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+Europa, alta tensione: Bonino blinda logo, ira Pizzarotti

(Adnkronos) – Alta tensione in +Europa, in vista del congresso che si terrà a Roma dal 24 al 26 febbraio. Gli attuali vertici, guidati dalla storica icona radicale Emma Bonino, si preparano a contrastare la scalata del partito da parte di nomi nuovi, come quello dell’ex M5S e sindaco di Parma, Federico Pizzarotti e il ritorno di Piercamillo Falasca, nella cui cordata ci sono anche ex radicali come l’ex tesoriere di Radicali Italiani Valerio Federico.  

Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e la stessa Bonino, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno intanto registrato a loro nome il marchio del partito, nella giornata del 20, rappresentato da “un cerchio con scritto +Europa in carattere stampatello di fantasia con il simbolo + sovrapposto alla lettera E”. Una blindatura del simbolo che per Pizzarotti rappresenta un vera e propria dichiarazione di guerra: “Abbiamo saputo del deposito del simbolo, il mondo è piccolo…”, dice all’Adnkronos l’ex sindaco di Parma. 

“L’azione non mi sembra una delle più lungimiranti. E’ un gesto che certamente non va nella direzione di trovare soluzioni di dialogo. Spero ci sia la possibilità di un ripensamento” da parte di Bonino, Magi e Della Vedova. “Dal punto di vista pratico -rimarca ancora Pizzarotti- è un’azione che non porterà ad alcun risultato se non a quello di dare l’immagine di una chiusura, che è antitetica rispetto allo spirito di +Europa. Quindi spero che i tre firmatari ritirino questa richiesta di registrazione”. 

La sfida tra gli eredi del Partito Radicale pannelliano e le sue anime, aveva già avuto un primo round durante il congresso di Rimini dello scorso dicembre di Radicali Italiani. I dirigenti della formazione guidata da Massimiliano Iervolino – poi vincitori del congresso con uno scarto di 12 punti – avevano lanciato l’allarme su una possibile scalata in stile ‘partitocratico’ da parte degli stessi esponenti di +Europa.  

“Le peggiori pratiche di gestione del potere, le stesse che Marco Pannella ha denunciato per cinquant’anni, sembrano essersi affermate anche tra alcuni radicali”, si leggeva in un lungo post di denuncia comparso su Facebook. Con il leader Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, che puntarono il dito contro “una ondata estremamente anomala di iscrizioni” nelle ultime giornate, con la convinzione che si trattasse di un manovra per orientare il congresso.  

Nomi come quello di Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova vennero indicati tra i registi dell’operazione. Sulla vicenda dei partiti di area radicale pesa anche la guerra per il controllo della cassa del 2×1000 che frutta circa 350mila euro di finanziamenti annuali, cifra riferita esclusivamente al partito guidato da Iervolino. 

(di Antonio Atte e Francesco Saita) 

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