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ELETTI CONTRO ELETTORI

È una storia un po’ insolita. Una storia che illustra bene la deriva che sopraggiunge quando un principio valido viene applicato ad una situazione completamente diversa da quella prevista. Gli eventi si svolgono in un piccolo paesino vicino a Québec city. Il Comune si avvale di alcuni volontari per gestire la biblioteca comunale. In tutto, sono quattordici volontari che danno una mano ai pochi dipendenti della biblioteca, offrendo così un servizio migliore alla cittadinanza. Da diverso tempo, come riconoscimento per il lavoro svolto durante tutto l’anno, viene organizzato un pranzo annuale, durante il quale il Comune copre il costo del cibo e del vino serviti ai quattordici volontari. È un modo per ringraziarli dei servizi resi nel corso dei 12 mesi.

 

Quest’anno il Comune ha annunciato che non pagherà più il vino durante il pasto annuale dei volontari. Teniamo presente che stiamo parlando di una spesa annuale totale che ammonta a circa 150 dollari per migliaia di ore di lavoro, svolte su base volontaria. La decisione non è certamente piaciuta ai volontari, i quali si sono sentiti offesi soprattutto per il modo in cui ne sono venuti a conoscenza. Il risultato? I quattordici volontari si sono dimessi.

 

Fine della storia? No! È appena cominciata.
Curiosi di capire il motivo che ha spinto il Comune ad agire in quella maniera, alcuni cittadini si sono interessati alla procedura attraverso cui il Comune ha preso la decisione. Bisogna sapere che, in un Comune, i cittadini eleggono il Sindaco e i consiglieri comunali che di concerto prendono le decisioni politiche. Insieme formano il consiglio comunale. La gestione del Comune è affidata alla direzione generale dello stesso Comune. Si tratta di un funzionario pubblico assunto per dirigere i dipendenti e gli appaltatori della municipalità, al fine di mettere in pratica le decisioni politiche prese dal Consiglio comunale. Vi faccio un esempio. Spetta al Consiglio comunale decidere se un nuovo chalet debba essere costruito in un parco. Lo stesso Consiglio decide anche a chi affidare i cantieri. A quel punto spetta alla direzione generale gestire la realizzazione del progetto, vigilando sui lavori svolti dai dipendenti e degli appaltatori necessari al completamento del progetto approvato.

 

Nel nostro caso, il Comune aveva assunto da poco una nuova direttrice generale. La stessa che poi ha deciso di non spendere più i 150 dollari annui per i quattordici volontari. Facendo delle ricerche sul suo conto, un volontario (dopotutto lavora in biblioteca!) si imbatte in alcune informazioni inquietanti sulla nuova direttrice generale. Viene a sapere che è stata licenziata dal suo ultimo lavoro come direttrice di un altro Comune.

 

Nell’apprendere la notizia, 97 cittadini scrivono una lettera al sindaco e ai consiglieri comunali chiedendo spiegazioni e mettendo in dubbio la sua stessa assunzione. Come reagisce il Sindaco? Si avvale dei servizi di un avvocato, che scrive ai 97 cittadini per minacciarli di azioni legali se continuano quelle che il sindaco considera “molestie, intimidazioni e violenze”!

 

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Ma la storia è troppo bella per finire qui. Un giornalista che lavora per il giornale locale era presente alla riunione del Consiglio comunale in cui i cittadini avevano interpellato gli eletti sulle informazioni ricevute in merito alla direttrice generale. Il giornalista prepara quindi un articolo che riassume gli eventi e le discussioni alla riunione pubblica del Consiglio comunale. L’articolo dovrà essere pubblicato sul giornale locale. Cosa fa l’avvocato del Sindaco? Chiama il giornalista e gli fa capire che, se dovesse uscire l’articolo, il Comune smetterà di fare annunci pubblicitari sul giornale. Il proprietario del giornale decide quindi di non pubblicare ill pezzo, spiegando che il giornale avrebbe dovuto chiudere, se avesse perso gli introiti derivanti dalle inserzioni pubblicitarie del Comune; e che, in ogni caso, non aveva i soldi per difendersi da un’azione legale della Città.

 

Ma la storia non finisce qui. Informata della situazione, la Federazione Professionale dei Giornalisti del Québec (FPJQ) denuncia le intimidazioni subite dal giornalista. Cosa fa il Sindaco di fronte alla tempesta che si è scatenata dopo aver minacciato di denunciare 97 suoi cittadini? Riconosce l’errore e lo corregge? Ovviamente no! Va avanti e ora chiede alla Commissione Municipale del Québec di indagare sui cittadini che lo hanno eletto… La storia continua. Tuttavia, ci permette di capire cosa succede quando i rappresentanti eletti dimenticano che la fiducia degli elettori non può essere conquistata minacciando azioni legali!

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