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Energia: settore termoidraulico punta su innovazione e formazione operatori per risparmio

(Adnkronos) – Proporre soluzioni per far fronte all’aumento dei costi di energia elettrica e gas e al caro bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. E tradurre questi propositi in azioni concrete, attraverso l’adozione di buone pratiche ma anche di interventi strutturali finalizzati all’efficienza energetica con l’uso di tecnologie rinnovabili. Il sistema produttivo italiano, in questo drammatico momento storico, è alla disperata ricerca di risposte e sta lottando per la propria sopravvivenza. Soluzioni per lenire l’impatto dell’emergenza bollette, in particolare per il riscaldamento delle abitazioni e degli impianti industriali, esistono ma è necessaria un’accelerazione di sistema, un grande sforzo che coinvolga l’intera filiera. In particolare, serve una offensiva della formazione diretta a chi lavora nel settore termoidraulico affinché chi opera a contatto con le imprese e con le famiglie sappia orientare le scelte e far conoscere davvero le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. 

La questione dell’emergenza bollette e il tema strategico della conoscenza e consapevolezza delle nuove soluzioni è stata affrontata a Padova in una tavola rotonda dedicata al tema ‘Transizione ecologica tra scelte individuali e responsabilità sociale d’impresa’.  

Presenti Elena Donazzan, assessore al Lavoro e formazione della Regione Veneto; Sergio Novello, amministratore delegato di HdueA, azienda che opera nella distribuzione di prodotti per la termoidraulica che fa parte del gruppo Sonepar Italia; Leonardo Ghiraldini, ex capitano della Nazionale Italiana di Rugby e attualmente evolution guide di Nativa società che si occupa di accompagnare le imprese nel percorso di transizione ecologica; Arturo Lorenzoni, professore di economia dell’energia all’Università di Padova;e Alessandro De Carlo, docente di psicologia del lavoro sempre all’ateneo padovano. 

“Non è un percorso facile, ma in attesa di trovare soluzioni strutturali a livello di approvvigionamento e forniture di gas che ci liberino dalla dipendenza dall’estero, bisogna ripensare il nostro modello e puntare sull’innovazione tecnologica e sull’efficientamento, tenendo sempre a mente la salvaguardia dell’interesse nazionale”, dichiara Elena Donazzan. “Per fare in modo che le aziende possano competere, oltre a intervenire su burocrazia e fisco, è necessario investire sul capitale umano con la buona formazione – aggiunge l’assessore regionale – per sfruttare le opportunità che offre il mercato e favorire un salto di qualità degli impianti. Ricercare soluzioni di eccellenza genererà un valore aggiunto su cui industrie e famiglie potranno contare anche quando l’emergenza sarà terminata”. 

Chi è in prima linea in questo sforzo è HdueA. L’azienda – uno dei player emergenti nel settore della distribuzione dei sistemi di riscaldamento e climatizzazione degli ambienti – ha inaugurato a Padova un ‘experience center’ dedicato alla formazione che vuole diventare un punto di riferimento per le aziende che lavorano nel campo della termoidraulica e per tutti gli operatori del settore: tecnici, idraulici, consulenti di impresa. La società, entrata a far parte della famiglia Sonepar Italia nel 2019, chiuderà il 2022 con un fatturato di oltre 30 milioni di euro e punta a rivoluzionare il concetto tradizionale di negozio trasformandolo in uno spazio dedicato all’approfondimento. 

“Ci sono tante soluzioni tecnologiche che aiutano a risparmiare alla fine del mese sui costi energetici ma la velocità sul fronte dell’innovazione in questa fase può fare la differenza”, spiega Sergio Novello, amministratore delegato di HdueA. “Le soluzioni meno impattanti sul fronte ambientale spesso e volentieri – avverte – sono anche quelle che poi pesano di più in termini di risparmi sui costi dell’energia. Ma solo attraverso la formazione si può trasmettere una conoscenza che permetta di fare scelte davvero coerenti con le attuali necessità, ad esempio attraverso il sistema di building management che unisce la parte elettrica a quella idraulica”. 

Il punto di partenza, secondo Arturo Lorenzoni, professore di economia dell’energia all’Università di Padova, è la diagnosi energetica della situazione esistente. “Consiglio l’installazione del solare termico per integrare il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria. Poi termostato digitale per regolare la temperatura in base alle effettive necessità e utilizzo delle valvole termostatiche nei radiatori di ogni ambiente”, spiega Lorenzoni. Il famoso abbassamento di un grado non è qualcosa da sottovalutare. “Con un grado in meno i consumi calano del 7%. Quindi se spendo 1.000 euro l’anno di riscaldamento con un grado in meno risparmio 70 euro. E poi bisogna ridurre anche la temperatura dell’acqua calda sanitaria in caldaia. Basta tenerla a 40-45 gradi invece che a 55, visto che il più delle volte si finisce per mescolarla con la fredda per non scottarsi. Inoltre, è utile sforzarsi di analizzare il proprio contratto di acquisto di energia elettrica e gas. Il mercato è liberalizzato e ci sono molte offerte diverse. Suggerisco di verificare la convenienza del proprio contratto andando sul simulatore messo a disposizione da Arera, l’Autorità di regolazione dell’energia”. 

Il convegno ha analizzato anche le opzioni a disposizione del consumatore sul fronte degli impianti. Una soluzione è il sistema ibrido composto da caldaia e pompa di calore. In sostanza, basta sostituire il vecchio generatore termico per passare a un sistema misto, mantenendo i vecchi radiatori. Un’altra opzione è quella della pompa di calore full electric che ha performance migliori a bassa temperatura, non fa rumore e non sposta aria e quindi non mette in circolo polvere e non prevede la visita annuale di pulizia da parte del centro assistenza. Senza dimenticare poi che sia il sistema ibrido che quello a pompa di calore possono essere integrati in impianti solari termici. 

Un’altra opzione per contenere il caro energia è scegliere un sistema Vmc, ovvero di ventilazione meccanica controllata per cambiare aria senza aprire le finestre. Si tratta di un sistema che utilizza l’energia dell’aria esausta per riscaldare quella in entrata. Infine, sono consigliati anche i sensori per migliorare l’uso delle fonti di calore in base alla presenza delle persone, per modificare l’impianto di riscaldamento o raffreddamento in base alle condizioni esterne o sfruttare al meglio le energie alternative. I sensori sono fondamentali per creare sistemi smart e perseguire davvero l’obiettivo di ottimizzare la climatizzazione e ridurre i consumi. 

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