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Emergenza Pronto Soccorsi: maglia nera in Occidente

La permanenza media dei pazienti è di circa nove ore, cioè più del doppio di quanto prevedono le norme internazionali

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Québec – Il tempo di attesa nei Pronto Soccorsi del Québec è il peggiore di tutto l’Occidente: la ‘denuncia’ arriva direttamente dal Commissario alla Salute ed al Benessere, Robert Salois, nel suo ultimo rapporto prima dell’abolizione decisa dal Ministro della Salute, Gaétan Barrette. Lo stesso Salois non ha nascosto lo scetticismo sull’impatto delle 50 “super-cliniche” deciso dallo stesso Ministro.

Nel rapporto depositato il 1º giugno scorso all’Assemblea Nazionale, nel 2015-2016 quasi la metà dei visitatori dei Pronto Soccorsi (il 45,5%) ha superato i tempi massimi stabiliti dal Ministero della Salute. “Obiettivi non molto ambiziosi, eppure lontani dall’essere stati raggiunti”, la chiosa di Salois. La permanenza media per tutte le visite d’emergenza, negli ambulatori e in barella, è di circa nove ore, cioè più del doppio di quanto prevedono le norme internazionali (4 ore). Un paziente su 3 (35%) aspetta oltre 5 ore al Pronto Soccorso, mentre nel resto del Canada la proporzione si riduce a 1 su 5 (19%) e in altri 10 Paesi occidentali si va dal 2 all’11% (il 5% in Germania e negli Usa, soltanto il 2% in Svizzera). “Le visite fuori norma” rappresentano 1,5 dei 2,3 milioni che varcano la soglia delle urgenze quebecchesi. In tutto, 13 milioni di ore di attesa di troppo, che equivalgono a 300 milioni $ di salari andati in fumo (per i malcapitati), senza contare i costi supplementari per il sistema sanitario. Addirittura, un paziente su 10 lascia il Pronto Soccorso senza essere stato visitato da un medico. Il tempo di attesa medio, per vedere un medico, è di 2h34, ma ci sono grandi differenze tra i diversi ospedali: si va da 47 minuti presso il Centro di Témiscaming-et-de-Kipawa, in Abitibi, a 5h49 presso il centro ospedaliero Anna-Laberge, in Montérégie. Naturalmente, ci sono anche delle eccezioni, con strutture che registrano dei tempi decisamente più accettabili: è il caso dell’Hôtel-Dieu de Lévis (dove per esempio bastano 68 minuti per la visita di un dottore), del Centre Paul-Gilbert a Charny, dell’Ospedale generale Juif a Montréal, dell’ospedale de La Baie a Saguenay e dell’Ospedale Sainte-Croix a Drummondville. Salois ha quindi formulato nove raccomandazioni: oltre a generalizzare rapidamente le pratiche delle strutture sanitarie più virtuose, suggerisce di accrescere le responsabilità del personale infermieristico, introducendo anche la figura di superinfermieri, e di mettere in atto un meccanismo per regolare il numero di medici al Pronto Soccorso in base al numero dei pazienti. Medici che dovrebbero essere valutati (come già succede in Ontario ed in altri Paesi) al fine di fare confronti standartizzati e migliorarne il modo di operare. Assicurando, infine, posti-letto in ospedale in caso di ‘sovraffollamento’ al Pronto Soccorso. Il Ministro Barrette ha risposto laconicamente, dicendo che le soluzioni proposte corrispondono alle sue proposte e che la maggior parte delle raccomandazioni del Commissario sono già in fase di attuazione: “Nulla di nuovo”, insomma. Mentre il portavoce dell’opposizione ufficiale in Sanità, Diane Lamarre, ha attaccato affermando che “i quebecchesi sono vittime di improvvisazione”.  (V.G.)

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