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Federico II
Castel Del Monte, Puglia

Federico II è uno dei grandi personaggi italiani che hanno apportato un contributo notevole alla civiltà occidentale. Italiano per nascita e per scelta, Federico nacque dalla principessa Costanza d’Altavilla il 26 dicembre 1194 a Iesi, nei pressi di Ancona. Per dissipare ogni dubbio sulla veridicità della nascita del figlio, Costanza, che aveva quaranta anni, fece preparare una tenda nella piazza del borgo e partorì in presenza di vescovi ed esponenti del clero perché non ci fossero dubbi sull’identità del neonato, figlio dell’imperatore Enrico IV, coronato il giorno prima anche re di Sicilia.

Fu conosciuto dai suoi contemporanei come Stupor Mundi (meraviglia del mondo), per la sua inesauribile sete di sapere che lo spinse a diventare esperto in molti campi: dalla filosofia alla matematica, dall’astrologia alle scienze naturali, dalla medicina all’algebra. Sapeva parlare sei lingue e diede vita ad un “rinascimento siciliano” promuovendo le lettere attraverso la Scuola di poesia siciliana, che ebbe un ruolo importante nello sviluppo della letteratura italiana e quella che sarebbe diventata la lingua italiana, anticipando di più di un secolo l’uso di una lingua d’élite. Fu riconosciuto anche da Dante come un grande promotore della cultura Italiana, anche se nella Divina Commedia lo mise nell’Inferno.   

Come tutti i geni, Federico ha dato vita ad una moltitudine di leggende: una di esse narra che abbia mandato una danzatrice per sedurre San Francesco d’Assisi che era stato ospite della sua corte a Bari (pare che il Santo abbia tenuta lontana la danzatrice con dei carboni ardenti); un’altra leggenda narra del suo esperimento per vedere l’anima uscire dal corpo (fece morire un uomo in un barile sigillato).

Se fu molto stimato per l’eredità culturale che ha lasciato, fu ed è tuttora una figura molto controversa. Fu scomunicato due volte da Papa Gregorio IX che lo definì “anticristo”.

Tra le sue grandi opere citiamo: l’Università di Napoli, fondata dall’imperatore nel 1224, con lo scopo di studiare il diritto e la retorica, contribuendo così a fare di Napoli la capitale della scienza giuridica; l’innovazione artistica e culturale, riunendo le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica; la formazione di uno stato moderno centralizzato con una amministrazione efficiente; numerose opere di architettura come il castello Del Monte (nel territorio di Andria), il castello di Trani, quello di Bari, di Termoli, Porto Recanati, Cosenza, Siracusa (Castello Maniace), Catania (Ursino), Barletta…

Appassionato di caccia con l’uso dei falchi, scrisse anche un trattato, “De arte venandi cum avibus”, dove esponeva la sua esperienza di ornitologo e l’allevamento e l’addestramento degli uccelli da caccia. Questo trattato ha dato un importante contributo alla scienza aviaria moderna.   

Impostò una raccolta ben organizzata di leggi, cercando di separare lo stato dalla chiesa, che lo ostracizzò fino alla scomunica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell’Italia meridionale  una corte che ospitava i più grandi letterati, poeti, scienziati, astronomi provenienti da tutte le civiltà limitrofe. Fu anche lui un apprezzabile letterato.

Anche la sua morte diede origine ad una leggenda: secondo una profezia sarebbe morto in un paese contenente la parola “fiore”. Per questo evitò sempre Florentia (Firenze). Non sapeva però che dove si trovava, a Torremaggiore (Puglia), c’era un borgo bizantino, chiamato Castel Fiorentino. Qui morì Federico il 13 dicembre 1250.

      

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