Lo storico locale, situato al 351 rue de Bellechasse,compie 60 anni. Una storia di immigrazione, amore, successo e sacrifici che ha dato vita ad un ristorante diventato un’icona di italianità nella metropoli quebecchese
MONTRÉAL – Era il 7 marzo 1964 quando, per la prima volta, furono aperte al pubblico le porte di Elio Pizzeria – Ristorante. Da allora, sono passati 60 anni e innumerevoli persone, italiani e non, grazie a Elio De Lauri prima e al figlio Franco dopo, hanno potuto assaporare i piatti più gustosi e tradizionali della cucina italiana. Un bell’esempio di integrazione sociale di una famiglia italiana nel tessuto comunitario canadese che Il Cittadino vuole raccontare, ripercorrendo i momenti più significativi di quest’istituzione e dei suoi protagonisti.
Il padre-fondatore del noto ristorante, Elio De Lauri, arrivò in Canada nel marzo del 1958, all’età di 25 anni, assieme ai genitori e i fratelli. Provenivano da Candida, un piccolo paese di 1500 anime in provincia di Avellino, in Campania. Sin da subito, Elio si rimboccò le maniche, lavorando per diversi anni in una pizzeria, senza mai dimenticarsi della promessa sposa, Nina – definita dallo stesso Elio con dolci parole “la mia più grande fortuna” – a cui inviava continuamente lettere d’amore. Il 7 aprile del 1961, si recò a Roma presso l’Ambasciata canadese per ultimare la documentazione necessaria per il trasferimento di Nina in Québec. Il 29 si sposarono nella Parrocchia di San Potito Ultra per poi volare verso Montréal dove, ad aspettarli, c’era la famiglia De Lauri al completo. Poi, la nascita dei figli: nel 1962 Anna Maria, nel 1963 Franco e, infine, nel 1964 Lucia.
Nello stesso anno, il 7 marzo, Elio prese una decisione che cambiò la sua vita e quella della sua famiglia. Acquistò, per 3000 $, un piccolo locale all’angolo di Bellechasse e Drolet, nel quartiere di Rosemont-La Petite Patrie. Da allora, la coppia non smise mai di lavorare e di sognare in grande. La ‘pizza di Elio’ riscosse in brevissimo tempo un successo considerevole e – grazie alla vicinanza, sia fisica che affettiva, con la Comunità della Petite Italie e le sue numerose fabbriche in zona, dalle quali arrivavano numerosi clienti – divenne famosa in tutta la città. Questo perché, come afferma ancora oggi Elio alla veneranda età di 91 anni, “prima di vendere una pietanza ai miei clienti la provo diverse volte. Ancora oggi nessuno è capace di preparare la mia salsa: c’è un segreto, lo ammetto, fermo restando che bisogna usare esclusivamente prodotti di primissima qualità”. Nel giro di qualche anno Elio acquistò i locali adiacenti il ristorante e, nel 1971, costruì una nuova sala di 200 posti. Nel 1987, allestì, al secondo piano, due sale ricevimento, che oggi possono ospitare fino a 600 posti per banchetti, ribattezzando l’attività con il nome della figlia maggiore, Buffet Anna Maria.
Terminati gli studi universitari, i figli di Elio e Nina, che già aiutavano i loro genitori dopo l’impegno a scuola, entrarono a far parte ufficialmente nell’azienda di famiglia. Oggi, è Franco che ha preso le redini del locale, Lucia vi lavora qualche giorno alla settimana, mentre Anna Maria è ormai in pensione.
Quando parliamo del ristoratore Elio, raccontiamo una storia di perseveranza, di tenacia, di impegno familiare, di un vero e proprio simbolo positivo della Comunità italiana che è riuscita ad integrarsi nella società canadese, contribuendo non poco al suo progresso socio-economico-culturale. Senza mai dimenticarsi delle proprie origini, anzi, proprio in ragione di queste, egli divenne un grande filantropo, sempre pronto ad aiutare le persone più bisognose in vari modi. Di rilievo, le raccolte fondi per la ricerca sui tumori e le iniziative solidali di carattere religioso e sportivo. A tal proposito, non possiamo non ricordare il suo ruolo di primo piano per lo sviluppo del calcio a Montréal. Fondò la Elio Blues, (gli Azzurri di Elio), che, come lo stesso ha tenuto a sottolineare, “per ben 7 volte è stata finalista in Québec, ha conquistato 11 volte la Coppa del Canada, andando a vincere a Calgary, Edmonton e Vancouver. E la dodicesima volta siamo usciti ai rigori. Ancora oggi non c’è squadra che ha fatto meglio”.
Da quando Franco gestisce il ristorante di famiglia, abilmente aiutato dai suoi figli Frank Jr. e Gabriele, la mentalità non è cambiata. Alla base restano sempre i valori che il padre gli ha insegnato e continua a trasmettergli ancora a 91 anni: l’attaccamento alla famiglia, la passione per la cucina, la dedizione al lavoro e il rispetto per la tradizione. “Papà è stato molto coraggioso. L’intenso lavoro che ha svolto assieme alla mamma ha permesso di costruire il ristorante che tutti conosciamo oggi – ha affermato con visibile orgoglio Franco – ed è per questo che vogliamo mantenere viva questo forte legame. Inoltre, nonostante la loro età, mamma e papà continuano a venire al ristorante e cercano in tutti i modi di aiutarci. Questo ci invoglia a fare sempre di più e dare il massimo”.
Con sincerità e simpatia, stante le comuni origini, noi de Il Cittadino Canadese porgiamo sentiti auguri e buon lavoro a tutta la famiglia di Elio Pizzeria – Ristorante. Continuate ad essere un esempio positivo e costruttivo della presenza italiana in Québec e in Canada!