(Adnkronos) – “Il nuovo nomenclatore tariffario per gli operatori del privato lo si contesta perché è del tutto naturale rivolgersi a loro, specialmente per la categoria degli over 65, che sono i maggiori consumatori di assistenza sanitaria e di analisi preventive. Chiaramente si va nelle strutture private accreditate per guadagnare tempo e perché sono strutture situate nei pressi delle proprie abitazioni. Di conseguenza, questo aumento così elevato dell’abbattimento delle tariffe a nostro giudizio metterà in grossa difficoltà tutte queste strutture, che si troveranno a chiudere o a pagare di tasca propria. Per noi anziani è praticamente impossibile. Quindi prima tenteremo magari con gli ospedali pubblici, con le Case di comunità, per quelle che esistono a livello nazionale, altrimenti decideremo se comprare la carne o pagare le visite. Mi domando come si potranno continuare i piani terapeutici, se non si faranno tutte quelle visite di controllo, e mi domando quanto costerà di più allo Stato una patologia scoperta e riscontrata con una stadiazione maggiore”.
Lo ha detto all’Adnkronos Salute Roberto Messina, presidente di Senior Italia Federanziani, in occasione della prima grande iniziativa a carattere nazionale che si è tenuta questa mattina al Teatro Brancaccio a Roma con le più rappresentative categorie dei laboratori di analisi riunite sotto una unica sigla, Uap – Unione ambulatori e poliambulatori, per dare voce a ciò che accadrà alla sanità territoriale con l’ingresso delle tariffe imposte dal nuovo tariffario per le prestazioni specialistiche e ambulatoriali, che dovrebbe entrare in vigore dal primo aprile 2024.