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Il totale dei contrassegni elettorali depositati, Roma, 14 agosto 2022. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Elezioni politiche: depositati in tutto 101 simboli

ROMA, (ANSA) – Sono in tutto 101 i contrassegni depositati tra venerdì e domenica al Viminale per concorrere alle elezioni politiche in programma il 25 settembre. I simboli sono stati presentati da 98 soggetti politici. Per la scorsa tornata elettorale del 2018 il Ministero dell’Interno esaminò 103 contrassegni depositati e ne ammise 75. Ora parte l’attività istruttoria del Viminale: entro la mezzanotte del 16 agosto, verranno notificati gli ammessi e i ricusati, poi saranno concesse altre 48 ore per presentare le eventuali integrazioni, modifiche richieste, o ricorsi.

La partita dei simboli al Viminale dunque si chiuderà definitivamente il 18 agosto. Poi la Cassazione avrà quindi altri due giorni per decidere sugli eventuali ricorsi: dunque il Ministero dell’Interno entro il 20 agosto comunicherà alle Corti di Appello i nomi dei rappresentati per le liste. Dopodiché i partiti ‘promossi’ dovranno presentare, il 21 e 22 agosto, la lista dei candidati nei tribunali e nelle Corti d’appello dei capoluoghi.

CONFEREME E NEW ENTRY.
Molti sono rimasti gli stessi dell’ultima corsa, con piccole variazioni. Più Europa ha il contrassegno uguale a quello del 2018, col nome di EmmaBonino, indicata anche come capo politico. I big invece hanno confermato i simboli tradizionali, con la leader di Fratelli d’Italia che dopo le polemiche si dice fiera di mantenere la fiamma nel logo. Poi ci sono il M5s, con il suo solito «rosso», ma senza il nome di Conte, e il Pd che stavolta aggiunge al simbolo di sempre la scritta «Italia democratica e progressista».

Stesso logo delle ultime elezioni anche per la Lega, «con Salvini Premier», a chiarire le ambizioni del leader. Non cambia neanche Forza Italia con Berlusconi presidente, ma aggiunge il riferimento al “partito popolare europeo” nel simbolo: è la prima volta di un rimando alla famiglia europea in una competizione nazionale. Il terzo polo di Calenda e Renzi, porta, come da accordi tra i due, il nome del leader di Azione nel contrassegno.

Ci sono poi i simboli dell’ex magistrato Luca Palamara, che non ha nascosto negli ultimi tempi l’aspirazione politica, e quelli di vecchie conoscenze come Adinolfi e l’ex Casapound Di Stefano. Tra le stravaganze di ogni elezione si registrano il Partito della Follia del sedicente sessuologo dottor Seduction, la Rivoluzione Sanitaria di Panzironi, quello della presunta dieta-curativa, i Gilet Arancioni e i Forconi, Vita della no vax Sara Cunial, il Partito delle Buone Maniere.

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