(Adnkronos) – L’avventura alla guida di Twitter è iniziata male e può finire peggio. Ma può anche servire a ritrovare la misura, perché può aiutare anche un imprenditore visionario come Elon Musk a capire che non può, e non deve, fare il manager. Un’operazione come quella che il patron di Tesla ha messo in piedi con il social network ha bisogno di un amministratore delegato che sia in grado di costruire e attuare un piano industriale ambizioso.
Giocare con i tweet, e con l’enorme seguito che Musk ha su Twitter, non aiuta a prendere le decisioni che servono a far funzionare un business che, per sua natura, si fonda su dinamiche volatili e sulla necessità di continue correzioni di rotta. Gli annunci ad effetto, le provocazioni e le strategie sviluppate un cinguettio alla volta possono avere un’importante eco mediatico e nell’opinione pubblica, possono contribuire ad alimentare l’immagine del genio sempre fuori dagli schemi ma difficilmente possono aiutare una gestione sana, e lungimirante, del business.
Serve una dialettica che a Musk sta mancando. Tra le idee, quelle rivoluzionarie e quelle stupide, e la loro attuazione, serve il filtro dei manager, guidati da un Ceo capace di trovare una sintesi tra suggestione e realtà. Il rischio, altrimenti, è quello di durare poco. E di fare una pessima fine.
Dato che Elon Musk non è uno sprovveduto, è sorto in questi mesi il dubbio che l’obiettivo non fosse far funzionare l’azienda Twitter. Che l’acquisto del social network fosse un pezzo di un disegno tutto da decifrare, che proiettasse l’imprenditore Musk in una dimensione diversa, incrociando la politica e il desiderio di condizionare l’opinione pubblica fino a controllarla e manipolarla.
Il dubbio finora non si è sciolto. Il problema, però, che anche un plurimilionario come Musk alla fine deve porsi, è che l’economia ha le sue leggi e infrangendole tutte si finisce, rapidamente, nel fallimento. L’ultima comunicazione al mondo, rigorosamente via Twitter, è che Musk si dimetterà dal ruolo di amministratore delegato quando ne avrà trovato un altro “abbastanza sciocco da accettare il lavoro”. Se lo volesse cercare veramente, potrebbe trovarlo. E per Twitter sarebbe l’unica possibilità di salvarsi. (di Fabio Insenga)