulla rivista The Socialist Woman che il Congresso non aveva “alcun diritto di dettare alle donne socialiste come e con chi lavorare per la propria liberazione”. Il 3 maggio 1908 la Brown presiedette la conferenza del Partito socialista a Chicago, che venne ribattezzata “Woman’s Day”, durante la quale si parlò dello sfruttamento dei datori di lavoro nei confronti delle operaie, delle discriminazioni sessuali e del diritto di voto. Alla fine del 1908 il Partito socialista americano decise di dedicare l’ultima domenica del febbraio del 1909 all’organizzazione di una manifestazione per il voto alle donne. La prima “giornata della donna” negli Stati uniti si svolse quindi il 23 febbraio 1909. L’idea piacque e durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen (26-27 agosto 1910), fu approvata l’istituzione a livello mondiale di una giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne. Negli anni successivi, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sono state poi organizzate molte altre giornate dedicate ai diritti delle donne. A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. Poi, per ricordare questo evento, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste che si svolse a Mosca nel 1921 fu stabilito che l’8 marzo fosse la Giornata internazionale dell’operaia. In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma il 12 marzo e non l’8. Nei decenni successivi il movimento ha continuato ad espandersi. Il 16 dicembre 1977 l’ONU istituì la “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle donne e per la pace internazionale”, da tenersi l’8 marzo di ogni anno per ricordare il ruolo della donna negli sforzi di pace e per sottolineare la necessità di porre fine a ogni tipo di discriminazione nei suoi confronti.