Il computer che usiamo per le diverse attività che svolgiamo tutti i giorni, sia nel lavoro che nel tempo libero, è diventato uno strumento indispensabile per eseguire delle operazioni che prima richiedevano molte ore, se non giorni o addirittura anni. La macchina che sto usando per scrivere questo articolo è una meraviglia della tecnologia che rende la vita più facile ma che a volte può anche renderla complicata.
Ho avuto già modo di parlare del primo computer presentato nel 1965 alla fiera di New York, creato dall’ingegnere Piergiorgio Perotto e i suoi collaboratori, che lo avevano realizzato nei laboratori della Olivetti; oggi andiamo al cuore del sistema operativo, il microprocessore.
Non voglio entrare nei dettagli tecnici per evitare di confondere il lettore e magari me stesso, mi limito a menzionare che questo dispositivo elettronico in miniatura è il cuore che fa funzionare il computer. Il microprocessore, chiamato CPU (Central Processing Unit), esegue tre funzioni:
– Operazioni matematiche: l’addizione, la sottrazione, la moltiplicazione e la divisione. I processori moderni eseguono operazioni complicatissime;
– Può spostare dati da una posizione all’altra;
– Può prendere delle decisioni e passare ad una nuova serie di istruzioni.
Questo “circuito integrato” può, quindi, interpretare e realizzare le istruzioni del programma ed eseguire operazioni aritmetiche.
L’inventore del microprocessore è Federico Faggin, un altro genio che fa onore alla nostra Italia.
Federico Faggin è nato nel 1941 a Vicenza. Nel 1960 ottenne il diploma di Perito Industriale con specializzazione in Radiotecnica. non per la sua potenza, ma per il fatto che racchiudeva tutte le operazioni aritmetiche in un solo piccolo chip di materiale semiconduttore. Questo può avere milioni di transistor che costituiscono l’unità di memoria. Nel 1974 fondò un’impresa, la ZiLOG, dedicata esclusivamente ai microprocessori, e nel 1986 fondò e diresse la Synaptics, ditta che sviluppò i primi touchpad e touch screen.
Il 19 ottobre 2010 Barak Obama gli ha conferito la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione per l’invenzione del microprocessore. Nel 2015, insieme alla moglie Elvia, ha aperto una fondazione per sostenere lo studio di sistemi complessi, biofisica, scienze cognitive e matematica. Il 27 novembre 2019 il Presidente Sergio Mattarella lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Sarebbe troppo lungo elencare le onorificenze ricevute dal nostro connazionale, aggiungo solamente che, oltre all’impegno scientifico, Federico Faggin si è distinto anche nella pubblicazione di trattati scientifici e filosofici. Citiamo “Silicio. Dall’invenzione del microprocessore alla nuova scienza della consapevolezza”, “Irriducibile. La coscienza, la vita i computer e la nostra natura” e “Oltre l’invisibile. Dove scienza e spiritualità si uniscono”.
A proposito della coscienza scriveva: “Nel modello che propongo, […], la coscienza, il libero arbitrio e la vita esistono fin dall’inizio, come semi all’interno di un Tutto olistico che contiene anche le proprietà fondamentali che permettono l’evoluzione dell’universo inanimato. Secondo tale modello, gli organismi viventi sono fenomeni sia quantistici sia classici, mentre la coscienza e il libero arbitrio sono fenomeni puramente quantistici: ragion per cui il computer classico non potrà mai essere cosciente. Quanto alla morte, essa riguarda solo il corpo, non il sé, che è la nostra essenza quantistica”.
(Federico Faggin, Irriducibile, 2022, pag. 167)